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Roberto Buttazzo – Idée Fixe
Oltre 70 opere tra dipinti e sculture, in buona parte provenienti da collezioni private, raccontano la cinquantennale carriera dell’artista in un percorso espositivo articolato in undici sezioni ordinate cronologicamente
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 7 dicembre, fino al 12 gennaio 2020, presso gli spazi espositivi della Biblioteca
“Nicola Bernardini” di Lecce, nell'ex Convitto Palmieri, prende il via la mostra antologica di
Roberto Buttazzo “IDÉE FIXE”. Oltre 70 opere tra dipinti e sculture, in buona parte
provenienti da collezioni private, raccontano la cinquantennale carriera dell'artista in un
percorso espositivo articolato in undici sezioni ordinate cronologicamente.
Ciascuna sezione è introdotta da un autoritratto dell'artista, in un percorso incentrato sul
parallelismo tra arte e vita. Come recita il titolo, l'arte è per Buttazzo idea fissa,
inderogabile necessità, ragione prima di vita. Attività condotta sempre guardando alla
realtà, con la quale costantemente gareggia mediante una tecnica impeccabile, affinata
nei decenni, e dalla quale astrae mettendo in discussione gli stessi meccanismi percettivi
mediante originali combinazioni, non di rado surreali ed estranianti, crossando generi e
tecniche.
La mostra, patrocinata da Regione Puglia – Assessorato all'Industria Turistica e
Culturale e Polo Biblio-museale di Lecce, in collaborazione con l'Associazione
Culturale “De la da mar. Centro Studi sulle Arti pugliesi” di Lecce, ed è curata da
Carmelo Cipriani.
“L’autoritratto – scrive Carmelo Cipriani – è per Buttazzo molto più di un pretesto
iconografico, è la maniera di consegnare la sua immagine alla storia ma anche il fil rouge
della sua produzione, il banco di prova su cui testare di volta in volta il cambiamento di
stile e direzionare la strada appena intrapresa. La pittura di Buttazzo è votata fin dalle
prime prove ad una ricerca di perfezione formale. Egli ritrae gli oggetti, corteggiandone la
forma e penetrandone il significato, fino a generare immagini incongrue poste a convivere
in un mondo forzato ed enigmatico. Proponendo legami estranianti tra oggetti, figure e
panneggi, Buttazzo recupera forme e rapporti della pittura rinascimentale, raggiungendo
un elevato grado di veridicità […]. La storia di Buttazzo è quella di un eterno rapporto con
la pittura, di un andare oltre la visione fino a simulare quei meccanismi percettivi attraverso
i quali si prende coscienza e consapevolezza del mondo […]. Alla luce dell’intero percorso
dell’artista appare evidente quanto gli autoritratti costituiscono un’efficace e puntuale lente
d’ingrandimento attraverso cui osservare per intero la sua ricerca. Quest’ultima ha
conosciuto varie fasi, mostrandosi più coerente con se stesso che permeabile ai fermenti
artistici dell’epoca. Buttazzo sa bene che l’arte è sempre una probità, una misura della
mente prima che della mano. Egli ha scelto fin dal principio il realismo oggettivo, la
precisione e la sobrietà, prediligendo un ritorno al naturale, necessario per raccontare e
descrivere l’inquietudine del presente. Muovendosi tra scultura e pittura, indaga, senza
incertezze, il rapporto tra la pratica artistica e la natura, consapevole che nella prima si
attua la sublimazione della seconda. Una pittura che va oltre la mera impressione visiva,
oltre la prima esperienza sensoriale. Il suo fervido immaginario fa capolino sia nella
gamma di soggetti raffigurati che nella grande libertà con cui padroneggia e sperimenta le
tecniche più disparate, dando origine ad una produzione capace di cambiare
costantemente senza nulla perdere dei traguardi precedentemente raggiunti”.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Editrice Salentina di Galatina (LE),
con i testi di Carmelo Cipriani, Alessandro Errico e Brizia Minerva, contenente le
riproduzioni delle opere in mostra, le testimonianze di artisti ed intellettuali e gli apparati
bio-bibliografici.
All’inaugurazione, oltre all'artista, interverranno l'assessore all’Industria Turistica e
Culturale della Regione Puglia, Loredana Capone, il direttore del Polo Biblio-museale di
Lecce, Luigi De Luca, il curatore della mostra, Carmelo Cipriani.
