31 agosto 2000

Dal 24 giugno 2000 al 30 settembre 2000 Periplo della scultura italiana contemporanea Matera, Chiesa della Madonna delle Virtù

 
Mirabile contrasto tra lo scenario degli antichissimi Sassi e le maggiori direzioni di ricerca della scultura moderna in Italia. Incredibili suggestioni ed originali spunti di riflessione sono garantiti

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Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la scultura a Matera, nelle due suggestive chiese rupestri di Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci. In queste architetture al negativo, ottenute attraverso l’arte di togliere materia, per liberare il furor imprigionato nella massa, si alternano, distribuendosi in anfratti e altari, in nicchie e cappelle le sculture dell’arte moderna, dando vita ad un gioco di forti contrasti che lascia il visitatore sempre piacevolmente meravigliato.
Tredici giovani artisti in mostra, nati tra gli anni 50′ e 70′, sintetizzano le principali linee di ricerca della scultura italiana, conducendoci, sostanzialmente, attraverso due percorsi concettuali: la scultura intesa, da un lato, come verifica di ipotesi spaziali e, dall’altro, come luogo concluso in sé, in cui scaturisce l’immagine.
Periplo della scultura italiana contemporaneaSi passa dal rigore geometrico dei monumentali legni combusti di Nunzio (premio alla Biennale di Venezia del 1993 come miglior giovane artista), alle linee sinuose del Flutto di Maria Luisa Tadei, che si snoda elegante come un’immensa ciglia; dai moderni drappeggi in gesso di Cerone, che, nella sale di S. Nicola dei Greci si trasformano in presenze fantomatiche, alle ironiche icone votive della modernità di Superman e del lottatore giapponese di Adrian Tranquilli; dai legni raccolti nel bosco e sagomati in maniera quasi evanescente di Roberto Almagno, ai “ferri” di Porcari e Timossi.
Immensi fiori, dal sapore metallico, sculture fantastiche di una bellezza oscura e chador che racchiudono urla imprigionate nel silenzio (opere di Luisa Valentini), si alternano tra “giardini di pietra” e cappelle. E poi ancora Giuliani con installazioni in gesso resina e travertino, le sculture da parete di Eduard Habicher, Todaro con una medaglia alquanto ironica, Giovanna Bolognini con installazioni che riflettono la propria dimensione psicologica ed intimistica e Palmieri con fiori improbabili, in ferro e ceramica, che sembrano spuntare dalla roccia.
Mille spunti, mille riflessioni affiorano alla mente dei comuni visitatori, come dei più navigati critici. Dove sta andando l’Arte? Ci rappresentano queste installazioni? E’ possibile il recupero dell’arte figurativa o per lo meno di un’arte dialettica, meno oscura ed ermetica?
La linea dell’astrazione e del surrealismo, i sentieri più battuti anche nell’ambito della mostra, sembrano, per il momento, le uniche vie di resistenza ad un’arte che va sempre più dissolvendosi nei media, facendo della “scultura una lingua morta” (Arturo Martini).
Al di là comunque del valore estrinseco dell’evento, a tutti un invito a non lasciarsi sfuggire l’occasione del contrastante confronto tra la metallica arte moderna e l’incredibile fascino degli antichissimi Sassi.

Brunella Santeramo


Dal 24 giugno 2000 al 30 settembre 2000. Periplo della scultura italiana contemporanea . Matera, Chiesa della Madonna delle Virtù, via Madonna delle Virtù. A cura di Appella, Castagnoli, D’Amico. Orario: 9- 21 tutti i giorni. Ingresso: intero lire 8.000-ridotto lire 4.000. Catalogo lire 50.000

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