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Davide Mancini Zanchi
Davide Mancini Zanchi basa la sua pratica sul flusso quotidiano di idee che hanno come centro di interesse la definizione di quadro e scultura. L’artista agisce solitamente con azioni il cui paradosso apre a riflessioni inerenti meccanismi sociali, antropologici e culturali.
Comunicato stampa
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"Toys Are Us", quarta mostra personale di Davide Mancini Zanchi da A+B gallery, inaugura sabato 19 ottobre 2019 alle ore 18.00.
Davide Mancini Zanchi basa la sua pratica sul flusso quotidiano di idee che hanno come centro di interesse ciò che è definito quadro o scultura. Zanchi agisce solitamente con azioni il cui paradosso apre a riflessioni inerenti meccanismi sociali, antropologici e culturali.
I temi cari a Zanchi sono la definizione dell'estetica del mezzo pittorico o scultoreo, cosa implica la definizione di bellezza attraverso l'opera d'arte ed il potere di coinvolgimento che questi oggetti hanno nei confronti dell'individuo che, nello stesso tempo, ne determina lo statuto e ne vive le contraddizioni che li animano. L'artista è interessato alla posizione sociale dell'opera d'arte, al collocamento del manufatto all'interno di relazioni complesse di una specifica industria produttiva unica nel suo genere.
"Toys Are Us" perché l'insegna dei magazzini di distribuzione dei giocattoli definisce l'essenza del luogo stesso. "I giochi siamo noi" si traduce in galleria come "l'arte siamo noi" che definisce lo statuto degli oggetti contenuti: Zanchi in questa mostra, e come spesso accade nel suo lavoro, vuole agire nel territorio della definizione di cosa è oggetto e chi è soggetto nell'arte, tra chi è definito e chi definisce. Mette in scena un gioco di ruoli che fa scaturire una serie di domande con implicazioni estetiche, esistenziali e sociali.
La galleria sarà colma di opere appartenenti a 4 serie distinte: i bozzetti pittorici per il quadro più brutto del mondo; nuove sculture della serie opere/oggetto potenzialmente utilizzabili; una versione inedita delle quadri eseguiti con tessili stampati (tovaglie) che diventerà quinta teatrale per l'ambiente della galleria; una nuova serie di opere pittoriche caratterizzate dalla tecnica a contatto.
Davide Mancini Zanchi nato a Urbino nel 1986 dove ha conseguito il Diploma all'Accademia. Personali recenti in spazi pubblici nel marzo 2017 alla Galleria Nazionale delle Marche e nel 2016 al Museo Fattori di Livorno. Personali anche da A+B gallery nel 2012, 2014, 2017; da Otto gallery di Bologna e Societé Interludio di Torino nel 2019. Tra le mostre collettive: nel 2019 Contemporaneo Contemporanei, la collezione AGIVerona all'Università di Verona; Forme Instabili allo Spazio Siena nel 2018, Versus alla Galleria Civica di Modena e Memorie a Villa Manin, ambedue a cura di Andrea Bruciati; CIY, a cura di Claudia Buizza e Pietro Della Giustina, a Ville Belville di Parigi; la mostra di fine residenza Dena Foundation dal titolo Primavera 3, a cura di Valentine Mayer e Jane Koh (Frederic Lacroix Gallery, Parigi). È tra i vincitori del bando Italian Council 2019 per una residenza a Montevideo (Uruguay); è stato insignito del “Premio Sanpaolo Invest” nell’ambito della quarta edizione del Premio d’arte “Città di Treviglio” e Concorso Giovani Talenti 2016, del “Premio Lissone 2014” del MAC di Lissone, a cura di Alberto Zanchetta e del “Premio Pescheria” del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro nel 2011.
Davide Mancini Zanchi basa la sua pratica sul flusso quotidiano di idee che hanno come centro di interesse ciò che è definito quadro o scultura. Zanchi agisce solitamente con azioni il cui paradosso apre a riflessioni inerenti meccanismi sociali, antropologici e culturali.
I temi cari a Zanchi sono la definizione dell'estetica del mezzo pittorico o scultoreo, cosa implica la definizione di bellezza attraverso l'opera d'arte ed il potere di coinvolgimento che questi oggetti hanno nei confronti dell'individuo che, nello stesso tempo, ne determina lo statuto e ne vive le contraddizioni che li animano. L'artista è interessato alla posizione sociale dell'opera d'arte, al collocamento del manufatto all'interno di relazioni complesse di una specifica industria produttiva unica nel suo genere.
"Toys Are Us" perché l'insegna dei magazzini di distribuzione dei giocattoli definisce l'essenza del luogo stesso. "I giochi siamo noi" si traduce in galleria come "l'arte siamo noi" che definisce lo statuto degli oggetti contenuti: Zanchi in questa mostra, e come spesso accade nel suo lavoro, vuole agire nel territorio della definizione di cosa è oggetto e chi è soggetto nell'arte, tra chi è definito e chi definisce. Mette in scena un gioco di ruoli che fa scaturire una serie di domande con implicazioni estetiche, esistenziali e sociali.
La galleria sarà colma di opere appartenenti a 4 serie distinte: i bozzetti pittorici per il quadro più brutto del mondo; nuove sculture della serie opere/oggetto potenzialmente utilizzabili; una versione inedita delle quadri eseguiti con tessili stampati (tovaglie) che diventerà quinta teatrale per l'ambiente della galleria; una nuova serie di opere pittoriche caratterizzate dalla tecnica a contatto.
Davide Mancini Zanchi nato a Urbino nel 1986 dove ha conseguito il Diploma all'Accademia. Personali recenti in spazi pubblici nel marzo 2017 alla Galleria Nazionale delle Marche e nel 2016 al Museo Fattori di Livorno. Personali anche da A+B gallery nel 2012, 2014, 2017; da Otto gallery di Bologna e Societé Interludio di Torino nel 2019. Tra le mostre collettive: nel 2019 Contemporaneo Contemporanei, la collezione AGIVerona all'Università di Verona; Forme Instabili allo Spazio Siena nel 2018, Versus alla Galleria Civica di Modena e Memorie a Villa Manin, ambedue a cura di Andrea Bruciati; CIY, a cura di Claudia Buizza e Pietro Della Giustina, a Ville Belville di Parigi; la mostra di fine residenza Dena Foundation dal titolo Primavera 3, a cura di Valentine Mayer e Jane Koh (Frederic Lacroix Gallery, Parigi). È tra i vincitori del bando Italian Council 2019 per una residenza a Montevideo (Uruguay); è stato insignito del “Premio Sanpaolo Invest” nell’ambito della quarta edizione del Premio d’arte “Città di Treviglio” e Concorso Giovani Talenti 2016, del “Premio Lissone 2014” del MAC di Lissone, a cura di Alberto Zanchetta e del “Premio Pescheria” del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro nel 2011.
19
ottobre 2019
Davide Mancini Zanchi
Dal 19 ottobre al 23 novembre 2019
arte contemporanea
Location
A+B GALLERY
Brescia, Corsetto Sant'Agata, 22, (Brescia)
Brescia, Corsetto Sant'Agata, 22, (Brescia)
Orario di apertura
da giovedì al sabato dalle 15 alle 19
Vernissage
19 Ottobre 2019, ore 18.00
Autore