Biografia dell’artista: nato a Lequile (Le) nel 1945. Dal 1964 al 1986 alterna l'attività
artistica all'insegnamento. Artista tra i più rinomati e attivi in Puglia, ha tenuto la sua prima
mostra nel 1972 alla Galleria Sale Blu di Brindisi. Oltre che in Salento, ha esposto a
Sanremo, Bologna, Grenoble, Parma, Firenze, Reggio Emilia. Nel corso della sua
cinquantennale attività ha allestito numerose personali e partecipato a decine di collettive,
in spazi pubblici e privati. Tra le personali si segnalano le due grandi antologiche del 2001
in Palazzo Legari ad Alessano e del 2003 in Palazzo Andrioli a Lequile e le mostre
“Acquerelli con acqua di mare” del 2013 nella Galleria Scaramuzza di Lecce e “Nella
trappola della pittura” del 2014 nella Fondazione Palmieri di Lecce. Moltissime anche le
collettive, tra le quali “Clausure” del 2011 alla Chiesa San Francesco della Scarpa di
Lecce, “Lavori in corso. Corpo 1” del 2013 al Museo Storico della Città di Lecce, “Dialoghi
di scultura” del 2016 al Frantoio ipogeo di Castrì di Lecce. Negli anni Duemila partecipa
alla rassegna “Pro Arte Pro Deo” a Monteroni di Lecce e a tre edizioni della Triennale
d’Arte Sacra. Nel 1992 gli viene commissionata una tela di 32 metri quadri, raffigurante il
Cenacolo, che lo tiene impegnato per oltre un anno. L’opera collocata nella Chiesa Madre
di Tricase, riveste notevole importanza nello scenario dell’arte sacra italiana. Segnalata da
esperti del settore, ha suscitato grande interesse, tanto che stampa e televisione hanno
diffuso l’avvenimento con grandi servizi. Nel 1995 realizza per il Convento dei Frati Minori
a Lequile una grande tela raffigurante Sant’Egidio da Taranto. Nel 1997 l’Università di
Lecce si è interessata al suo lavoro inserendo una sua opera nel Museo d’Arte
Contemporanea allestito nel Convento degli Olivetani, sede della Facoltà di Beni Culturali.
Nel 1999 realizza due grandi tele per la Chiesa di San Giuseppe Patriarca a Copertino.
Nel 2005 il Comune di Lequile gli commissiona tre pale d’altare con Storie della vita di San
Vito, da allocare nel Presbiterio della Chiesa Madre. Sue opere sono conservate nella
Pinacoteca del Convento dei frati Minori di Lecce, alla Fondazione Dullah Khan di
Mumbay, nella Collezione d’Arte Contemporanea dell’Università di Lecce, nel Museo
d’Arte Sacra di Monteroni di Lecce.
“Nicola Bernardini” di Lecce, nell'ex Convitto Palmieri, prende il via la mostra antologica di
Roberto Buttazzo “IDÉE FIXE”. Oltre 70 opere tra dipinti e sculture, in buona parte
provenienti da collezioni private, raccontano la cinquantennale carriera dell'artista in un
percorso espositivo articolato in undici sezioni ordinate cronologicamente.
Ciascuna sezione è introdotta da un autoritratto dell'artista, in un percorso incentrato sul
parallelismo tra arte e vita. Come recita il titolo, l'arte è per Buttazzo idea fissa,
inderogabile necessità, ragione prima di vita. Attività condotta sempre guardando alla
realtà, con la quale costantemente gareggia mediante una tecnica impeccabile, affinata
nei decenni, e dalla quale astrae mettendo in discussione gli stessi meccanismi percettivi
mediante originali combinazioni, non di rado surreali ed estranianti, crossando generi e
tecniche.
La mostra, patrocinata da Regione Puglia – Assessorato all'Industria Turistica e
Culturale e Polo Biblio-museale di Lecce, in collaborazione con l'Associazione
Culturale “De la da mar. Centro Studi sulle Arti pugliesi” di Lecce, ed è curata da
Carmelo Cipriani.
