Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Michele De Lucchi – Earth Stations
Progetto di ricerca nato nel 2018 concentrato sull’evoluzione del concetto di funzione nell’architettura e sul bisogno di edifici simbolici rappresentativi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Michele De Lucchi è il protagonista del
settimo appuntamento con il ciclo Il Tavolo dell’Architetto curato da
Laura Andreini - che vede di volta in volta coinvolti celebri architetti,
collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo. De
Lucchi Earth Stations (22 novembre 2019 - 30 aprile 2020) è un
progetto di ricerca nato nel 2018 concentrato sull’evoluzione del
concetto di funzione nell’architettura e sul bisogno di edifici simbolici
rappresentativi. Una ricerca anticipata dai Templi per la Natura che
avevano lo scopo di celebrare attraverso luoghi iconici la natura nelle
sue manifestazioni più straordinarie. Ripensare al senso sociale
dell’edificio è un pensiero che per De Lucchi viene da lontano. Già nel
libro “12 racconti con casette” De Lucchi si immagina un’architettura
inserita in una serie di paesaggi con l’intento di comunicare speranza e
ottimismo. Come lui stesso dice: “una delle domande che mi pongo
frequentemente è cosa vogliono veramente gli uomini? Cosa diamo
all’uomo?”. Ecco che dalla esperienza delle casette intagliate con la
motosega, simbolo di una ricerca sul tema dell’abitare, si arriva con le
Earth Stations ad una evoluzione più ampia legata sempre al tema
dell’abitare e alla qualità della condizione di vita dell’uomo sulla Terra,
ma questa volta ampliata di scala e legata al rapporto Uomo-Natura-
Tecnologia. Le prime Earth Stations, chiamate Originals, si riferiscono a
nuovi luoghi di lavoro ed edifici per servizi pubblici. Nella versione
Many Hands si immaginano cinque tipologie di Stazioni, una per ogni
condizione climatica – desertica, temperata, continentale, polare,
tropicale – che hanno come scopo quello di amplificare il significato del
rapporto dell’uomo con la Terra. Nuove visioni architettoniche non più
distanti dalla loro funzione ma che aiuteranno l’uomo a sviluppare
sempre di più la sua attitudine allo scambio reciproco e a ogni forma di
creatività e artigianalità.
Il sistema delle Earth Stations nasce dall’analisi di progetti di edifici
che mescolano funzionalità distinte, che già esistono e che chiamiamo
Here and Now, il “Qui ed Ora”. I Temples for Nature (2017) anticipano
ed esprimono lo spirito del progetto Earth Stations, sono hotel pensati
per luoghi straordinari dove ammirare e celebrare la natura nelle sue
forme più estreme. Le Originals (2018) definiscono e portano avanti i
principi della filosofia Earth Stations immaginando nuovi spazi di lavoro
e d’intrattenimento. Le Many Hands (2019) riscoprono ed esaltano
l’abilità umana di costruire edifici monumentali con le sole mani di
molti uomini. Le Education Stations (in corso) sono spazi di
apprendimento innovativo, dove lo scambio di nozioni tra insegnanti e
alunni è circolare.
“In un mondo in continuo cambiamento l’architettura produce
strutture di passaggio da cui partire per destinazioni future - spiega
Michele De Lucchi - Le Earth Stations sono una nuova tipologia di
edifici pensati per favorire le relazioni umane. Sono monumenti
all’uomo e per l’uomo che utilizzano le conoscenze umanistiche e
tecnologiche per creare condizioni di vita migliori in un contesto di
responsabilità per il mondo naturale e sociale. Non sono basi spaziali
da cui partire per Marte, Giove o la Luna. L’introduzione di tecnologie
digitali e l’arrivo di piattaforme di intelligenza artificiale, una volta
controllate, ci eviterà il lavoro burocratico e ci consegnerà tempo libero
da dedicare ai rapporti umani, alla cura della persona, della mente e
della creatività individuale. Nelle Earth Stations si concentrano molte
funzionalità in un unico luogo, a favore della sostenibilità e della
qualità delle relazioni private e pubbliche. L’attrattività simbolica della
loro forma esterna e la monumentalità degli spazi interni sono i
paradigmi necessari affinché siano ammirate e vissute, capaci di
attrarre e destare orgoglio e meraviglia”.
