Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Saba Masoumian – Namize
La ricerca poetica di Saba Masoumian sta vivendo una nuova fase: gli interni, solitamente vuoti e abbandonati, si animano di figure simboliche, custodi di epoche passate e portatrici di nuovi significati. Le opere, architettonicamente più strutturate, sono ricche di riferimenti iconografici.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Villa Contemporanea è lieta di presentare la seconda personale di Saba Masoumian, artista iraniana poliedrica ed interessantissima. Utilizzando un linguaggio allegorico ed allusivo, l’artista crea opere dal forte impatto emotivo: si tratta di interni domestici nei quali la presenza umana seppur negata, ha lasciato evidenti tracce del suo passaggio, come una sorta di energia primordiale. Gli arredi subiscono l’usura del tempo, le tubature si arrugginiscono e sgocciolano, sui muri resti di antiche decorazioni, affreschi ed efflorescenze affiorano dal passato. Gli oggetti pulsano di vita e mantengono la memoria del loro vissuto in un’atmosfera straniante e nostalgica.
Scrive Rossella Moratto: “Il mondo di Saba Masoumian è racchiuso in scatole che non contengono ricordi, fotografie, cianfrusaglie d’affezione o cimeli, ma stanze in miniatura, private della quarta parete, costruite con pazienza e dedizione. L’artista mette in scena i ricordi, i sogni ma anche gli incubi, il dolore, la sessualità e la pulsione di morte che si trasforma inaspettatamente in ritorno alla vita. Ogni scatola è un capitolo di un diario senza un indice, comprensibile solo empaticamente in epifanici déjà-vu nei quali ci si può riconoscere per spaesamento, nella condivisione di un orizzonte perturbante, domestico e al tempo stesso estraneo”.
La ricerca poetica di Masoumian sta vivendo una nuova fase: gli interni, solitamente vuoti e abbandonati, si animano di figure simboliche, custodi di epoche passate e portatrici di nuovi significati. Le opere, architettonicamente più strutturate, sono ricche di riferimenti iconografici.
Lotus, una grande scatola tripartita presentata in occasione di ArtVerona 2019, è stata l’opera prima che ha sviluppato il nuovo interesse dell’artista per la narrazione e per la volontà di andare alla ricerca delle proprie origini. Lotus è un omaggio alla grande cultura persiana.
Scrive Moratto analizzandola:
“Lo sguardo rivolto dentro di sé si è recentemente aperto all’esterno per guardarsi da fuori, nelle figure femminili che ora abitano quei luoghi. È un ribaltamento drastico che sposta il punto di vista dallo spazio intimo del sé al mondo e che, allo stesso tempo, si rivolge indietro, alle proprie origini. Queste non sono più stanze anonime e disabitate ma le sale di Apadana, il sontuoso palazzo di Persepoli, mitica capitale dell’impero achemenide saccheggiata da Alessandro Magno e successivamente distrutta da un incendio. Lontana figlia di quell’impero, Saba Masoumian, iraniana e italiana di adozione, lo rivela, attualizzando la storia alla luce del presente. Lotus testimonia questa nuova direzione: una grande scatola tripartita che si sviluppa in tre ambienti separati ma continui, come un fregio, in cui la stratificazione dei rimandi personali si arricchisce della riflessione sull’identità definita dall’incontro tra la cultura di origine e quella di elezione, tra la memoria del paese natale lasciato alle spalle e l’esperienza del presente in una nuova realtà, che si apre all’aspettativa del futuro. La cultura di provenienza, rivendicata orgogliosamente nella citazione delle decorazioni ambientali, diventa la scenografia di un canovaccio nuovo, che riflette sul presente”.
Dalla storia degli uomini alle narrazioni metafisiche: con Namize, il nuovo lavoro presentato in questa personale, l’artista iraniana alza lo sguardo verso il cielo. Un limbo neutro è abitato da due figure femminili che richiamano le presenze di Lotus che qui sono trasunstanziate in angeli – o meglio presenze spirituali perché non c’è riferimento a una religione ma a una visione laica e personale – che nutrono al seno il genere umano e la natura, rappresentati dalla testa e dall’ibrido di donna-uccello. L’iconografia altamente simbolica rimanda alle antiche raffigurazioni della dea Iside che nutre il figlio Horus diffuse nell’antico Egitto e poi confluita nella Galaktotrophousa copta diffusa in medioriente da cui deriva la Virgo Lactans cristiana. Il gesto materno del primo contatto, della vita che viene infusa: la dimensione spirituale è in perenne contatto con l’umanità, la nutre, la influenza e la guida. Due mondi tangenti ma ontologicamente diversi come suggerisce il titolo Namize, vocabolo persiano che in chimica indica la sospensione tra elementi che non possono mescolarsi. Ma la vicinanza è tangibile perché queste presenze sono molto “umane”, così vicine e empatiche da condividerne i vizi e le virtù per prossimità e si esprimono con il linguaggio metaforico della favola.
