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Via della Conciliazione – Ipotesi per un progetto di rivalutazione urbanistica
La mostra presenta una serie di progetti elaborati dagli allievi del Liceo Artistico della Scuola d’Arte A.Fantoni attorno al tema della riqualificazione e della riprogettazione della via che porta alla Basilica di San Pietro.I progetti sono stati realizzati a seguito dell’esperienza di alternanza.
Comunicato stampa
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Porta nel cuore di Roma l'esposizione Via della Conciliazione - Ipotesi per un progetto di rivalutazione urbanistica allestita dall'11 dicembre al 7 gennaio presso il Fantonihub di via Camozzi - passsaggio via Sora - grazie alla collaborazione tra Scuola d'Arte Andrea Fantoni e il Prof. Sandro Barbagallo, Curatore delle Collezioni Storiche dei Musei Vaticani di Roma e
Curatore del Patrimonio Artistico dell’Arcibasilica Lateranense
La mostra presenta una serie di progetti elaborati dagli allievi del Liceo Artistico della Scuola d'Arte A.Fantoni attorno al tema della riqualificazione e della riprogettazione della via che porta alla Basilica di San Pietro.
I progetti sono stati realizzati a seguito dell'esperienza di alternanza (oggi denominata percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) di 10 allievi che nello scorso anno scolastico hanno frequentato la classe quarta.
Nel corso di alcuni giorni, affiancati dal Prof. Barbagallo, hanno visitato Roma e le collezioni vaticane.
Focus del loro lavoro è stata proprio lo studio di via della Conciliazione attraverso un'accurata mappatura degli edifici ai fini del ripensamento dell'area.
Al ritorno a Bergamo il lavoro è stato esteso anche ai compagni di classe, sia dell'indirizzo Arti figurative che Architettura e Ambiente, ampliando il gruppo di lavoro a 30 ragazzi.
La progettazione ha seguito un percorso interdisciplinare mettendo in rete le competenze maturate nelle materie di Laboratorio della figurazione pittorica, Discipline grafiche pittoriche e Discipline progettuali architettoniche e ambiente.
Via della Conciliazione è oggi il frutto di un intervento iniziato nel 1929, interrotto a causa della II Guerra Mondiale e finito in fretta e furia in occasione del Giubile del 1950.
"Purtroppo - spiega Sandro Barbagallo - nonostante lo stesso Mussolini avesse chiesto «un ingresso al maggior tempio della cristianità degno dell’Urbe, al posto del meschinissimo ingresso dei Borghi», non solo l’opera degli architetti Piacentini e Spaccarelli risulta oggi tutt’altro che elegante, ma nessuna amministrazione comunale succedutasi nell’arco di settant’anni è riuscita ad immaginare quanto hanno invece ipotizzato i ragazzi del Liceo Artistico “Andrea Fantoni” di Bergamo.
Già, perché quando abbiamo chiesto loro di capire cos’è che in Via della Conciliazione non funzionava, senza nessuna prosopopea accademica hanno subito percepito non solo l’assoluta mancanza di verde, ma anche di comode sedute per far ristorare i tanti pellegrini che l’attraversano.
Ecco infatti che in questa esposizione vengono presentati tutta una serie di elaborati, che in fin dei conti non fanno altro che evidenziare una particolare sensibilità, acquisita in cinque anni di formazione in questo Istituto d’eccellenza.
A ben vedere, inoltre, ognuno degli elaborati si presenta corredato da tutte quelle idee in fieri, che hanno poi condotto alla stesura del progetto finale. Idee attraverso le quali si può capire il perché della scelta di una pianta, oppure di un particolare tipo di rivestimento in pietra.
Il mio plauso va dunque anche ai loro professori, che hanno saputo condurre per mano questi ragazzi verso una maturità intellettiva, che mi auguro in futuro possa essere occasione per ricordare sempre con gratitudine l’Istituto “Andrea Fantoni” dove hanno studiato".