Michele De Lucchi - biografia
È stato tra i protagonisti di Alchimia e Memphis. Ha disegnato arredi
per le più conosciute aziende italiane ed europee. È stato responsabile
del Design Olivetti dal 1988 al 2002. Ha realizzato progetti di
architettura in Italia e nel mondo tra cui edifici culturali, direzionali,
industriali e residenziali. Per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn,
Enel, Poste Italiane, Hera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e altri Istituti
italiani ed esteri ha progettato ambienti di lavoro e corporate identity.
Ha sviluppato importanti progetti di hôtellerie a Tbilisi (Georgia), a
Pechino (Cina), sul complesso del Rokkō-san (Giappone) e in varie parti
d’Italia. Ha disegnato edifici e sistemi espositivi per musei come la
Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues
Museum di Berlino e le Galleria d’Italia a Milano. Nel 2000 è stato
insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal
Presidente Ciampi. Nel 2001 è stato nominato Professore Ordinario
presso lo IAUV a Venezia. Nel 2006 ha ricevuto la Laurea ad Honorem
dalla Kingston University. Dal 2008 è Professore Ordinario presso la
Facoltà del Design al Politecnico di Milano e Accademico presso
l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2018 è stato direttore
della rivista “Domus”. Michele De Lucchi è fondatore e parte di Amdl
Circle, un cerchio interdisciplinare di progettisti innovatori. Dal 2018 la
ricerca di Amdl Circle si concentra su Earth Stations, una nuova
tipologia di edifici che utilizzano le conoscenze umanistiche e
tecnologiche per favorire le relazioni umane.
Paradigma. Il tavolo dell’architetto è un progetto realizzato grazie a
Manifattura Tabacchi
settimo appuntamento con il ciclo Il Tavolo dell’Architetto curato da
Laura Andreini - che vede di volta in volta coinvolti celebri architetti,
collettivi e studi di architettura del panorama contemporaneo. De
Lucchi Earth Stations (22 novembre 2019 - 30 aprile 2020) è un
progetto di ricerca nato nel 2018 concentrato sull’evoluzione del
concetto di funzione nell’architettura e sul bisogno di edifici simbolici
rappresentativi. Una ricerca anticipata dai Templi per la Natura che
avevano lo scopo di celebrare attraverso luoghi iconici la natura nelle
sue manifestazioni più straordinarie. Ripensare al senso sociale
dell’edificio è un pensiero che per De Lucchi viene da lontano. Già nel
libro “12 racconti con casette” De Lucchi si immagina un’architettura
inserita in una serie di paesaggi con l’intento di comunicare speranza e
ottimismo. Come lui stesso dice: “una delle domande che mi pongo
frequentemente è cosa vogliono veramente gli uomini? Cosa diamo
all’uomo?”. Ecco che dalla esperienza delle casette intagliate con la
motosega, simbolo di una ricerca sul tema dell’abitare, si arriva con le
Earth Stations ad una evoluzione più ampia legata sempre al tema
dell’abitare e alla qualità della condizione di vita dell’uomo sulla Terra,
ma questa volta ampliata di scala e legata al rapporto Uomo-Natura-
Tecnologia. Le prime Earth Stations, chiamate Originals, si riferiscono a
nuovi luoghi di lavoro ed edifici per servizi pubblici. Nella versione
Many Hands si immaginano cinque tipologie di Stazioni, una per ogni
condizione climatica – desertica, temperata, continentale, polare,
tropicale – che hanno come scopo quello di amplificare il significato del
rapporto dell’uomo con la Terra. Nuove visioni architettoniche non più
distanti dalla loro funzione ma che aiuteranno l’uomo a sviluppare
sempre di più la sua attitudine allo scambio reciproco e a ogni forma di
creatività e artigianalità.
