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3mila metri quadrati disposti su due piani, per un totale di 380 opere suddivise in 26 sezioni. E una serie di capolavori che testimoniano l’evoluzione dell’arte nata nel secolare cantiere di Piazza dei Miracoli, uno dei complessi artistici e religiosi più famosi del mondo. Sono questi i numeri del nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, presentato ieri alla stampa e che oggi apre ufficialmente i battenti al pubblico, completamente ristrutturato e riallestito.
Il museo era stato inaugurato nel 1986 nell’antico Seminario Vescovile con l’idea di presentare e spiegare al pubblico il complesso sviluppo della scultura medievale pisana raccogliendo e conservando le memorie elaborate nel cantiere del duomo. Un itinerario senza dubbio affascinante, considerando che le singole opere hanno spesso “migrato” da un luogo all’altro della Piazza oppure provenivano da Oltralpe o dalle regioni dominate dall’influenza araba, con cui la potente repubblica marinara, tra il XII e il XIII secolo, intratteneva floridi rapporti commerciali.
Mancava però una visione di insieme che riuscisse a comunicare al di fuori della ristretta cerchia del pubblico di studiosi e appassionati, aprendosi al gusto e agli interessi dei “non specialisti”. Da qui l’esigenza della ristrutturazione, pensata partendo dal patrimonio originario ma privato – come spiegano i curatori – “di alcune eccedenze e ripensato nei criteri espositivi” attraverso un allestimento che, nelle intenzioni, “si presta ad una più facile e appassionante lettura, in linea con i più moderni standard di fruizione museale”.
Il risultato è un percorso che non si dipana più attraverso una mera disposizione cronologica delle opere, ma propone un viaggio in cui ogni capolavoro è contestualizzato grazie ad allestimenti ad hoc che evocano il luogo, la collocazione e le atmosfere originarie in cui era inserito. In questo modo si racconta la storia non solo di ogni singola opera, ma anche dell’intera piazza, permettendo di leggerne e comprenderne la genesi. Si coglie inoltre come e perché, con l’arrivo di Nicola Pisano, iniziò all’ombra della torre pendente quella irripetibile stagione di sperimentazione nell’ambito della scultura i cui semi germoglieranno, successivamente, nella grande arte rinascimentale.
Oltre ai pezzi “storici” già noti, la collezione si arricchisce di nuove opere restaurate, tra cui il Trittico della Madonna in trono e santi, tempera e oro su tavola realizzata da Spinello Aretino. Il grande protagonista del Museo dell’Opera, però, è il corredo che accompagnava l’imperatore Enrico VII, morto a Pisa nel 1313 e sepolto in Duomo, recuperato in occasione della ricognizione della sua tomba effettuata nel 2014. Si tratta di oggetti unici e straordinari: se infatti la corona, lo scettro e il globo rappresentano i simboli tangibili del potere imperiale, il drappo di seta con fasce rosa e azzurre, lungo 3 metri e largo 120 centimetri e decorato con due leoni che si affrontano, costituisce un ritrovamento rarissimo ed è considerato dagli esperti uno dei tessuti più importanti del Medioevo.
Bonanno Pisano Porta di San Ranieri 1180 bronzo (dalla Cattedrale)La visita si conclude nel suggestivo chiostro che si affaccia sul Campanile e che conserva al piano terra le statue raffiguranti la Madonna con Bambino, gli Evangelisti e i Profeti scolpiti da Giovanni Pisano per il Battistero, anch’essi inseriti in un nuovo allestimento. L’intero percorso museale, elaborato dal team guidato dal prof. Marco Collareta, è arricchito da un apparato didascalico e da postazioni multimediali realizzate dal laboratorio PERCRO della Scuola Sant’Anna di Pisa, diretto dal prof. Massimo Bergamasco. L’allestimento è stato curato dagli studi di architettura di Adolfo Natalini e di Magni&Guicciardini, coordinati dall’ingegner Giuseppe Bentivoglio. Completano il restyling della struttura museale un bar/caffetteria che si affaccia sulla Piazza nella parte superiore del chiostro, un moderno book-shop all’ingresso e l’Auditorium dotato di nuove luci e impianti audiovisivi.
Per “festeggiare” la riapertura, durante il mese di novembre sarà possibile effettuare una visita guidata gratuita ogni martedì alle ore 10.30 e alle ore 17.30. Come? Basta prenotarsi via email entro il giorno prima della visita all’indirizzo mod@opapisa.it e attendere la conferma da parte della Segreteria dell’Opera.