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Elisa Zadi – La Porta Verde
L’installazione interattiva “La Porta Verde” rappresenta uno Stargate. Metaforicamente, l’attraversamento del Portale, dovrebbe essere vissuto come un qualcosa che conduce alla consapevolezza, un transito che va da una dimensione ad un’altra tramite un percorso simbolico-esperienziale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 13 dicembre dalle ore 16:00 in via Micheli 2 a Firenze, all’interno dell’evento “Luca De Silva, uomo del pozzo” ospitato presso la Biblioteca di Scienze Tecnologiche della Facoltà di Architettura in Palazzo San Clemente di Firenze, Elisa Zadi esporrà la sua opera “La Porta Verde”. L’opera viene concepita grazie al progetto di Luca De Silva che vede trasformato il suo racconto “L’uomo del pozzo” in lungometraggio. L’installazione “La Porta Verde” diventa scenografia della quarta stanza nella sceneggiatura del film “Anìmula”. L’opera rimarrà visibile fino al 17 gennaio 2020.
Sette sono i chakra e i colori dello spettro visibile. Il numero 4 si trova nel centro, è legato al chakra dell’equilibrio, associato al cuore e alla frequenza del colore verde; precisamente a metà come uno snodo essenziale, un trait d’union fra sfera materiale e quella spirituale. Infatti “La Porta Verde” rappresenta un passaggio, uno Stargate fra due dimensioni. Metaforicamente, l’attraversamento del Portale, dovrebbe essere vissuto come un qualcosa che conduce alla consapevolezza, un’immersione con sperimentazione iniziatica, un transito che va’ da una dimensione ad un’altra tramite un percorso simbolico-esperienziale.
L’installazione interattiva si presenta con la struttura di un parallelepipedo a sé stante. All’interno di questa superficie si articolano lunghi fili ai quali sono applicati diversi oggetti. Molti di essi prendono ispirazione da elementi vegetali e si estendono per tutta l’altezza e la larghezza del portale per dare a chi entra la sensazione di “penetrare nel verde”, alludendo così all’ingresso in una foresta incantata. Le foglie ideate come elemento caratterizzante dell’opera, costruite con diversi materiali (legno, stoffa e carta) e ognuna unica nel suo genere per forgia e colore, sono state concepite imitando e interpretando piante della simbologia classica: acanto (prestigio e benessere), alloro (gloria e immortalità) ed edera (continuità e fedeltà).
Innumerevoli e suggestivi elementi visivi sono delineati dalle diverse tonalità di verde di ogni oggetto-opera appeso, dalle luci e dai riflessi di foglia d’oro e specchi che riverberano nello spazio circostante, creando una speciale sinestesia, dove si distinguono componenti sonore di campanelli (applicati ai fili) e di sottofondo in cui vibra perpetua la 5° nota musicale.
Al centro de “La Porta Verde”, fra visibile e invisibile, si trova una piccola scultura in cera sospesa in una teca trasparente che ricorda un idolo-dea alato. Questa scultura, insieme a germogli reali da sementi, che si trovano sia appesi, sia radunati in un simbolico quadrato posto alla base del portale sotto la scultura, completano il simbolismo di ri-generazione a cui allude tutta l’opera. Infine nel soffitto inclinato del portale è installato uno specchio; questo riflette l’opera stessa e le persone che si avvicinano per entrarvi invocando tacitamente il monito: “conosci te stesso”.
BIOGRAFIA:
Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.
