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Riccardo Licata – Una donazione di Enzo Di Martino
Cinquanta le opere di Licata (1929 – 2014) che Enzo Di Martino ha deciso di donare alla
Fondazione Querini Stampalia di Venezia, riconoscendo, ancora una volta, il valore di questa Istituzione che trova nell’indagine e nella riflessione sulla contemporaneità uno degli sviluppi della sua missione: essere un punto di aggiornamento e sperimentazione sulla cultura del proprio tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Mi viene in mente che un giorno, per stabilire quando ci eravamo conosciuti, ho ricordato che
l’avevo visto fare a mano le bomboniere in ceramica per il suo imminente matrimonio avvenuto nel
1961… La nostra è stata dunque un’amicizia che, nel segno dell’arte, è durata oltre cinquant’anni”.
Enzo Di Martino, giornalista e critico d’arte, ricorda così l’inizio di una lunga e assidua
frequentazione con Riccardo Licata, tra le figure di spicco all’interno della seconda generazione
dell’arte del dopoguerra a Venezia.
Cinquanta le opere di Licata (1929 – 2014) che Enzo Di Martino ha deciso di donare alla
Fondazione Querini Stampalia di Venezia, riconoscendo, ancora una volta, il valore di questa
Istituzione che trova nell’indagine e nella riflessione sulla contemporaneità uno degli sviluppi della
sua missione: essere un punto di aggiornamento e sperimentazione sulla cultura del proprio
tempo.
La donazione, soprattutto acquerelli, sarà presentata nell’ambito dell’incontro Riccardo Licata.
Una donazione. Cinquanta opere dalla collezione di Enzo Di Martino in programma mercoledì
6 novembre, alle ore 18 in Fondazione Querini Stampalia. Sarà l’occasione per una riflessione
sull’uomo e l’artista attraverso gli interventi di Chiara Bertola, Giovanni Bianchi, Enzo Di
Martino.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
“Rabesco, symplegma e orror vacui fanno del linguaggio figurativo di Licata il civilissimo omaggio
di un artista occidentale alla millenaria civilissima “barbarie” di un mitico mondo orientale. ” Queste
le parole con cui Giuseppe Mazzariol presenta l’artista agli studenti di Ca’ Foscari, e gli acquerelli
donati da Enzo Di Martino ripercorrono una lunga strada nella storia dell’evoluzione del suo stile
pittorico. Ritroviamo tutte le tipologie dei suoi segni.
Così scrive Chiara Bertola nella pubblicazione realizzata per l’occasione:
“Alcuni acquerelli sono soltanto appunti, annotazioni, abbozzi di composizioni da sviluppare; in
altri, i segni sono compiuti e vitali come in certe opere mature. Le combinazioni dei segni per
questo artista diventano il mezzo più adatto a esprimere tensioni, emozioni, inquietudini, armonie,
equilibri e squilibri. Il segno è come una molecola, una cellula, una nota musicale: dalla sua
combinazione con gli altri derivano infinite possibilità espressive, ed è interessante notare come
osservava Di Martino che «L’opera di Licata appartiene ad una sfera fantastica e forse non ha
alcun riscontro con la realtà anche se innumerevoli appaiono i riferimenti utilizzati per leggerne i
“significati” che non risultano tuttavia mai certi e definitivi».
Per questo le opere di Licata hanno l’aspetto di uno strano reperto archeologico che difficilmente si
riesce a datare nel tempo e nello spazio.
E poi c’è il colore, che per Riccardo Licata ha un ruolo vitale, autonomo e “parlante”, perché vuole
rivolgersi a una dimensione gioiosa, rumorosa, popolare. Anche attraverso il colore Licata riesce
nell’alchimia di trasformare la dura materia in forma e poesia”.
Il Fondo Mazzariol della Querini Stampalia è nato dalla volontà di ricordare Giuseppe Mazzariol (Venezia,
1922-1989) e la sua intensa attività di studioso, docente, critico d'arte e d'architettura contemporanea,
nonché il suo lungo legame con la Fondazione Querini Stampalia di cui è stato direttore dal 1957 al 1974.
Con Mazzariol la Fondazione diventa un luogo d'incontro, di dibattito e di produzione culturale, aperto alla
città e in linea con il dettato testamentario del fondatore, il conte Giovanni Querini Stampalia. Durante la sua
direzione, Mazzariol porta a compimento la realizzazione dell'intervento di Carlo Scarpa e vi chiama molti
protagonisti del dibattito artistico e culturale del tempo.
