-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sono due personaggi dal lunghissimo e splendente corso e continuano a riscuotere un successo clamoroso, anche quando si scambiano i ruoli. Donald Sutherland, il cui volto pacato e meditabondo ha caratterizzato decine di personaggi, potrebbe vestire perfettamente i panni di un collezionista. D’altra parte, impersonare un artista visivo sembrerebbe una naturale prosecuzione per il sempre vulcanico Mick Jagger. Ma, in The Burnt Orange Heresy, film di Giuseppe Capotondi in presentazione alla chiusura del Festival del Cinema di Venezia, l’uno fa la parte dell’altro ed è andata piuttosto bene anche al regista. Infatti, i tre sono stati insigniti dal Premio Fondazione Mimmo Rotella, organizzato in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute e inserito tra gli eventi collaterali della 76ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
La cerimonia di premiazione si è svolta ieri, 5 settembre, presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia sul Canal Grande. Il premio è stato assegnato da Aghnessa Rotella, Presidente della Fondazione Mimmo Rotella, e Gianvito Casadonte, Direttore Artistico del premio.
«La Fondazione Mimmo Rotella si conferma un’istituzione sensibile al linguaggio cinematografico, soprattutto quello che sa esprimere una sapienza e una sensibilità tipiche dell’arte vera, come piaceva a mio padre Mimmo Rotella. Sono orgogliosa e onorata di premiare The Burnt Orange Heresy per l’aderenza del film alla tematica del Premio, per la qualità e l’intelligenza creativa dimostrate da Capotondi nella sua attività, volendo fortemente rendere omaggio a Sutherland quale uno degli interpreti più significativi dell’arte cinematografica mondiale e a Mick Jagger, una delle più grandi personalità della musica, qui premiato in veste di attore», ha dichiarato Aghnessa Rotella.
«Il Premio Fondazione Mimmo Rotella taglia il traguardo delle diciannove edizioni: un orgoglio che racconta quanto sia indissolubile e necessario il legame tra Cinema e Arte e l’arte di Mimmo Rotella coniuga perfettamente questo connubio. Il Premio Fondazione Mimmo Rotella è un omaggio al cinema internazionale e a tutti quei personaggi che contribuiscono a rendere, con il loro lavoro artistico, il mondo migliore», ha sottolineato il Direttore Artistico del premio, Gianvito Casadonte.
The Burnt Orange Heresy, che è stato scelto per chiudere questa edizione della Mostra Internazionale del Cinema, è un thriller basato sull’omonimo romanzo di Charles Willeford in cui il mondo dell’arte si scontra con quello della malavita nell’Italia odierna. Infatti, le riprese del film sono iniziate a settembre 2018 sul Lago di Como. Nel film, un gallerista ambizioso, impersonato da Claes Bang, e una turista, Elizabeth Debicki, vengono convinti da Cassidy, il collezionista con il volto di Jagger, a trafugrare un’opera dallo studio del grande artista Jerome Debney/Donald Sutherland. Se la carriera sullo schermo di Sutherland è lunghissima, come la sua bacheca, nella quale splende anche un Oscar alla carriera, per Jagger si è trattato di un esordio. E a giudicare dal risultato, è stata una promozione a pieni voti.
Giuseppe Capotondi, Donald Sutherland e Mick Jagger si aggiungono al ricco parterre di protagonisti che hanno ricevuto il Premio Fondazione Mimmo Rotella nel corso degli ultimi anni, tra cui Julian Schnabel, Willem Dafoe, George Clooney, Michael Caine, Ai Weiwei, Jude Law, Paolo Sorrentino, James Franco, Terry Gilliam, Al Pacino, Johnny Depp, Alexander Sokurov, Berry Levinson, João Botelho, Julie Taymor, Takeshi Kitano, Abel Ferrara, Gianni Amelio, Peter Greenaway, Ascanio Celestini, Gian Alfonso Pacinotti e Olivier Assayas.