ROMA E VIA DELLA CONCILIAZIONE. NOTA CRITICA DI SANDRO BARBAGALLO
E' nel 1929 che con la firma dello storico Concordato tra il Regno d’Italia e la Santa Sede, non solo nasceva ufficialmente lo Stato della Città del Vaticano, ma soprattutto si avviavano per la prima volta, dopo quasi settant’anni, regolari relazioni bilaterali tra la Santa Sede e l’Italia, ponendo così finalmente fine alla cosiddetta “questione romana”.
Intanto subito dopo il 1870 la città che dopo Torino e Firenze era stata trasformata nella Capitale secolare di quel Regno d’Italia sorto dal Risorgimento, tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 era stata oggetto di profondi ammodernamenti urbanistici, in gran parte volti a “cancellare” le tracce dell’ex Stato Pontificio.
Già, perché oltre alla realizzazione di nuovi quartieri, negli anni ‘30 l’ammodernamento urbanistico di Roma avvenne anche attraverso grandi “sventramenti” di intere zone della città antica,dove gli interessi degli immancabili speculatori- anche politici - prevalsero sulla stratificazione storica ed artistica, abbattendo al contempo Medioevo, Rinascimento e Barocco, come se nulla fosse.
Per la realizzazione di Via della Conciliazione si dovette di fatto distruggere una gran parte del quartiere di Borgo ed in particolare la cosiddetta Spina, che nonostante il suo impianto medievale e rinascimentale, venne demolita nell’arco di un solo anno a partire dal 29 ottobre del 1936, quando con il primo colpo di piccone dato da Mussolini dalla cima del tetto di una abitazione, si avviò un ennesimo “sventramento” che si sarebbe concluso il successivo 8 ottobre del 1937, quando la visuale tra due luoghi-simbolo di Roma - la Basilica di San Pietro e Castel Sant’Angelo - era completamente libera.
In effetti quello che nel 1937 gli architetti progettisti Marcello Piacentini ed Attilio Spaccarelli hanno tra le altre cose distrutto, è proprio quell’effetto di sorpresa mista a meraviglia che doveva prodursi agli occhi del pellegrino o del semplice visitatore.
Un effetto che lo stesso Gian Lorenzo Bernini aveva perfettamente immaginato progettando la maestosa piazza colonnata antistante la Basilica Vaticana, quando dopo aver attraversato i vicoli di quell’antico quartiere, appariva come improvvisamente la solennità del Cupolone progettato da Michelangelo, ma poi realizzato, dopo la sua morte, da Carlo Fontana e da Domenico Della Porta.
Le difficoltà della II Guerra Mondiale inevitabilmente fecero accantonare ogni velleitario progetto urbanistico, così che per anni il tracciato di Via della Conciliazione rimase solo un enorme spazio vuoto e con la pavimentazione in terra battuta.
La strada sarà infatti terminata in fretta e furia in previsione del Giubileo del 1950, con l’erezione di ventotto obelischi in funzione di lampioni, che corrono in due file lungo un anonimo marciapiede di travertino.
Una soluzione di arredo urbanistico, questa, che non solo non tiene conto dell’importante fulcro prospettico rappresentato dal grande obelisco egizio di Piazza San Pietro, ma non tiene affatto conto neanche di tutti i progetti di prodotti da eminentissimi architetti come Carlo Fontana (1692), Cosimo Morelli (1776) e lo stesso Giuseppe Valadier (1812), che addirittura elaborò una lunga passeggiata fino all’elegante Porto di Ripetta, anch’esso poi distrutto dall’amministrazione sabauda.
Se dunque l’idea di tracciare una strada al posto della Spina di Borgo cominciò a baluginare fin dalla conclusione dei lavori del Colonnato del Bernini, è altrettanto vero che quei progetti promossi su invito di alcuni Pontefici, prevedevano tutti l’inserimento di elaborati artistici ad ornamento del lungo tracciato viario.