Testo critico di Rossella Moratto.
Saba Masoumian, è nata a Tehran nel 1982, vive e lavora a Genova. Si è laureata in grafica alla Azad University di Tehran e ha frequentato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche del Museo Civico Della Torre di Treviglio, dei Musei Civici di Monza, delle Cartiere del Polesine di Adria. Ha vinto il Premio d’Arte Città di Treviglio e il Premio San Fedele nel 2016; il Premio d’Arte Città di Monza nel 2015. È stata inserita da Saeb Eigner in Art of the Middle East, Merrell Publishers, Londra, presentata da Lu Peng in Dimension of Civilization, esposizione inaugurale del Museum of Contemporary Art di Yinchuan. Ha avuto diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Principali mostre personali: 2019 – Addentro, Spazio Aperto, Galleria San Fedele, Milano, a cura di Daniele Astrologo; 2017 – Un’eco lontana, Villa Contemporanea, Monza; 2017 – Il sogno del corpo, Sala Crociera del Centro Civico Culturale e Museo Civico Ernesto e Teresa Della Torre, Treviglio, a cura di Sara Fontana; 2016 – In-A-Box, Sponge Living Space, Pergola; 2016 - Metamòrphosis, Galleria San Fedele, Milano; 2014 – Butterflies in My Stomach, XVA Gallery, Dubai; 2010 – I’ve Been Left in Your Room, Azad Art Gallery, Tehran.
Principali mostre collettive: 2019 – Appocundria. Una casa lontano da casa, Casa Testori, Novate, a cura di Marta Cereda; 2017 – Playing Scenic, Pinacoteca Nazionale, Bologna; 2016 – Esodo, Galleria San Fedele, Milano; 2016 – This House, Iranshahr Art Gallery, Tehran; 2011 – Breakfast in Tehran, Frameless Gallery, London; 2009 – 1001 Colors, Canvas Gallery, New York.
Principali partecipazioni: 2016 – Concorso Giovani Talenti, Museo Civico Della Torre e Spazio Sanpaolo Invest, Treviglio; 2016 – Limited Access Festival, Aaran Projects di Aaran Gallery, Teheran; 2015 – Biennale Giovani Monza, Palazzo dell’Arengario, Monza; 2013 – Rivers of A.I.R., Pescheria Nuova, Rovigo.
Residenze: 2015 e 2016 – Premio Arti Visive San Fedele, Centro Culturale San Fedele, Milano.
Ospite: 2016 – A,M,O (Arte-Marche-Oltre), Cagli, Fano, Pergola, Pesaro e Senigallia.
Scrive Rossella Moratto: “Il mondo di Saba Masoumian è racchiuso in scatole che non contengono ricordi, fotografie, cianfrusaglie d’affezione o cimeli, ma stanze in miniatura, private della quarta parete, costruite con pazienza e dedizione. L’artista mette in scena i ricordi, i sogni ma anche gli incubi, il dolore, la sessualità e la pulsione di morte che si trasforma inaspettatamente in ritorno alla vita. Ogni scatola è un capitolo di un diario senza un indice, comprensibile solo empaticamente in epifanici déjà-vu nei quali ci si può riconoscere per spaesamento, nella condivisione di un orizzonte perturbante, domestico e al tempo stesso estraneo”.
La ricerca poetica di Masoumian sta vivendo una nuova fase: gli interni, solitamente vuoti e abbandonati, si animano di figure simboliche, custodi di epoche passate e portatrici di nuovi significati. Le opere, architettonicamente più strutturate, sono ricche di riferimenti iconografici.
Lotus, una grande scatola tripartita presentata in occasione di ArtVerona 2019, è stata l’opera prima che ha sviluppato il nuovo interesse dell’artista per la narrazione e per la volontà di andare alla ricerca delle proprie origini. Lotus è un omaggio alla grande cultura persiana.
Scrive Moratto analizzandola:
“Lo sguardo rivolto dentro di sé si è recentemente aperto all’esterno per guardarsi da fuori, nelle figure femminili che ora abitano quei luoghi. È un ribaltamento drastico che sposta il punto di vista dallo spazio intimo del sé al mondo e che, allo stesso tempo, si rivolge indietro, alle proprie origini. Queste non sono più stanze anonime e disabitate ma le sale di Apadana, il sontuoso palazzo di Persepoli, mitica capitale dell’impero achemenide saccheggiata da Alessandro Magno e successivamente distrutta da un incendio. Lontana figlia di quell’impero, Saba Masoumian, iraniana e italiana di adozione, lo rivela, attualizzando la storia alla luce del presente. Lotus testimonia questa nuova direzione: una grande scatola tripartita che si sviluppa in tre ambienti separati ma continui, come un fregio, in cui la stratificazione dei rimandi personali si arricchisce della riflessione sull’identità definita dall’incontro tra la cultura di origine e quella di elezione, tra la memoria del paese natale lasciato alle spalle e l’esperienza del presente in una nuova realtà, che si apre all’aspettativa del futuro. La cultura di provenienza, rivendicata orgogliosamente nella citazione delle decorazioni ambientali, diventa la scenografia di un canovaccio nuovo, che riflette sul presente”.