Il sistema delle Earth Stations nasce dall’analisi di progetti di edifici
che mescolano funzionalità distinte, che già esistono e che chiamiamo
Here and Now, il “Qui ed Ora”. I Temples for Nature (2017) anticipano
ed esprimono lo spirito del progetto Earth Stations, sono hotel pensati
per luoghi straordinari dove ammirare e celebrare la natura nelle sue
forme più estreme. Le Originals (2018) definiscono e portano avanti i
principi della filosofia Earth Stations immaginando nuovi spazi di lavoro
e d’intrattenimento. Le Many Hands (2019) riscoprono ed esaltano
l’abilità umana di costruire edifici monumentali con le sole mani di
molti uomini. Le Education Stations (in corso) sono spazi di
apprendimento innovativo, dove lo scambio di nozioni tra insegnanti e
alunni è circolare.
“In un mondo in continuo cambiamento l’architettura produce
strutture di passaggio da cui partire per destinazioni future - spiega
Michele De Lucchi - Le Earth Stations sono una nuova tipologia di
edifici pensati per favorire le relazioni umane. Sono monumenti
all’uomo e per l’uomo che utilizzano le conoscenze umanistiche e
tecnologiche per creare condizioni di vita migliori in un contesto di
responsabilità per il mondo naturale e sociale. Non sono basi spaziali
da cui partire per Marte, Giove o la Luna. L’introduzione di tecnologie
digitali e l’arrivo di piattaforme di intelligenza artificiale, una volta
controllate, ci eviterà il lavoro burocratico e ci consegnerà tempo libero
da dedicare ai rapporti umani, alla cura della persona, della mente e
della creatività individuale. Nelle Earth Stations si concentrano molte
funzionalità in un unico luogo, a favore della sostenibilità e della
qualità delle relazioni private e pubbliche. L’attrattività simbolica della
loro forma esterna e la monumentalità degli spazi interni sono i
paradigmi necessari affinché siano ammirate e vissute, capaci di
attrarre e destare orgoglio e meraviglia”.
Michele De Lucchi - biografia
È stato tra i protagonisti di Alchimia e Memphis. Ha disegnato arredi
per le più conosciute aziende italiane ed europee. È stato responsabile
del Design Olivetti dal 1988 al 2002. Ha realizzato progetti di
architettura in Italia e nel mondo tra cui edifici culturali, direzionali,
industriali e residenziali. Per Deutsche Bank, Deutsche Bundesbahn,
Enel, Poste Italiane, Hera, Intesa Sanpaolo, UniCredit e altri Istituti
italiani ed esteri ha progettato ambienti di lavoro e corporate identity.
Ha sviluppato importanti progetti di hôtellerie a Tbilisi (Georgia), a
Pechino (Cina), sul complesso del Rokkō-san (Giappone) e in varie parti
d’Italia. Ha disegnato edifici e sistemi espositivi per musei come la
Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues
Museum di Berlino e le Galleria d’Italia a Milano. Nel 2000 è stato
insignito della onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal
Presidente Ciampi. Nel 2001 è stato nominato Professore Ordinario
presso lo IAUV a Venezia. Nel 2006 ha ricevuto la Laurea ad Honorem
dalla Kingston University. Dal 2008 è Professore Ordinario presso la
Facoltà del Design al Politecnico di Milano e Accademico presso
l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Nel 2018 è stato direttore
della rivista “Domus”. Michele De Lucchi è fondatore e parte di Amdl
Circle, un cerchio interdisciplinare di progettisti innovatori. Dal 2018 la
ricerca di Amdl Circle si concentra su Earth Stations, una nuova
tipologia di edifici che utilizzano le conoscenze umanistiche e
tecnologiche per favorire le relazioni umane.
Paradigma. Il tavolo dell’architetto è un progetto realizzato grazie a
Manifattura Tabacchi
02
giugno 2020
Michele De Lucchi – Earth Stations
Dal 02 all'otto giugno 2020
architettura
Location
MUSEO NOVECENTO
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 10, (Firenze)
Firenze, Piazza Di Santa Maria Novella, 10, (Firenze)
Vernissage
2 Giugno 2020, riapertura post Covid dalle 15.00 alle 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00).
Autore
Curatore