“L’autoritratto – scrive Carmelo Cipriani – è per Buttazzo molto più di un pretesto
iconografico, è la maniera di consegnare la sua immagine alla storia ma anche il fil rouge
della sua produzione, il banco di prova su cui testare di volta in volta il cambiamento di
stile e direzionare la strada appena intrapresa. La pittura di Buttazzo è votata fin dalle
prime prove ad una ricerca di perfezione formale. Egli ritrae gli oggetti, corteggiandone la
forma e penetrandone il significato, fino a generare immagini incongrue poste a convivere
in un mondo forzato ed enigmatico. Proponendo legami estranianti tra oggetti, figure e
panneggi, Buttazzo recupera forme e rapporti della pittura rinascimentale, raggiungendo
un elevato grado di veridicità […]. La storia di Buttazzo è quella di un eterno rapporto con
la pittura, di un andare oltre la visione fino a simulare quei meccanismi percettivi attraverso
i quali si prende coscienza e consapevolezza del mondo […]. Alla luce dell’intero percorso
dell’artista appare evidente quanto gli autoritratti costituiscono un’efficace e puntuale lente
d’ingrandimento attraverso cui osservare per intero la sua ricerca. Quest’ultima ha
conosciuto varie fasi, mostrandosi più coerente con se stesso che permeabile ai fermenti
artistici dell’epoca. Buttazzo sa bene che l’arte è sempre una probità, una misura della
mente prima che della mano. Egli ha scelto fin dal principio il realismo oggettivo, la
precisione e la sobrietà, prediligendo un ritorno al naturale, necessario per raccontare e
descrivere l’inquietudine del presente. Muovendosi tra scultura e pittura, indaga, senza
incertezze, il rapporto tra la pratica artistica e la natura, consapevole che nella prima si
attua la sublimazione della seconda. Una pittura che va oltre la mera impressione visiva,
oltre la prima esperienza sensoriale. Il suo fervido immaginario fa capolino sia nella
gamma di soggetti raffigurati che nella grande libertà con cui padroneggia e sperimenta le
tecniche più disparate, dando origine ad una produzione capace di cambiare
costantemente senza nulla perdere dei traguardi precedentemente raggiunti”.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Editrice Salentina di Galatina (LE),
con i testi di Carmelo Cipriani, Alessandro Errico e Brizia Minerva, contenente le
riproduzioni delle opere in mostra, le testimonianze di artisti ed intellettuali e gli apparati
bio-bibliografici.
All’inaugurazione, oltre all'artista, interverranno l'assessore all’Industria Turistica e
Culturale della Regione Puglia, Loredana Capone, il direttore del Polo Biblio-museale di
Lecce, Luigi De Luca, il curatore della mostra, Carmelo Cipriani.
Biografia dell’artista: nato a Lequile (Le) nel 1945. Dal 1964 al 1986 alterna l'attività
artistica all'insegnamento. Artista tra i più rinomati e attivi in Puglia, ha tenuto la sua prima
mostra nel 1972 alla Galleria Sale Blu di Brindisi. Oltre che in Salento, ha esposto a
Sanremo, Bologna, Grenoble, Parma, Firenze, Reggio Emilia. Nel corso della sua
cinquantennale attività ha allestito numerose personali e partecipato a decine di collettive,
in spazi pubblici e privati. Tra le personali si segnalano le due grandi antologiche del 2001
in Palazzo Legari ad Alessano e del 2003 in Palazzo Andrioli a Lequile e le mostre
“Acquerelli con acqua di mare” del 2013 nella Galleria Scaramuzza di Lecce e “Nella
trappola della pittura” del 2014 nella Fondazione Palmieri di Lecce. Moltissime anche le
collettive, tra le quali “Clausure” del 2011 alla Chiesa San Francesco della Scarpa di
Lecce, “Lavori in corso. Corpo 1” del 2013 al Museo Storico della Città di Lecce, “Dialoghi
di scultura” del 2016 al Frantoio ipogeo di Castrì di Lecce. Negli anni Duemila partecipa
alla rassegna “Pro Arte Pro Deo” a Monteroni di Lecce e a tre edizioni della Triennale
d’Arte Sacra. Nel 1992 gli viene commissionata una tela di 32 metri quadri, raffigurante il
Cenacolo, che lo tiene impegnato per oltre un anno. L’opera collocata nella Chiesa Madre
di Tricase, riveste notevole importanza nello scenario dell’arte sacra italiana. Segnalata da
esperti del settore, ha suscitato grande interesse, tanto che stampa e televisione hanno
diffuso l’avvenimento con grandi servizi. Nel 1995 realizza per il Convento dei Frati Minori
a Lequile una grande tela raffigurante Sant’Egidio da Taranto. Nel 1997 l’Università di
Lecce si è interessata al suo lavoro inserendo una sua opera nel Museo d’Arte
Contemporanea allestito nel Convento degli Olivetani, sede della Facoltà di Beni Culturali.
Nel 1999 realizza due grandi tele per la Chiesa di San Giuseppe Patriarca a Copertino.
Nel 2005 il Comune di Lequile gli commissiona tre pale d’altare con Storie della vita di San
Vito, da allocare nel Presbiterio della Chiesa Madre. Sue opere sono conservate nella
Pinacoteca del Convento dei frati Minori di Lecce, alla Fondazione Dullah Khan di
Mumbay, nella Collezione d’Arte Contemporanea dell’Università di Lecce, nel Museo
d’Arte Sacra di Monteroni di Lecce.
07
dicembre 2019
Roberto Buttazzo – Idée Fixe
Dal 07 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA GALLERIA BERNARDINI – EX CONVITTO PALMIERI
Lecce, Piazzetta Giosuè Carducci, (Lecce)
Lecce, Piazzetta Giosuè Carducci, (Lecce)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, ore 8.30-20.00; sabato 8.30-13.00; domenica 8.30-20.00
Vernissage
7 Dicembre 2019, ore 18.30
Editore
Editrice Salentina
Autore
Curatore