04 dicembre 2003

fino al 14.XII.2003 Cluedo. assassinio in cattedrale Arezzo, Galleria comunale d’Arte contemporanea

 
Un omicidio? Una chiesa sconsacrata con l’impronta e l’arma del delitto. Un gallerista geniale. Un morto vero, ucciso da un finale convenzionale? Una simpatica trovata a metà strada tra mostra e perfomance? O niente di tutto questo...?

di

Ad Arezzo omicidio con mostra. Diciotto criminali, insieme con una bionda, il gallerista e l’assessore accoppano un critico pur di far luce sulla mostra e pubblicizzare l’iniziativa. Si apre così la collettiva Cluedo: assassinio in cattedrale della quale è possibile sapere tutto: criminali, moventi, armi e quadri da ‘condannare’, sul sito www.cityandsiti.net.
La mostra, curata da Maurizio Sciaccaluga, si articola intorno all’impronta del morto disegnata col nastro adesivo. I colpevoli sono una serie di tele, disegni e sculture esposte nei pannelli centrali, intorno al morto e negli angoli posteriori dei pannelli, di fronte alle sculture seicentesche, Cluedo-assassinio in cattedrale invisibili a prima vista. Sono le opere di giovani ma famosissimi artisti come Andrea Chiesi, Barbara Nahmad, Gian Marco Montesano, Alessandro Papetti, Alberto Castelli, Antonio Riello, Constatin, Enrico Cazzaniga, Leonida De Filippi, Luca Giovagnoli, Marco Grassi, Matteo Bergamasco, Michelangelo Galliani, Paolo Maggis, Paolo Schmidlin, Roberto Coda Zabetta, Sarah Ledda e Vered Gamliel.
Tutti a reinterpretare l’anatomia umana, con organismi che contemplano il loro funzionamento sessuale, morboso freddo, sostenuto da relazioni ‘paranoiche’ e ghiacciati dal timore di una virtualizzazione controllata dell’esistenza umana.
Il corpo è spettacolo che si basa su una potenza dell’immagine disciplinata dal contenuto hard, dall’insicurezza affettiva e da scelte artistiche illustrative e/o iperrealistiche che fanno collassare la distanza tra osservatore e immagine.
Si guardano peli ed epidermidi sfatti, umori spettrali, limiti perimetrali incisi da pennelli usati come bisturi che modificano le forme esteriori ed i tessuti alla ricerca di un risultato eccentrico, artificiale, statuario ma soprattutto narcisistico.
I mondi evocati assumono tinte seducenti e spaventosi. In essi si costruiscono vite previste già dai generi letterari, vite in primo piano, tutte a fuoco. Vite che parlano di se stesse con strutture narrative formato videoclip.
Questa è la scelta della linea dura della figurazione italiana: un’inarrestabile avvicinamento dell’immagine allo schermo del virtuale e la dispersione dello sguardo in un’immagine dipinta ma che, con l’aiuto di un’estetica codificata, diventa televisiva o video-evidente. Ecco quindi i brutti ceffi di cui parla il detective; le cui confessioni e intimità sono testimoni di una nuova politica del corpo, narcisistico mitomane ed esibizionistico al punto da renderli tutti colpevoli.

matilde puleo
mostra vista il 22 novembre 2003


Cluedo: assassinio in cattedrale
La linea dura della nuova figurazione
a cura di: Maurizio Sciaccaluga
Arezzo, Sala S. Ignazio
Via Carducci, 7
Orario: lunedì – venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 20
Ingresso libero
Catalogo a cura di Maurizio Sciaccaluga, € 10,00
Informazioni: 0575 377868
www.cityandsiti.net/cluedo/index.html


[exibart]

7 Commenti

  1. mi pare che sorgano sospetti sulla modalità delle votazioni, ovvero , molti miei conoscenti me compresa, nonostante abbiano votato lo stesso artista colpevole,hanno notato che la classifica rimaneva immutata, perciò mi domando come mai?non sarà forse il solito trucco di far vincere fin dall’inizio coloro che debbano vincere? a che gioco stiamo giocando?

  2. Ho visto la mostra e mi sento di scagionare: Gian Marco Montesano, Alberto Castelli, Leonida De Filippi, Luca Giovagnoli, Michelangelo Galliani e Roberto Coda Zabetta.
    Il colpevole cercatelo tra gli altri.

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