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Elena Diaco Mayer – Mirrors of Emptiness
Nuovo appuntamento allo Spazio COMEL Arte Contemporanea di Latina che ospita la personale di Elena Diaco Mayer, l’artista che ha vinto il Premio del Pubblico durante la V edizione del Premio COMEL “Lucente Alluminio”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Mirrors of Emptiness”: un viaggio all’interno di noi stessi che inizia proprio dal riflesso
della nostra immagine. In esposizione una serie di opere realizzate con vari materiali:
alluminio, legno, gesso che vengono finemente lavorati fino a diventare superfici
riflettenti. L’immagine che restituiscono all’osservatore però non è una precisa e perfetta
riproduzione della realtà come davanti a uno specchio, ma una serie di linee e forme
indistinte, un’entità che, pur mantenendo la propria individualità, perde i suoi confini e si
ritrova ad essere parte del Tutto. La perdita di confini e forme riconoscibili diventa spunto
per cercare nuovi significati e contenuti.
Elena Diaco Mayer, unendo agli studi accademici la conoscenza delle lingue orientali
(lingua araba, iconografia ortodossa e scrittura giapponese) e la filosofia zen ribalta la
tradizionale idea di specchio come oggetto di velleità e apparenza, per farlo diventare
luogo e mezzo per una interrogazione profonda di sé stessi.
Cenni biografici: Nasce a Padova. Si laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle
Arti di Brera e si specializza con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di
Catanzaro. Studia lingua araba, iconografia ortodossa, calligrafia giapponese. Nel 2009
partecipa alla Seconda Biennale d’Arte dei Giovani a Bologna, curata da Renato Barilli.
Nel 2011 è invitata ad esporre presso la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia
Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi. Il suo lavoro è connotato dall’utilizzo di elementi
naturali ed essenziali, e da un’iconografia che si basa sia sulla tradizione artistica
occidentale sia sulle culture ortodossa ed orientale. La sua opera, pittorica e scultorea si
serve di monocromie e ampie campiture d’oro, scritture astratte e modulazioni del
segno.
della nostra immagine. In esposizione una serie di opere realizzate con vari materiali:
alluminio, legno, gesso che vengono finemente lavorati fino a diventare superfici
riflettenti. L’immagine che restituiscono all’osservatore però non è una precisa e perfetta
riproduzione della realtà come davanti a uno specchio, ma una serie di linee e forme
indistinte, un’entità che, pur mantenendo la propria individualità, perde i suoi confini e si
ritrova ad essere parte del Tutto. La perdita di confini e forme riconoscibili diventa spunto
per cercare nuovi significati e contenuti.
Elena Diaco Mayer, unendo agli studi accademici la conoscenza delle lingue orientali
(lingua araba, iconografia ortodossa e scrittura giapponese) e la filosofia zen ribalta la
tradizionale idea di specchio come oggetto di velleità e apparenza, per farlo diventare
luogo e mezzo per una interrogazione profonda di sé stessi.
Cenni biografici: Nasce a Padova. Si laurea in Scenografia presso l’Accademia di Belle
Arti di Brera e si specializza con lode in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di
Catanzaro. Studia lingua araba, iconografia ortodossa, calligrafia giapponese. Nel 2009
partecipa alla Seconda Biennale d’Arte dei Giovani a Bologna, curata da Renato Barilli.
Nel 2011 è invitata ad esporre presso la 54° Biennale di Venezia, Padiglione Italia
Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi. Il suo lavoro è connotato dall’utilizzo di elementi
naturali ed essenziali, e da un’iconografia che si basa sia sulla tradizione artistica
occidentale sia sulle culture ortodossa ed orientale. La sua opera, pittorica e scultorea si
serve di monocromie e ampie campiture d’oro, scritture astratte e modulazioni del
segno.
14
settembre 2019
Elena Diaco Mayer – Mirrors of Emptiness
Dal 14 al 29 settembre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO COMEL
Latina, Via Neghelli, 68, (Latina)
Latina, Via Neghelli, 68, (Latina)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 17:00 alle ore 20:00
Vernissage
14 Settembre 2019, Ore 18:00
Sito web
Autore
Curatore