Nel 1992, ricorrendo il terzo anniversario della sua morte è stato costituito un fondo a lui intitolato, di opere
donate alla Fondazione da molti suoi amici e artisti. Il fondo Mazzariol comprende opere di Edmondo Bacci,
William Congdon, Mario Deluigi, Mark di Suvero, Paolo Dorigo, Virgilio Guidi, Le Corbusier, Gino Morandis,
Zoran Music, Fabrizio Plessi, Alberto Viani, Luciano Vistosi; una sezione di architettura e design con opere
di Gae Aulenti, Mario Botta, Achille Castiglioni, Luciano Gemin. In questo nucleo di opere si trovano anche
due lavori di Riccardo Licata, una tempera a uovo su tela e una litografia, doni dell’autore.
Molte altre donazioni si sono succedute negli anni e le raccolte della Fondazione sono diventate sempre più
ricche e interessanti.
Riccardo Licata
E’ nato a Torino il 20 dicembre 1929. Nel 1957 è assistente di Severini alla Ecole Italienne d’Art e poi
professore all’ Atelier Italien de Mosaique, alla Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi.
Ha eseguito molte opere murali, tra cui il mosaico del Palazzo dei Lavori Pubblici di Genova nel 1955 e il
grande mosaico dell’Università di Lille. Riccardo Licata ha partecipato con le sue pitture, incisioni e mosaici
alle più importanti manifestazioni d’arte in Italia e all’estero, quali la Biennale di Venezia nel 1954, 1956,
1958, 1964, 1965, 1970 e 1972, alle Quadriennali di Roma, alla Biennale di Tokio, Biennale di Lubiana e
Biennale di Parigi.
Tra i più importanti riconoscimenti ricordiamo i premi per la pittura alla Biennale dei Giovani di Gorizia nel
1955, al Michetti nel 1963 a Francavilla al Mare, il primo premio alla Biennale dell’ incisione di Venezia nel
1965, e il primo premio alla rassegna della Grafica Italiana Contemporanea di Forlì nel 1975.
Sue opere si trovano presso i Musei d’Arte Moderna di Venezia, Milano, Mulhouse, Roma, Torino, Varsavia,
Vienna, Stoccarda, Firenze, New York.
Ha eseguito le scene e i costumi della rappresentazione “ Medea” di Euripide, messa in scena a Treviso nel
1978, e per il Balletto “Ichspaltung” del compositore Giuseppe Marotta al Teatro Goldoni di Venezia nel 1982.
Nel 1982 è apparsa, per conto delle Edizioni Il Traghetto di Venezia, la monografia Riccardo Licata a cura di
Enzo Di Martino e Toni Toniato,e la monografia Fabbri del 1993 in occasione della mostra antologica a Ca’
Pesa ro a Venezia curata da Enzo Di Martino.
l’avevo visto fare a mano le bomboniere in ceramica per il suo imminente matrimonio avvenuto nel
1961… La nostra è stata dunque un’amicizia che, nel segno dell’arte, è durata oltre cinquant’anni”.
Enzo Di Martino, giornalista e critico d’arte, ricorda così l’inizio di una lunga e assidua
frequentazione con Riccardo Licata, tra le figure di spicco all’interno della seconda generazione
dell’arte del dopoguerra a Venezia.
Cinquanta le opere di Licata (1929 – 2014) che Enzo Di Martino ha deciso di donare alla
Fondazione Querini Stampalia di Venezia, riconoscendo, ancora una volta, il valore di questa
Istituzione che trova nell’indagine e nella riflessione sulla contemporaneità uno degli sviluppi della
sua missione: essere un punto di aggiornamento e sperimentazione sulla cultura del proprio
tempo.
La donazione, soprattutto acquerelli, sarà presentata nell’ambito dell’incontro Riccardo Licata.
Una donazione. Cinquanta opere dalla collezione di Enzo Di Martino in programma mercoledì
6 novembre, alle ore 18 in Fondazione Querini Stampalia. Sarà l’occasione per una riflessione
sull’uomo e l’artista attraverso gli interventi di Chiara Bertola, Giovanni Bianchi, Enzo Di
Martino.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
“Rabesco, symplegma e orror vacui fanno del linguaggio figurativo di Licata il civilissimo omaggio
di un artista occidentale alla millenaria civilissima “barbarie” di un mitico mondo orientale. ” Queste
le parole con cui Giuseppe Mazzariol presenta l’artista agli studenti di Ca’ Foscari, e gli acquerelli
donati da Enzo Di Martino ripercorrono una lunga strada nella storia dell’evoluzione del suo stile
pittorico. Ritroviamo tutte le tipologie dei suoi segni.
