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Da Artemisia a Hackert, la collezione Lampronti alla Reggia di Caserta
Arte moderna
Non accade spesso di visitare un evento a corte ideato da un grande antiquario come Cesare Lampronti, con opere importanti esposte nelle Retrostanze settecentesche degli appartamenti storici alla Reggia di Caserta, nella Sala degli Alabardieri e nella Sala delle Guardie del Corpo. Tra gli autori del Seicento presentati in mostra, Artemisia Gentileschi, Carracci, Rubens, Poussin, Claude Lorrain, Gaspar van Wittel, Guercino, Domenichino, Pietro da Cortona, Cagnacci, Salvator Rosa, Sebastiano Ricci, Luca Giordano, Mattia Preti, Bernardo Cavallino, Giovan Battista Gaulli, Cavalier d’Arpino, Bartolomeo Bimbi. Poi le presenze importanti del Settecento, come Canaletto, Bernardo Bellotto, Francesco Guardi, Jakob Philipp Hackert, Alessandro Magnasco, Giovanni Battista Pittoni, Paolo Anesi, Francesco Solimena, Giovanni Paolo Panini, Antonio Joli, Paolo Porpora.
Le 100 opere presentate sono riconducibili a cinque aree tematiche differenti: pitture caravaggesche; pittura del Seicento; vedute; paesaggi e nature morte. Rimane sicuramente una delle più prestigiose mostre organizzate negli ultimi anni a Caserta. Un’ulteriore sala è dedicata al progetto “Immagini in cerca di autore”, una sezione di quadri di autori ignoti, la cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito da parte di studiosi e ricercatori.
La mostra dedicata a Cesare Lampronti è nata dopo un contatto avvenuto qualche anno fa, a Londra, con il precedente direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, per l’acquisto, da parte del Mibact, del quadro di Hackert Il porto di Salerno, ritornato in Italia proprio in questa occasione. L’opera, recentemente restaurata, di grande qualità e bellezza, è il pezzo mancante della serie dei Porti, realizzata per il re Ferdinando IV di Borbone. Anche per questo motivo diventa un’occasione unica per conoscere l’intera serie dei 17 porti borbonici del Regno dipinti da Hackert, straordinario vedutista di corte e testimone degli antichi paesaggi di una Caserta settecentesca ormai perduta. E altro scopo dell’esposizione è mostrare il legame tra le opere già presenti all’interno della collezione reale della Reggia e i dipinti della collezione Lampronti.
Una importante opera presente in questa rassegna è sicuramente quella del fiammingo Rubens, una Sacra Famiglia con Santa Elisabetta, San Giovannino e la colomba, acquisita di recente. Impossibile non rimanere affascinati dalla qualità della pittura, dalla compostezza e dalla vivacità classica, dall’incarnato che ci fa ricordare le nudità ricche e generose dipinte, secoli dopo, da Jean Auguste Renoir. Insomma, una occasione imperdibile per ammirare la grande pittura classica in un luogo incantato come appare, da sempre, la maestosa e fascinosa Reggia di Caserta.