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Artisti per Roberto Vitali
Vitali era un anticonformista, un eccentrico e ricordarlo in occasione di questa mostra è importante per ribadire l’importanza di esserci sempre e comunque, mantenendo viva la memoria in un momento storico dove la tendenza è quella di dimenticare, offuscare e azzerare i valori acquisiti e conquistati anche duramente
Comunicato stampa
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MILLENIUM GALLERY
Via Riva Reno 77 – BOLOGNA
MOSTRA OMAGGIO/TRIBUTO A ROBERTO VITALI
12 Dicembre - 13 Gennaio 2019
INAUGURAZIONE 12 DICEMBRE ore 18.00
Opere di:
WANDA BENATTI BRUNO SULLO BETTY ZANELLI BARBARA CECILIATO PIERGIOVANNI PIERANTOZZI CLAUDIO ROSI TOTO’ CARIELLO BENEDETTA JANDOLO GAETANO BUTTARO ROBERTA FANTI
MARCO ARA MANUELA CORTI PAOLA BITELLI CINZIA VEXINA LUISA BERGAMINI CATENO SANALITRO PIERO BARDUCCI RENATA GIANNELLI ANNA BOSCHI GIANFRANCO SACCHETTI MANUELA CANDINI
Nessun Escluso
Tributo a Roberto Vitali
di Gaetano Buttaro
Bologna, le origini di un rinnovamento ad arte
Bologna nella prima metà degli anni ’70 vide nascere nuove forme d’espressione d’arte contemporanea.
Il DAMS fu l’esempio più eclatante di contenitore di tali proposte, coadiuvata da una fervida e propositiva Accademia di Belle Arti. Parallelamente il Conservatorio Martini vantava nel 1975 due corsi unici in Italia: musica elettronica e musica d’uso.
Punk e new wave erano sconosciuti in Italia, ma la scena underground bolognese si animava con gruppi d’avanguardia quali, ad esempio, Skiantos e Gaznevada.
I successivi anni ‘80 videro nascere molti spazi alternativi. Neon, nato da un progetto di Gino Gianuizzi e di Francesca Alinovi, fu un modello di produzione under-over riconosciuto in ambito internazionale.
Forte delle esperienze passate, Bologna divenne negli anni ’90 uno dei maggiori centri della creatività italiana. Dalla street art, alle performances, alle installazioni, agli scambi con altre città europee che si concretizzarono nelle biennali d’arte del circuito Giovani Artisti Italiani e nei progetti Erasmus e Iceberg. Tra gli spazi dove si proponevano nuovi modelli di creatività ricordiamo Il Campo delle Fragole, nato e voluto dagli artisti del C-Voltaire, Zoo 21-23 art&oltre, il Laboratorio di Arti Grafiche Mario Leoni-Deborah Whitman e la Galleria Graffio. Da non dimenticare poi le attività dei Circoli Giovanili curati dall’ARCI, che avevano come obiettivo la lotta all’esclusione sociale, la promozione artistico-culturale, l’affermazione di principi di democrazia anche per i consumi culturali. Tra questi il Circolo alle Rive del Reno, la Galleria Millenium, il circolo Bertolt Brecht e il Sesto Senso.
Roberto Vitali
In questo scenario gravitava Roberto Vitali.
Instancabile, curioso, imprevedibile, potevi incontrarlo ovunque si producesse qualche cosa di nuovo.
Situazionista, critico atipico e grande intellettuale, Vitali sapeva esattamente cosa si muoveva a Bologna.
Lo incontrai per la prima volta nel 1991, indossava un eskimo verde, una camicia azzurra con cravatta gialla a pois rossi e sopra un maglione che virava verso il grigio a causa della cenere delle mille sigarette che erano perennemente incollate alle sue labbra. I pantaloni marroni a coste larghe terminavano, senza orlo, sopra agli anfibi. Completava il suo abbigliamento un porta occhiali color rosso legato al collo con una cordicella. Roberto mi diede appuntamento allo spazio Cultura Navile di Via Giuriolo, luogo di elezione della sua intensa attività. Il Navile, in dieci anni di attività, propose mostre a getto continuo curate dallo stesso Roberto, da Arrigo Grazia, da Valerio Dehò, da Claudio Marra e da Roberto Daolio.
Durante quell’incontro Roberto mi parlò dei progetti-scambio con gli Istituti di Cultura Francese e Tedesca e di nuovi spazi con i quali intendeva interagire, quali Fluxia di Chiavari o Portofranco-Asilo notturno di Livorno.
