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Leonardo Moretti – Radicalia
L’installazione di Leonardo Moretti è accompagnata da un’opera video a tre canali che riporta come soggetti la luce, il fuoco e l’acqua, gli elementi fondamentali per mantenere la vita.
Comunicato stampa
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Il progetto nasce a partire dalla riflessione sul termine “resilienza” che in ecologia e biologia sta a significare la capacità di una materia vivente di autoripararsi dopo un danno, o quella di una comunità o di un sistema ecologico di ritornare al suo stato iniziale dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che ha modificato quello stato. Questa definizione si affianca a quella della psicologia che ritiene la resilienza come la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici.
La resilienza si osserva come un processo duraturo nel tempo, dove l’organismo si trasforma piano piano, per tentativi, prova ad adattarsi alle nuove circostanze. Compiendo piccoli passi, piccoli gesti, quasi impercettibili all'occhio, di grande importanza per lo sviluppo e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, anche dell’uomo.
Oggi, quando tutto intorno a noi sembra accelerato, e nonostante i numerosi tentativi d’inversione, la crescita esponenziale si avvicina sempre di più ad un punto morto da dove minaccia di rimbalzare e distruggere la nostra esistenza. Osservare il lento scorrere e ponderare, minuscoli, i costanti tentativi che la natura continua a fare per salvare e migliorare il proprio essere, appare come un mantra costruttivo: per restituirci la speranza, per suggerirci modalità diverse di azione e il tentativo di ripristinare l’equilibrio tra la natura e l’uomo.
Leonardo Moretti in Radicalia unisce esattamente questi due aspetti. La natura, oggi elemento sempre più “addomesticato” dall’uomo, diventa un rappresentante tipico di un atteggiamento di resistenza e ciclo che essa compie “sopravvivendo” all’intervento umano. Contemporaneamente l’uomo, la sua esistenza che è costantemente modificata e messa alla prova, cerca di superare i traumi per tornare al suo stato di equilibrio. Quello che il progetto intende compiere è una sovrapposizione, traslando lo status umano da concetto astratto a forma fisica. L’organismo, l’essere vivente, presentato dalla natura rappresenta l’uomo, la comunità, come sistema che resiste e in maniera nichilista, inerte e involontario compie dei gesti e ambisce a cambiamenti, ma rimanendo sempre uguale a sé stesso. Prendendo troppo poco in considerazione la necessità di cambiare le nostre abitudini, la situazione contemporanea si impone e ci impone, più o meno sfocati, costrutti che sembrano "naturali".
La mostra Radicalia si configura come un’unica installazione, una moltiplicazione ossessiva delle immagini, che si accatastano l’una accanto all’altra. Da un lato l’immagine di dettagli naturali, visivamente dimessa, si carica di significato nell’atto della ripetizione. Culturalmente identificata come “natura morta” i soggetti, gli individui in questo caso, sono tutt’altro che tali.
Dall'altro lato una ripetizione delle immagini annebbiate delle mani, presenza fisica dell’uomo, gesti umani necessari per avviare un’azione. A volte opprimenti nella loro moltiplicazione, ma molte volte sfocati nella loro efficienza, rappresentano la necessità di mettere a fuoco l'interferenza umana nella natura.
L’istallazione è accompagnata da un’opera video a tre canali che riporta come soggetti la luce, il fuoco e l’acqua, gli elementi fondamentali per mantenere la vita.
Špela Zidar
La resilienza si osserva come un processo duraturo nel tempo, dove l’organismo si trasforma piano piano, per tentativi, prova ad adattarsi alle nuove circostanze. Compiendo piccoli passi, piccoli gesti, quasi impercettibili all'occhio, di grande importanza per lo sviluppo e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, anche dell’uomo.
Oggi, quando tutto intorno a noi sembra accelerato, e nonostante i numerosi tentativi d’inversione, la crescita esponenziale si avvicina sempre di più ad un punto morto da dove minaccia di rimbalzare e distruggere la nostra esistenza. Osservare il lento scorrere e ponderare, minuscoli, i costanti tentativi che la natura continua a fare per salvare e migliorare il proprio essere, appare come un mantra costruttivo: per restituirci la speranza, per suggerirci modalità diverse di azione e il tentativo di ripristinare l’equilibrio tra la natura e l’uomo.
Leonardo Moretti in Radicalia unisce esattamente questi due aspetti. La natura, oggi elemento sempre più “addomesticato” dall’uomo, diventa un rappresentante tipico di un atteggiamento di resistenza e ciclo che essa compie “sopravvivendo” all’intervento umano. Contemporaneamente l’uomo, la sua esistenza che è costantemente modificata e messa alla prova, cerca di superare i traumi per tornare al suo stato di equilibrio. Quello che il progetto intende compiere è una sovrapposizione, traslando lo status umano da concetto astratto a forma fisica. L’organismo, l’essere vivente, presentato dalla natura rappresenta l’uomo, la comunità, come sistema che resiste e in maniera nichilista, inerte e involontario compie dei gesti e ambisce a cambiamenti, ma rimanendo sempre uguale a sé stesso. Prendendo troppo poco in considerazione la necessità di cambiare le nostre abitudini, la situazione contemporanea si impone e ci impone, più o meno sfocati, costrutti che sembrano "naturali".
La mostra Radicalia si configura come un’unica installazione, una moltiplicazione ossessiva delle immagini, che si accatastano l’una accanto all’altra. Da un lato l’immagine di dettagli naturali, visivamente dimessa, si carica di significato nell’atto della ripetizione. Culturalmente identificata come “natura morta” i soggetti, gli individui in questo caso, sono tutt’altro che tali.
Dall'altro lato una ripetizione delle immagini annebbiate delle mani, presenza fisica dell’uomo, gesti umani necessari per avviare un’azione. A volte opprimenti nella loro moltiplicazione, ma molte volte sfocati nella loro efficienza, rappresentano la necessità di mettere a fuoco l'interferenza umana nella natura.
L’istallazione è accompagnata da un’opera video a tre canali che riporta come soggetti la luce, il fuoco e l’acqua, gli elementi fondamentali per mantenere la vita.
Špela Zidar
18
ottobre 2019
Leonardo Moretti – Radicalia
Dal 18 ottobre al 06 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO MOO
Prato, Via San Giorgio, 9a, (Prato)
Prato, Via San Giorgio, 9a, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15-19
Vernissage
18 Ottobre 2019, h 19, su invito
Autore