Fra le principali partecipazioni si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per L’arte Contemporanea Pecci di Prato, BAU tredici al GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, VITAMINE tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e il Museo NOVECENTO di Firenze; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat 2015, la Residenza Terra Madre, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 1996 si diploma come Maestro d’Arte e nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applica in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.
https://www.zadielisa.it/category/la-porta-verde/
Organizzazione: Biblioteca di Scienze Tecnologiche - Architettura https://www.sba.unifi.it/p372.html; tel. 055.2756400-1; e-mail: bibarc@unifi.it
Palazzo San Clemente, Via Micheli 2 - Firenze
Durata: 13 dicembre 2019 -17 gennaio 2020
Apertura dal lunedì al venerdì ore 9,00 -18,30
Ingresso libero
Sette sono i chakra e i colori dello spettro visibile. Il numero 4 si trova nel centro, è legato al chakra dell’equilibrio, associato al cuore e alla frequenza del colore verde; precisamente a metà come uno snodo essenziale, un trait d’union fra sfera materiale e quella spirituale. Infatti “La Porta Verde” rappresenta un passaggio, uno Stargate fra due dimensioni. Metaforicamente, l’attraversamento del Portale, dovrebbe essere vissuto come un qualcosa che conduce alla consapevolezza, un’immersione con sperimentazione iniziatica, un transito che va’ da una dimensione ad un’altra tramite un percorso simbolico-esperienziale.
L’installazione interattiva si presenta con la struttura di un parallelepipedo a sé stante. All’interno di questa superficie si articolano lunghi fili ai quali sono applicati diversi oggetti. Molti di essi prendono ispirazione da elementi vegetali e si estendono per tutta l’altezza e la larghezza del portale per dare a chi entra la sensazione di “penetrare nel verde”, alludendo così all’ingresso in una foresta incantata. Le foglie ideate come elemento caratterizzante dell’opera, costruite con diversi materiali (legno, stoffa e carta) e ognuna unica nel suo genere per forgia e colore, sono state concepite imitando e interpretando piante della simbologia classica: acanto (prestigio e benessere), alloro (gloria e immortalità) ed edera (continuità e fedeltà).
Innumerevoli e suggestivi elementi visivi sono delineati dalle diverse tonalità di verde di ogni oggetto-opera appeso, dalle luci e dai riflessi di foglia d’oro e specchi che riverberano nello spazio circostante, creando una speciale sinestesia, dove si distinguono componenti sonore di campanelli (applicati ai fili) e di sottofondo in cui vibra perpetua la 5° nota musicale.
Al centro de “La Porta Verde”, fra visibile e invisibile, si trova una piccola scultura in cera sospesa in una teca trasparente che ricorda un idolo-dea alato. Questa scultura, insieme a germogli reali da sementi, che si trovano sia appesi, sia radunati in un simbolico quadrato posto alla base del portale sotto la scultura, completano il simbolismo di ri-generazione a cui allude tutta l’opera. Infine nel soffitto inclinato del portale è installato uno specchio; questo riflette l’opera stessa e le persone che si avvicinano per entrarvi invocando tacitamente il monito: “conosci te stesso”.
BIOGRAFIA:
Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative.
Fra le principali partecipazioni si ricorda Cara Enfanta presso il Centro per L’arte Contemporanea Pecci di Prato, BAU tredici al GAMC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, VITAMINE tavolette energetiche presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e il Museo NOVECENTO di Firenze; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat 2015, la Residenza Terra Madre, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo. Nel 1996 si diploma come Maestro d’Arte e nel 1998 ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applica in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo. Nel 2007 si diploma con lode in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.
https://www.zadielisa.it/category/la-porta-verde/
Organizzazione: Biblioteca di Scienze Tecnologiche - Architettura https://www.sba.unifi.it/p372.html; tel. 055.2756400-1; e-mail: bibarc@unifi.it
Palazzo San Clemente, Via Micheli 2 - Firenze
Durata: 13 dicembre 2019 -17 gennaio 2020
Apertura dal lunedì al venerdì ore 9,00 -18,30
Ingresso libero
13
dicembre 2019
Elisa Zadi – La Porta Verde
Dal 13 dicembre 2019 al 17 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA
Firenze, Via Pier Antonio Micheli, 2, (Firenze)
Firenze, Via Pier Antonio Micheli, 2, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 09:00-18:30
Vernissage
13 Dicembre 2019, dalle ore 16:00
Sito web
Ufficio stampa
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