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Kathrin Borer – Matrix Intima
Il progetto pensato dall’artista svizzera appositamente per gli spazi dello Studio, nasce come una sorta di mappa mentale che attraversa le tre stanze contigue dello studio, un percorso emotivo, politico, sequenziale in diverse atmosfere incentrate sull’interazione tra individuo e società.
Comunicato stampa
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PRISMA Studio presenta Matrix Intima, mostra personale di Kathrin Borer, con testi a cura di Andreas Hagenbach e Anna Daneri.Il progetto pensato dall'artista svizzera appositamente per gli spazi dello Studio, nasce come una sorta di mappa mentale che attraversa le tre stanze contigue dello studio, un percorso emotivo, politico, sequenziale in diverse atmosfere incentrate sull'interazione tra individuo e società. La Mostra è stata realizzata con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della città di Basilea. L’evento si svolge parallelamente alla presentazione di“Piazzetta Contemporanea”, iniziativa realizzata in collaborazione con UnimediaModern e VisionQuest 4R la realtà,che vede in Piazza Invrea un polo del contemporaneo.Abstract di una conversazione tra Andreas Hagenbach e Kathrin Borer, 2019:
AH: La riduzione e l'aggravamento sono mezzi centrali per te, che si dirigono direttamente verso la precarietà.KB: (...)"Credo nel conflitto. Altrimenti non credo in niente", disse una volta Heiner Müller. Nell'arte, sono più interessata al dramma che al mondo intatto, perché mi permette di elaborare l'esemplare in maniera maggiormente puntuale. Punto verso la precarietà, perché lo sguardo si rivolge comunque al bello. Nei miei nuovi disegni, affronto lo spazio pittorico in modo diverso. AH: Giochi con gli opposti. Le tue opere spesso oscillano tra un'esecuzione bella e precisa e contenuti abissali. Hai citato prima Heiner Müller, quindi veniamo al tema della lingua: È un mezzo importante per te e anche qui operi in una forma molto precisa e ridotta. KB: Per me, il linguaggio è un mezzo proprio come il disegno o gli oggetti, e qui non faccio alcuna differenza. Sono diverse sfaccettature di un mondo e non posso dire tutto allo stesso modo con ogni mezzo di comunicazione. Ognuna delle tecniche mi offre un diverso fattore di resistenza. Mi piace il termine "operare" per l'immagine che da -spesso immagino il bisturi come il mio strumento di lavoro ideale in senso metaforico. Sezionare, esporre le cose alle loro ossa e a volte diventa sanguinoso. E non perché voglio che sia sanguinosa, ma perché il tema è sanguinoso. Passo da un media all'altro per non cadere nella routine. Voglio restare sveglia. Quella che tu chiami diversità ha un motore-denominatore comune. Tuttavia, ci sono temi che tendono a venirmi incontro dal mondo esterno, che parlano di questioni sociali. E poi ci sono i miei mondi interiori, di cui io stessa a volte sono sorpresa, ma, anche questi non sono
completamente distaccati dal sociale, perché ne faccio parte, strofinandomi contro di esso. Ci sono lavori che io chiamo 'lavori a membrana' e che si trovano tra gli opposti di cui abbiamo parlato. Questa membrana ha un effetto osmotico su entrambi i lati. Se considero questo, allora in realtà, tutti i miei lavori sono lavori a membrana. A volte l'osmosi avviene più dall'esterno verso l'interno, a volte più dall'interno verso l'esterno. Il mondo mi viene incontro da entrambe le parti.
PRISMA STUDIO,Vico dei Ragazzi 14R16123
Genovastudioprismagenova@gmail.com
AH: La riduzione e l'aggravamento sono mezzi centrali per te, che si dirigono direttamente verso la precarietà.KB: (...)"Credo nel conflitto. Altrimenti non credo in niente", disse una volta Heiner Müller. Nell'arte, sono più interessata al dramma che al mondo intatto, perché mi permette di elaborare l'esemplare in maniera maggiormente puntuale. Punto verso la precarietà, perché lo sguardo si rivolge comunque al bello. Nei miei nuovi disegni, affronto lo spazio pittorico in modo diverso. AH: Giochi con gli opposti. Le tue opere spesso oscillano tra un'esecuzione bella e precisa e contenuti abissali. Hai citato prima Heiner Müller, quindi veniamo al tema della lingua: È un mezzo importante per te e anche qui operi in una forma molto precisa e ridotta. KB: Per me, il linguaggio è un mezzo proprio come il disegno o gli oggetti, e qui non faccio alcuna differenza. Sono diverse sfaccettature di un mondo e non posso dire tutto allo stesso modo con ogni mezzo di comunicazione. Ognuna delle tecniche mi offre un diverso fattore di resistenza. Mi piace il termine "operare" per l'immagine che da -spesso immagino il bisturi come il mio strumento di lavoro ideale in senso metaforico. Sezionare, esporre le cose alle loro ossa e a volte diventa sanguinoso. E non perché voglio che sia sanguinosa, ma perché il tema è sanguinoso. Passo da un media all'altro per non cadere nella routine. Voglio restare sveglia. Quella che tu chiami diversità ha un motore-denominatore comune. Tuttavia, ci sono temi che tendono a venirmi incontro dal mondo esterno, che parlano di questioni sociali. E poi ci sono i miei mondi interiori, di cui io stessa a volte sono sorpresa, ma, anche questi non sono
completamente distaccati dal sociale, perché ne faccio parte, strofinandomi contro di esso. Ci sono lavori che io chiamo 'lavori a membrana' e che si trovano tra gli opposti di cui abbiamo parlato. Questa membrana ha un effetto osmotico su entrambi i lati. Se considero questo, allora in realtà, tutti i miei lavori sono lavori a membrana. A volte l'osmosi avviene più dall'esterno verso l'interno, a volte più dall'interno verso l'esterno. Il mondo mi viene incontro da entrambe le parti.
PRISMA STUDIO,Vico dei Ragazzi 14R16123
Genovastudioprismagenova@gmail.com
12
ottobre 2019
Kathrin Borer – Matrix Intima
Dal 12 ottobre al 23 novembre 2019
arte contemporanea
Location
PRISMA STUDIO
Genova, Vico dei Ragazzi, 14/r, (Genova)
Genova, Vico dei Ragazzi, 14/r, (Genova)
Orario di apertura
Dal Mercoledì al Sabato dalle 16.00 alle 19.00
Vernissage
12 Ottobre 2019, ore 18.30
Autore
Curatore
Autore testo critico
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