Dalla storia degli uomini alle narrazioni metafisiche: con Namize, il nuovo lavoro presentato in questa personale, l’artista iraniana alza lo sguardo verso il cielo. Un limbo neutro è abitato da due figure femminili che richiamano le presenze di Lotus che qui sono trasunstanziate in angeli – o meglio presenze spirituali perché non c’è riferimento a una religione ma a una visione laica e personale – che nutrono al seno il genere umano e la natura, rappresentati dalla testa e dall’ibrido di donna-uccello. L’iconografia altamente simbolica rimanda alle antiche raffigurazioni della dea Iside che nutre il figlio Horus diffuse nell’antico Egitto e poi confluita nella Galaktotrophousa copta diffusa in medioriente da cui deriva la Virgo Lactans cristiana. Il gesto materno del primo contatto, della vita che viene infusa: la dimensione spirituale è in perenne contatto con l’umanità, la nutre, la influenza e la guida. Due mondi tangenti ma ontologicamente diversi come suggerisce il titolo Namize, vocabolo persiano che in chimica indica la sospensione tra elementi che non possono mescolarsi. Ma la vicinanza è tangibile perché queste presenze sono molto “umane”, così vicine e empatiche da condividerne i vizi e le virtù per prossimità e si esprimono con il linguaggio metaforico della favola.
Testo critico di Rossella Moratto.
Saba Masoumian, è nata a Tehran nel 1982, vive e lavora a Genova. Si è laureata in grafica alla Azad University di Tehran e ha frequentato Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche del Museo Civico Della Torre di Treviglio, dei Musei Civici di Monza, delle Cartiere del Polesine di Adria. Ha vinto il Premio d’Arte Città di Treviglio e il Premio San Fedele nel 2016; il Premio d’Arte Città di Monza nel 2015. È stata inserita da Saeb Eigner in Art of the Middle East, Merrell Publishers, Londra, presentata da Lu Peng in Dimension of Civilization, esposizione inaugurale del Museum of Contemporary Art di Yinchuan. Ha avuto diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Principali mostre personali: 2019 – Addentro, Spazio Aperto, Galleria San Fedele, Milano, a cura di Daniele Astrologo; 2017 – Un’eco lontana, Villa Contemporanea, Monza; 2017 – Il sogno del corpo, Sala Crociera del Centro Civico Culturale e Museo Civico Ernesto e Teresa Della Torre, Treviglio, a cura di Sara Fontana; 2016 – In-A-Box, Sponge Living Space, Pergola; 2016 - Metamòrphosis, Galleria San Fedele, Milano; 2014 – Butterflies in My Stomach, XVA Gallery, Dubai; 2010 – I’ve Been Left in Your Room, Azad Art Gallery, Tehran.
Principali mostre collettive: 2019 – Appocundria. Una casa lontano da casa, Casa Testori, Novate, a cura di Marta Cereda; 2017 – Playing Scenic, Pinacoteca Nazionale, Bologna; 2016 – Esodo, Galleria San Fedele, Milano; 2016 – This House, Iranshahr Art Gallery, Tehran; 2011 – Breakfast in Tehran, Frameless Gallery, London; 2009 – 1001 Colors, Canvas Gallery, New York.
Principali partecipazioni: 2016 – Concorso Giovani Talenti, Museo Civico Della Torre e Spazio Sanpaolo Invest, Treviglio; 2016 – Limited Access Festival, Aaran Projects di Aaran Gallery, Teheran; 2015 – Biennale Giovani Monza, Palazzo dell’Arengario, Monza; 2013 – Rivers of A.I.R., Pescheria Nuova, Rovigo.
Residenze: 2015 e 2016 – Premio Arti Visive San Fedele, Centro Culturale San Fedele, Milano.
Ospite: 2016 – A,M,O (Arte-Marche-Oltre), Cagli, Fano, Pergola, Pesaro e Senigallia.
08
novembre 2019
Saba Masoumian – Namize
Dall'otto novembre al 21 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
VILLA CONTEMPORANEA
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Monza, Via Bergamo, 20, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle ore 15 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
8 Novembre 2019, ore 18.30
Sito web
Autore
Autore testo critico