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Eugenio Donato / Alessandro Zazza – Roma. Frammenti da una città che vive.
Fotografia e scultura a confronto raccontano un modo diverso di vedere Roma, trovando la poesia anche laddove gli altri vedono abbandono e degrado. Con il patrocinio di Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale.
Comunicato stampa
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Per tutti presto o tardi viene il giorno in cui abbassiamo lo sguardo lungo i tubi delle grondaie e non riusciamo più a staccarlo dal selciato .
L'occhio non vede cose, ma figure di cose che significano altre cose.
(Italo Calvino – Le città invisibili)
La vita è un continuo divenire e, nonostante gli umani desideri, tutto ciò che viene creato dalla mano dell’uomo è destinato a trasformarsi e perire.
Da ciò non sono esenti le metropoli, enormi formicai brulicanti di movimento, desiderio, pensiero.
Ciò che per l’occhio del comune cittadino può rappresentare il danno e il deperimento, per l’artista può essere una traccia della vita stessa in tutte le sue trasformazioni: si tratti del muro scrostato o di una crepa nell'asfalto, di un traliccio o di un ponteggio, essi possono essere letti come testimonianza della brutale bellezza della città così com'è.
In questa chiave perfino il degrado diventa l’affascinante segno di una storia, della vita vissuta in ogni minima parte del nostro habitat.
Da questa riflessione nasce il progetto dello scultore Eugenio Donato e del fotografo Alessandro Zazza: due sguardi diversi, ma dialettici fra loro, sulla nostra città, di cui catturano dettagli di intrinseca vitalità.
Diversi perché diversa è l’esigenza artistica che genera il lavoro dello scultore e del fotografo: da un lato la necessità di un confronto fisico con la materia, dall'altro la sublimazione di una condizione vitale – un disturbo da inquinamento elettromagnetico – che costringe il fotografo alla continua peregrinazione ai margini della città.
Il colore del cielo e la materia dell’asfalto si specchiano fra loro diventando espressione della contemporaneità di una città fin troppo sovraccarica dei significati di un passato fin troppo incombente.
Il progetto, curato da Penelope Filacchione, sarà presentato in una mostra di fotografia e scultura messe a confronto fra loro che raccontino, con e diverse tecniche e prospettive, il presente vivo della città di Roma attraverso una visione poetica del suo continuo divenire.
La mostra si svolgerà dal 19 ottobre al 3 novembre presso la galleria ArtSharing Roma, fa parte degli eventi della IV edizione di Rome Art Week 2019 ed è completamente gratuita per i partecipanti e per il pubblico.
L'occhio non vede cose, ma figure di cose che significano altre cose.
(Italo Calvino – Le città invisibili)
La vita è un continuo divenire e, nonostante gli umani desideri, tutto ciò che viene creato dalla mano dell’uomo è destinato a trasformarsi e perire.
Da ciò non sono esenti le metropoli, enormi formicai brulicanti di movimento, desiderio, pensiero.
Ciò che per l’occhio del comune cittadino può rappresentare il danno e il deperimento, per l’artista può essere una traccia della vita stessa in tutte le sue trasformazioni: si tratti del muro scrostato o di una crepa nell'asfalto, di un traliccio o di un ponteggio, essi possono essere letti come testimonianza della brutale bellezza della città così com'è.
In questa chiave perfino il degrado diventa l’affascinante segno di una storia, della vita vissuta in ogni minima parte del nostro habitat.
Da questa riflessione nasce il progetto dello scultore Eugenio Donato e del fotografo Alessandro Zazza: due sguardi diversi, ma dialettici fra loro, sulla nostra città, di cui catturano dettagli di intrinseca vitalità.
Diversi perché diversa è l’esigenza artistica che genera il lavoro dello scultore e del fotografo: da un lato la necessità di un confronto fisico con la materia, dall'altro la sublimazione di una condizione vitale – un disturbo da inquinamento elettromagnetico – che costringe il fotografo alla continua peregrinazione ai margini della città.
Il colore del cielo e la materia dell’asfalto si specchiano fra loro diventando espressione della contemporaneità di una città fin troppo sovraccarica dei significati di un passato fin troppo incombente.
Il progetto, curato da Penelope Filacchione, sarà presentato in una mostra di fotografia e scultura messe a confronto fra loro che raccontino, con e diverse tecniche e prospettive, il presente vivo della città di Roma attraverso una visione poetica del suo continuo divenire.
La mostra si svolgerà dal 19 ottobre al 3 novembre presso la galleria ArtSharing Roma, fa parte degli eventi della IV edizione di Rome Art Week 2019 ed è completamente gratuita per i partecipanti e per il pubblico.
19
ottobre 2019
Eugenio Donato / Alessandro Zazza – Roma. Frammenti da una città che vive.
Dal 19 ottobre al 03 novembre 2019
doppia personale
Location
ARTSHARING LAB&GALLERY
Roma, via Giulio Tarra , 64, (Roma)
Roma, via Giulio Tarra , 64, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16.30-20.30; sabato 10.30-13.00 / 16.30-20.30. Domenica e lunedì chiuso. Aperture su appuntamento
Vernissage
19 Ottobre 2019, 17.00
Sito web
Ufficio stampa
ArtSharing Roma
Ufficio stampa
Rome Art Week
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Progetto grafico
Media partner
Patrocini