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Alberto Bonisoli aveva annunciato nuove assunzioni, più formazione, aumenti delle retribuzioni e della possibilità di fare carriera all’interno della pubblica amministrazione. Ma potrebbe saltare tutto, compresi i bandi per i concorsi appena aperti, «a causa della crisi di governo voluta dalla Lega», ha dichiarato lo stesso ministro dei Beni Culturali in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook. A rischio, in particolare, il concorso dei 1052 assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza, il cui bando è stato pubblicato il 9 agosto.
«Abbiamo pronti una serie di atti, a cominciare da un investimento importante nel personale che si sarebbe dovuto concretizzare nelle prossime settimane e che ora è a rischio. Abbiamo pronto un concorso ad ottobre per 3mila persone e un concorso per 28 dirigenti, mille assunzioni di funzionari a dicembre e 250 persone che dovrebbero transitare dai centri per l’impiego al nostro ministero», ha spiegato il ministro che, dopo aver ottenuto l’approvazione della sua Riforma con un blitz a sopresa – ne abbiamo parlato qui – rischia di veder riscritto tutto il suo programma, dalla finanziaria ai concorsi, a causa della crisi di governo.
A proposito della Finanziaria «avevamo già previsto alcune norme che riguardano specificatamente l’investimento nel personale di questo ministero: 30 dirigenti di seconda fascia in più a partire dal 2020; l’incremento delle risorse decentrate (ex FUA) utilizzando il 5% dei ricavi di tutti i musei statali che a questo punto andrebbero a beneficio di tutti i dipendenti del ministero (un investimento di più di 10 milioni di euro); la maggiorazione dell’indennità di amministrazione per il Mibac che è la più bassa di tutta la pubblica amministrazione equiparandola a quella dei dipendenti del Ministero della Giustizia», ha continuato Bonisoli. Potrebbero saltare anche «alcune risorse da investire per la formazione del personale e infine la progressione verticale dalla seconda alla terza area con lo scorrimento totale delle graduatorie del 2010, si tratta del resto dei funzionari ombra cui non siamo riusciti a dare una risposta l’anno scorso».
A rischio anche l’attesa legge delega di riforma dello spettacolo, nella quale era contenuto anche il provvedimento che avrebbe portato allo stop degli animali nei circhi. Frenata anche per l’intervento a Venezia sulla questione grandi navi, con il tavolo interministeriale appena avviato tra Mibac, ministero dei trasporti e ministero dell’ambiente. Bloccata anche una campagna in partenza nel 2020 con un piano di investimenti per rendere fruibili alle persone con difficoltà siti archeologici e musei.