-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’Italia in fotografia. Nella collezione di Deutsche Bank, alla GAM di Milano
Fotografia
Italia e Germania si attraggono dal XVIII secolo, da quando con la moda del Grand Tour, viaggio cultural- mondano, elitario, le nostre città d’arte diventano meta privilegiata dei rampolli aristocratici, intellettuali, artisti e cultori di bellezza del Nord Europa. E così il paesaggio italiano diviene un “Paesaggio estetico”, immortalato con immagini incantevoli – prima con disegni e pittura ad olio e successivamente con la fotografia.
Al primo piano delle austere sale neoclassiche della Gam, Galleria d’Arte Moderna di Milano, proseguendo la collaborazione tra pubblico e privato – Comune di Milano e Deutsche Bank – si offre a tutti l’opportunità di conoscere o riscoprire l’importante collezione d’arte moderna meneghina, affiancando alle opere d’arte del passato, una serie di fotografie scattate dagli anni Cinquanta fino ad oggi, da autori come Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Armin Linke, Candida Hofer, Gunter Forg, Olivo Barbieri e altri “paesaggisti” contemporanei.
Le opere suddivise in tre sale, ospitate alla Gam, appartengono alla collezione della Deutsche Bank che ha sedi in tutto il mondo. Nella prima sala società, cultura e aspetti caratteristici dei luoghi urbani sono il tema dominante; nella seconda sezione invece, osservate come il montaggio, la teatralizzazione dei luoghi attraverso tecniche digitali innovative, hanno e continuano a rinnovare la visione di luoghi reali seppure trasfigurati, aprendo una riflessione sulla percezione della meraviglia dell’Italia. L’ultima sezione è dedicata agli ambienti interni ed esterni, e qui tra le altre opere, sono autentiche perle due fotografie dal titolo Dancing in Emilia (1978) di Gabriele Basilico, rigorosamente in bianco e nero. Basilico, all’epoca, era ancora interessato a cogliere aspetti della società e del costume italiano, fenomeni di massa di provincia, in un complesso periodo travolto da radicali travolgimenti culturali, in cui compaiono persone, poi omesse nelle sue ormai classiche fotografie più “metafisiche”.
La Deutsche Bank Collettion nasce alla fine degli anni Settanta, ed è tra le prime banche a investire nella fotografia come linguaggio artistico autoreferenziale e, come è noto, vanta una collezione d’arte contemporanea globale, comprensiva di opere di linguaggi differenti. Con la mostra milanese Image of Italy, si espongono una carrellata di “cartoline” suggestive, scatti unici, dal Venetian Hotel di Armin Linke, alla serie di fotografie di Luigi Ghirri, autore del mitico progetto “Viaggio in Italia” nel 1984 , che continua ad ispirare le generazioni di fotografi di oggi, dedicate a scene di vita quotidiana, fino agli interni stranianti di Candida Hofer, Martin Liebscher, terminando il metaforico tour con la scenografica installazione Mare Nostrum di Luca Vitone.
Sullo fondo di fumettistiche onde blu-azzurro, fluttuano oltre quaranta cartoline “vintage” selezionate da Vitone che riproducono l’inconfondibile silhouette dell’Italia, e in questo mare sospeso tra ironia e razionalità concettuale e compositiva sul piano formale, abbandonatevi al naufragio della visione, riflessione e contraddizioni del nostro Bel Paese. È un’opera in perfetto stile concettual-ironico che Luca Vitone propone sulle interconnessioni tra il passato e il presente. Abbandonatevi al viaggio immaginario fuori e dentro il nostro Bel Paese, attraverso questa straordinaria carrellata di immagini.
[…] Ma Hütte ha sottolineato che la banca sta continuando a comprare nuove opere di artisti emergenti in fiere come Frieze. «Deutsche Bank crede nella sua collezione d’arte e continuerà a promuovere e collezionare arte contemporanea, anche se in misura minore rispetto a prima», ha affermato. Tra gli acquisti recenti, le opere dell’artista libanese Caline Aoun, della nigeriana Wura-Natasha Ogunji, della statunitense Victoria Fu e del britannico Tom Pope. Le dimensioni della collezione, che ancora oggi è tra le più grandi al mondo e la più ampia in Germania, sono però calate drasticamente, da 59mila a 55mila. Secondo Hütte, sono state vendute le opere che non rientrano più nella strategia della collezione che, negli ultimi tempi, si era rivolta in particolare alla fotografia (che abbiamo visto recentemente alla GAM di Milano). […]