Così scrive Chiara Bertola nella pubblicazione realizzata per l’occasione:
“Alcuni acquerelli sono soltanto appunti, annotazioni, abbozzi di composizioni da sviluppare; in
altri, i segni sono compiuti e vitali come in certe opere mature. Le combinazioni dei segni per
questo artista diventano il mezzo più adatto a esprimere tensioni, emozioni, inquietudini, armonie,
equilibri e squilibri. Il segno è come una molecola, una cellula, una nota musicale: dalla sua
combinazione con gli altri derivano infinite possibilità espressive, ed è interessante notare come
osservava Di Martino che «L’opera di Licata appartiene ad una sfera fantastica e forse non ha
alcun riscontro con la realtà anche se innumerevoli appaiono i riferimenti utilizzati per leggerne i
“significati” che non risultano tuttavia mai certi e definitivi».
Per questo le opere di Licata hanno l’aspetto di uno strano reperto archeologico che difficilmente si
riesce a datare nel tempo e nello spazio.
E poi c’è il colore, che per Riccardo Licata ha un ruolo vitale, autonomo e “parlante”, perché vuole
rivolgersi a una dimensione gioiosa, rumorosa, popolare. Anche attraverso il colore Licata riesce
nell’alchimia di trasformare la dura materia in forma e poesia”.
Il Fondo Mazzariol della Querini Stampalia è nato dalla volontà di ricordare Giuseppe Mazzariol (Venezia,
1922-1989) e la sua intensa attività di studioso, docente, critico d'arte e d'architettura contemporanea,
nonché il suo lungo legame con la Fondazione Querini Stampalia di cui è stato direttore dal 1957 al 1974.
Con Mazzariol la Fondazione diventa un luogo d'incontro, di dibattito e di produzione culturale, aperto alla
città e in linea con il dettato testamentario del fondatore, il conte Giovanni Querini Stampalia. Durante la sua
direzione, Mazzariol porta a compimento la realizzazione dell'intervento di Carlo Scarpa e vi chiama molti
protagonisti del dibattito artistico e culturale del tempo.
Nel 1992, ricorrendo il terzo anniversario della sua morte è stato costituito un fondo a lui intitolato, di opere
donate alla Fondazione da molti suoi amici e artisti. Il fondo Mazzariol comprende opere di Edmondo Bacci,
William Congdon, Mario Deluigi, Mark di Suvero, Paolo Dorigo, Virgilio Guidi, Le Corbusier, Gino Morandis,
Zoran Music, Fabrizio Plessi, Alberto Viani, Luciano Vistosi; una sezione di architettura e design con opere
di Gae Aulenti, Mario Botta, Achille Castiglioni, Luciano Gemin. In questo nucleo di opere si trovano anche
due lavori di Riccardo Licata, una tempera a uovo su tela e una litografia, doni dell’autore.
Molte altre donazioni si sono succedute negli anni e le raccolte della Fondazione sono diventate sempre più
ricche e interessanti.
Riccardo Licata
E’ nato a Torino il 20 dicembre 1929. Nel 1957 è assistente di Severini alla Ecole Italienne d’Art e poi
professore all’ Atelier Italien de Mosaique, alla Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi.
Ha eseguito molte opere murali, tra cui il mosaico del Palazzo dei Lavori Pubblici di Genova nel 1955 e il
grande mosaico dell’Università di Lille. Riccardo Licata ha partecipato con le sue pitture, incisioni e mosaici
alle più importanti manifestazioni d’arte in Italia e all’estero, quali la Biennale di Venezia nel 1954, 1956,
1958, 1964, 1965, 1970 e 1972, alle Quadriennali di Roma, alla Biennale di Tokio, Biennale di Lubiana e
Biennale di Parigi.
Tra i più importanti riconoscimenti ricordiamo i premi per la pittura alla Biennale dei Giovani di Gorizia nel
1955, al Michetti nel 1963 a Francavilla al Mare, il primo premio alla Biennale dell’ incisione di Venezia nel
1965, e il primo premio alla rassegna della Grafica Italiana Contemporanea di Forlì nel 1975.
Sue opere si trovano presso i Musei d’Arte Moderna di Venezia, Milano, Mulhouse, Roma, Torino, Varsavia,
Vienna, Stoccarda, Firenze, New York.
Ha eseguito le scene e i costumi della rappresentazione “ Medea” di Euripide, messa in scena a Treviso nel
1978, e per il Balletto “Ichspaltung” del compositore Giuseppe Marotta al Teatro Goldoni di Venezia nel 1982.
Nel 1982 è apparsa, per conto delle Edizioni Il Traghetto di Venezia, la monografia Riccardo Licata a cura di
Enzo Di Martino e Toni Toniato,e la monografia Fabbri del 1993 in occasione della mostra antologica a Ca’
Pesa ro a Venezia curata da Enzo Di Martino.
06
novembre 2019
Riccardo Licata – Una donazione di Enzo Di Martino
Dal 06 novembre 2019 al 30 novembre -0001
arte contemporanea
inaugurazione
inaugurazione
Location
FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Venezia, Campo Santa Maria Formosa, 5252, (Venezia)
Vernissage
6 Novembre 2019, h 18, su invito
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