Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Facciamo Che io sono
Facciamo Che io sono è un progetto che unisce la ricerca di tre artiste – Imma Visconte, Belinda Biancotti, Deborah Graziano – che indagano intimamente la realtà contestualizzando la figura umana e lo studio del sé nel mito e nell’ascesa al divino come condizione per poter arrivare alla libertà.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Facciamo Che io sono è un progetto che unisce la ricerca di tre artiste Imma Visconte, Belinda Biancotti, Deborah Graziano, che indagano intimamente la realtà contestualizzando la figura umana e lo studio del sè nel mito e nell' ascesa al divino come condizione per poter arrivare alla libertà ed alla verità ideologica .
presentazione delle artiste:
Belinda Biancotti
"Facciamo che io sono…Comincia sempre per gioco e non parte quasi mai da me, ma da chi mi circonda. Per questo mi piace stare con le persone, mi completa e mi diverte lasciarmi coinvolgere dalla vita degli altri.Dal loro stare al mondo nasce l’idea per un racconto su tela ed è talmente intima la complicità che si crea da renderli partecipi in prima persona nella ricerca degli oggetti, dello scenario, della posa stessa.Non sono attori o modelli, sono bambini che giocano a “facciamo che io sono…”L’allegoria della realtà, che alla fine emerge, è solo una frazione della personalità di quel preciso individuo che entra in sintonia con la mia. Giochiamo a fare i pirati, gli Dei, i personaggi di un libro."
Imma Visconte
Ritroviamo nella sua opera una ricercata passione per l’antico (l’utilizzo di sfondi mosaicati o di elementi legati alla scultura medievale), lo stupore di fronte ad una natura apparentemente ostile (ricercare in quelle forme un passato mitologico) e l’impostazione geometrica, simmetrica, proporzionale (la formazione tecnica), in un contesto che è solo apparentemente tensione emotiva.Le sue opere attingono dal Simbolismo il tema da scoprire. Tema che può essere legato alla pietra, elemento primordiale, consumata dal vento, levigata dall’acqua, segnata dallo scorrere del tempo, attraverso oscure monocromie che mettono in risalto le forme; pieni che sono masse da “ricamare” e vuoti che diventano buchi tendenti all’ignoto. Oppure il riproporre una versione personale della metafora racchiusa nelle immagini scultoree del bestiario medievale, la bibbia dei poveri. I capitelli dei chiostri, le sculture delle facciate delle cattedrali, qui, in un spazio mentale, vengono elaborati e trasformati in immagini oniriche e inconsce.Tema che è celato nell’uso del corpo, nudo o vestito, portavoce di parole non dette e materializzazione di pensieri intimi. La pelle, massa luminosa , si propone come una distesa di colore da accarezzare con gli occhi. La luce, che si direbbe teatrale, crea atmosfere di sospesa immobilità e di raccolto mistero.L’artista, utilizza una tecnica che opera per velature, nella ricerca del particolare quasi perfetto, una “lotta” con le proprie capacità, i propri limiti, nella pazienza dei tempi lunghi che non sono altro che un momento di riflessione con se stessi.
Deborah Graziano
Sviluppa temi autobiografici in cui il territorio battuto è fatto di esperienze individuali, creando una sorta di diario intimo e personale, che spera, risulti estremamente familiare anche al fruitore. Combina calchi in gesso, pellami, oggetti e ritrovamenti legati alla memoria, dando forma ad opere in cui gli aspetti più oscuri ed intimi del vissuto emergono, facendo della fragilità un loro punto di forza.
presentazione delle artiste:
Belinda Biancotti
"Facciamo che io sono…Comincia sempre per gioco e non parte quasi mai da me, ma da chi mi circonda. Per questo mi piace stare con le persone, mi completa e mi diverte lasciarmi coinvolgere dalla vita degli altri.Dal loro stare al mondo nasce l’idea per un racconto su tela ed è talmente intima la complicità che si crea da renderli partecipi in prima persona nella ricerca degli oggetti, dello scenario, della posa stessa.Non sono attori o modelli, sono bambini che giocano a “facciamo che io sono…”L’allegoria della realtà, che alla fine emerge, è solo una frazione della personalità di quel preciso individuo che entra in sintonia con la mia. Giochiamo a fare i pirati, gli Dei, i personaggi di un libro."
Imma Visconte
Ritroviamo nella sua opera una ricercata passione per l’antico (l’utilizzo di sfondi mosaicati o di elementi legati alla scultura medievale), lo stupore di fronte ad una natura apparentemente ostile (ricercare in quelle forme un passato mitologico) e l’impostazione geometrica, simmetrica, proporzionale (la formazione tecnica), in un contesto che è solo apparentemente tensione emotiva.Le sue opere attingono dal Simbolismo il tema da scoprire. Tema che può essere legato alla pietra, elemento primordiale, consumata dal vento, levigata dall’acqua, segnata dallo scorrere del tempo, attraverso oscure monocromie che mettono in risalto le forme; pieni che sono masse da “ricamare” e vuoti che diventano buchi tendenti all’ignoto. Oppure il riproporre una versione personale della metafora racchiusa nelle immagini scultoree del bestiario medievale, la bibbia dei poveri. I capitelli dei chiostri, le sculture delle facciate delle cattedrali, qui, in un spazio mentale, vengono elaborati e trasformati in immagini oniriche e inconsce.Tema che è celato nell’uso del corpo, nudo o vestito, portavoce di parole non dette e materializzazione di pensieri intimi. La pelle, massa luminosa , si propone come una distesa di colore da accarezzare con gli occhi. La luce, che si direbbe teatrale, crea atmosfere di sospesa immobilità e di raccolto mistero.L’artista, utilizza una tecnica che opera per velature, nella ricerca del particolare quasi perfetto, una “lotta” con le proprie capacità, i propri limiti, nella pazienza dei tempi lunghi che non sono altro che un momento di riflessione con se stessi.
Deborah Graziano
Sviluppa temi autobiografici in cui il territorio battuto è fatto di esperienze individuali, creando una sorta di diario intimo e personale, che spera, risulti estremamente familiare anche al fruitore. Combina calchi in gesso, pellami, oggetti e ritrovamenti legati alla memoria, dando forma ad opere in cui gli aspetti più oscuri ed intimi del vissuto emergono, facendo della fragilità un loro punto di forza.
14
dicembre 2019
Facciamo Che io sono
Dal 14 al 23 dicembre 2019
arte contemporanea
Location
ONART GALLERY
Firenze, Via Della Pergola, 61/R, (Firenze)
Firenze, Via Della Pergola, 61/R, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 15-19
Vernissage
14 Dicembre 2019, ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico