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RUFA e Romaeuropa Festival proseguono la loro collaborazione che, negli anni, si è rafforzata e trasformata in un progetto programmatico, catalizzando l’attenzione degli studenti e degli addetti ai lavori.
Il Romaeuropa Festival mostra il meglio della creazione artistica contemporanea (qui potete dare un’occhiata al programma) proponendo un’esperienza estetica intensa, diffusa in diversi spazi e articolata per oltre due mesi, dando modo allo scambio culturale di concretizzarsi nel segno dell’espressione. Ogni anno, infatti, artisti e autori provenienti da ogni angolo del mondo si incontrano nella Capitale, in una partitura spettacolare fatta di danza, teatro, musica, cinema, arti visive e tecnologia.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2019/09/Federica-Patti.-Courtesy-Digitalive-1024x683.jpg)
Una visione condivisa da RUFA – Rome University of Fine Arts, che in particolare ritrova analogie con uno dei segmenti del progetto REF: la sezione Digitalive, curata da Federica Patti. L’obiettivo dell’Accademia, in questo senso, è valorizzare le ultime tendenze legate ai nuovi linguaggi, trasmettendo conoscenze e competenze tecniche specifiche che vanno dalla progettazione di spazi multimediali all’exhibition design, dalla performance audiovisiva alle installazioni interattive, dalla realtà virtuale al sound design.
In questo scenario RUFA e Romaeuropa Festival hanno siglato un partenariato per potenziare gli aspetti didattici e progettuali. La direzione artistica della kermesse, infatti, ha inteso dare seguito a una selezione tra gli studenti del biennio in Multimedia arts and design identificandoli come artisti, dando così un significato del tutto nuovo al concetto di formazione accademica.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2019/09/mattatoio-di-roma.jpg)
Tra le opere che saranno presentate, De_Migration, in programma tra il 4 ed il 6 ottobre nello spazio Acquario del Mattatoio. L’installazione audiovisiva ha l’obiettivo di porre l’attenzione sull’impatto travolgente che lo sviluppo urbano ha non solo sulla flora, ma soprattutto sulla fauna. L’ambiente immersivo è generato da dati che descrivono i diversi flussi migratori degli animali condizionati dall’espansione umana, invitando il fruitore a riformulare un pensiero critico nei confronti del postmoderno e della civiltà industriale. Un’interpretazione visiva e sonora di uno scenario di prepotente occupazione che genera una richiesta di attenzione e di una successiva riflessione.