Clelia Epis - ufficio comunicazione Scuola d'Arte Andrea Fantoni
3389899570 cleepis@gmail.com clelia.epis@cfpscuolafantoni.org
Curatore del Patrimonio Artistico dell’Arcibasilica Lateranense
La mostra presenta una serie di progetti elaborati dagli allievi del Liceo Artistico della Scuola d'Arte A.Fantoni attorno al tema della riqualificazione e della riprogettazione della via che porta alla Basilica di San Pietro.
I progetti sono stati realizzati a seguito dell'esperienza di alternanza (oggi denominata percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) di 10 allievi che nello scorso anno scolastico hanno frequentato la classe quarta.
Nel corso di alcuni giorni, affiancati dal Prof. Barbagallo, hanno visitato Roma e le collezioni vaticane.
Focus del loro lavoro è stata proprio lo studio di via della Conciliazione attraverso un'accurata mappatura degli edifici ai fini del ripensamento dell'area.
Al ritorno a Bergamo il lavoro è stato esteso anche ai compagni di classe, sia dell'indirizzo Arti figurative che Architettura e Ambiente, ampliando il gruppo di lavoro a 30 ragazzi.
La progettazione ha seguito un percorso interdisciplinare mettendo in rete le competenze maturate nelle materie di Laboratorio della figurazione pittorica, Discipline grafiche pittoriche e Discipline progettuali architettoniche e ambiente.
Via della Conciliazione è oggi il frutto di un intervento iniziato nel 1929, interrotto a causa della II Guerra Mondiale e finito in fretta e furia in occasione del Giubile del 1950.
"Purtroppo - spiega Sandro Barbagallo - nonostante lo stesso Mussolini avesse chiesto «un ingresso al maggior tempio della cristianità degno dell’Urbe, al posto del meschinissimo ingresso dei Borghi», non solo l’opera degli architetti Piacentini e Spaccarelli risulta oggi tutt’altro che elegante, ma nessuna amministrazione comunale succedutasi nell’arco di settant’anni è riuscita ad immaginare quanto hanno invece ipotizzato i ragazzi del Liceo Artistico “Andrea Fantoni” di Bergamo.
Già, perché quando abbiamo chiesto loro di capire cos’è che in Via della Conciliazione non funzionava, senza nessuna prosopopea accademica hanno subito percepito non solo l’assoluta mancanza di verde, ma anche di comode sedute per far ristorare i tanti pellegrini che l’attraversano.
Ecco infatti che in questa esposizione vengono presentati tutta una serie di elaborati, che in fin dei conti non fanno altro che evidenziare una particolare sensibilità, acquisita in cinque anni di formazione in questo Istituto d’eccellenza.
A ben vedere, inoltre, ognuno degli elaborati si presenta corredato da tutte quelle idee in fieri, che hanno poi condotto alla stesura del progetto finale. Idee attraverso le quali si può capire il perché della scelta di una pianta, oppure di un particolare tipo di rivestimento in pietra.
Il mio plauso va dunque anche ai loro professori, che hanno saputo condurre per mano questi ragazzi verso una maturità intellettiva, che mi auguro in futuro possa essere occasione per ricordare sempre con gratitudine l’Istituto “Andrea Fantoni” dove hanno studiato".
ROMA E VIA DELLA CONCILIAZIONE. NOTA CRITICA DI SANDRO BARBAGALLO
E' nel 1929 che con la firma dello storico Concordato tra il Regno d’Italia e la Santa Sede, non solo nasceva ufficialmente lo Stato della Città del Vaticano, ma soprattutto si avviavano per la prima volta, dopo quasi settant’anni, regolari relazioni bilaterali tra la Santa Sede e l’Italia, ponendo così finalmente fine alla cosiddetta “questione romana”.
Intanto subito dopo il 1870 la città che dopo Torino e Firenze era stata trasformata nella Capitale secolare di quel Regno d’Italia sorto dal Risorgimento, tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 era stata oggetto di profondi ammodernamenti urbanistici, in gran parte volti a “cancellare” le tracce dell’ex Stato Pontificio.
Già, perché oltre alla realizzazione di nuovi quartieri, negli anni ‘30 l’ammodernamento urbanistico di Roma avvenne anche attraverso grandi “sventramenti” di intere zone della città antica,dove gli interessi degli immancabili speculatori- anche politici - prevalsero sulla stratificazione storica ed artistica, abbattendo al contempo Medioevo, Rinascimento e Barocco, come se nulla fosse.
Per la realizzazione di Via della Conciliazione si dovette di fatto distruggere una gran parte del quartiere di Borgo ed in particolare la cosiddetta Spina, che nonostante il suo impianto medievale e rinascimentale, venne demolita nell’arco di un solo anno a partire dal 29 ottobre del 1936, quando con il primo colpo di piccone dato da Mussolini dalla cima del tetto di una abitazione, si avviò un ennesimo “sventramento” che si sarebbe concluso il successivo 8 ottobre del 1937, quando la visuale tra due luoghi-simbolo di Roma - la Basilica di San Pietro e Castel Sant’Angelo - era completamente libera.
In effetti quello che nel 1937 gli architetti progettisti Marcello Piacentini ed Attilio Spaccarelli hanno tra le altre cose distrutto, è proprio quell’effetto di sorpresa mista a meraviglia che doveva prodursi agli occhi del pellegrino o del semplice visitatore.
Un effetto che lo stesso Gian Lorenzo Bernini aveva perfettamente immaginato progettando la maestosa piazza colonnata antistante la Basilica Vaticana, quando dopo aver attraversato i vicoli di quell’antico quartiere, appariva come improvvisamente la solennità del Cupolone progettato da Michelangelo, ma poi realizzato, dopo la sua morte, da Carlo Fontana e da Domenico Della Porta.
Le difficoltà della II Guerra Mondiale inevitabilmente fecero accantonare ogni velleitario progetto urbanistico, così che per anni il tracciato di Via della Conciliazione rimase solo un enorme spazio vuoto e con la pavimentazione in terra battuta.
La strada sarà infatti terminata in fretta e furia in previsione del Giubileo del 1950, con l’erezione di ventotto obelischi in funzione di lampioni, che corrono in due file lungo un anonimo marciapiede di travertino.
Una soluzione di arredo urbanistico, questa, che non solo non tiene conto dell’importante fulcro prospettico rappresentato dal grande obelisco egizio di Piazza San Pietro, ma non tiene affatto conto neanche di tutti i progetti di prodotti da eminentissimi architetti come Carlo Fontana (1692), Cosimo Morelli (1776) e lo stesso Giuseppe Valadier (1812), che addirittura elaborò una lunga passeggiata fino all’elegante Porto di Ripetta, anch’esso poi distrutto dall’amministrazione sabauda.
Se dunque l’idea di tracciare una strada al posto della Spina di Borgo cominciò a baluginare fin dalla conclusione dei lavori del Colonnato del Bernini, è altrettanto vero che quei progetti promossi su invito di alcuni Pontefici, prevedevano tutti l’inserimento di elaborati artistici ad ornamento del lungo tracciato viario.
Clelia Epis - ufficio comunicazione Scuola d'Arte Andrea Fantoni
3389899570 cleepis@gmail.com clelia.epis@cfpscuolafantoni.org
11
dicembre 2019
Via della Conciliazione – Ipotesi per un progetto di rivalutazione urbanistica
Dall'undici dicembre al 07 gennaio 2019
architettura
Location
FANTONI HUB
Bergamo, Via Gabriele Camozzi, (Bergamo)
Bergamo, Via Gabriele Camozzi, (Bergamo)
Orario di apertura
lunedì chiuso,
da martedì a venerdì 11.00 - 13.30 e 14.30 - 18.30,
sabato e domenica 11.30 - 13.30 e 14.30 - 19.30
Per le scuole, su appuntamento, è possibile fissare l'apertura anticipata per la visita alla mostra
Vernissage
11 Dicembre 2019, h 18:00
Ufficio stampa
Clelia Epis
Autore