Vitali era coinvolto in tanti progetti tra i quali la mail-art. In tale ambito realizzò presentazioni di mostre curate e organizzate dall’artista Anna Boschi, offrendo la sua assistenza all’Amministrazione Comunale di Castel San Pietro nella stesura dei cataloghi inviati gratuitamente a tutti gli artisti coinvolti nelle mostre, spesso presenziate dal Sindaco e dall’Assessore alla Cultura, che si tennero nelle sale Ex Fienile.
Vitali era un anticonformista, un eccentrico e ricordarlo in occasione di questa mostra è importante per ribadire l’importanza di esserci sempre e comunque, mantenendo viva la memoria in un momento storico dove la tendenza è quella di dimenticare, offuscare e azzerare i valori acquisiti e conquistati anche duramente.
…io non mi ritengo un critico d’arte nel senso etimologico del termine, in realtà sono un curioso, un amante del fare…preferisco guardare, osservare e dopo, magari, scrivere.
Ed è con queste sue parole, che voglio concludere questa breve memoria in ricordo di un amico.
Via Riva Reno 77 – BOLOGNA
MOSTRA OMAGGIO/TRIBUTO A ROBERTO VITALI
12 Dicembre - 13 Gennaio 2019
INAUGURAZIONE 12 DICEMBRE ore 18.00
Opere di:
WANDA BENATTI BRUNO SULLO BETTY ZANELLI BARBARA CECILIATO PIERGIOVANNI PIERANTOZZI CLAUDIO ROSI TOTO’ CARIELLO BENEDETTA JANDOLO GAETANO BUTTARO ROBERTA FANTI
MARCO ARA MANUELA CORTI PAOLA BITELLI CINZIA VEXINA LUISA BERGAMINI CATENO SANALITRO PIERO BARDUCCI RENATA GIANNELLI ANNA BOSCHI GIANFRANCO SACCHETTI MANUELA CANDINI
Nessun Escluso
Tributo a Roberto Vitali
di Gaetano Buttaro
Bologna, le origini di un rinnovamento ad arte
Bologna nella prima metà degli anni ’70 vide nascere nuove forme d’espressione d’arte contemporanea.
Il DAMS fu l’esempio più eclatante di contenitore di tali proposte, coadiuvata da una fervida e propositiva Accademia di Belle Arti. Parallelamente il Conservatorio Martini vantava nel 1975 due corsi unici in Italia: musica elettronica e musica d’uso.
Punk e new wave erano sconosciuti in Italia, ma la scena underground bolognese si animava con gruppi d’avanguardia quali, ad esempio, Skiantos e Gaznevada.
I successivi anni ‘80 videro nascere molti spazi alternativi. Neon, nato da un progetto di Gino Gianuizzi e di Francesca Alinovi, fu un modello di produzione under-over riconosciuto in ambito internazionale.
Forte delle esperienze passate, Bologna divenne negli anni ’90 uno dei maggiori centri della creatività italiana. Dalla street art, alle performances, alle installazioni, agli scambi con altre città europee che si concretizzarono nelle biennali d’arte del circuito Giovani Artisti Italiani e nei progetti Erasmus e Iceberg. Tra gli spazi dove si proponevano nuovi modelli di creatività ricordiamo Il Campo delle Fragole, nato e voluto dagli artisti del C-Voltaire, Zoo 21-23 art&oltre, il Laboratorio di Arti Grafiche Mario Leoni-Deborah Whitman e la Galleria Graffio. Da non dimenticare poi le attività dei Circoli Giovanili curati dall’ARCI, che avevano come obiettivo la lotta all’esclusione sociale, la promozione artistico-culturale, l’affermazione di principi di democrazia anche per i consumi culturali. Tra questi il Circolo alle Rive del Reno, la Galleria Millenium, il circolo Bertolt Brecht e il Sesto Senso.
Roberto Vitali
In questo scenario gravitava Roberto Vitali.
Instancabile, curioso, imprevedibile, potevi incontrarlo ovunque si producesse qualche cosa di nuovo.
Situazionista, critico atipico e grande intellettuale, Vitali sapeva esattamente cosa si muoveva a Bologna.
Lo incontrai per la prima volta nel 1991, indossava un eskimo verde, una camicia azzurra con cravatta gialla a pois rossi e sopra un maglione che virava verso il grigio a causa della cenere delle mille sigarette che erano perennemente incollate alle sue labbra. I pantaloni marroni a coste larghe terminavano, senza orlo, sopra agli anfibi. Completava il suo abbigliamento un porta occhiali color rosso legato al collo con una cordicella. Roberto mi diede appuntamento allo spazio Cultura Navile di Via Giuriolo, luogo di elezione della sua intensa attività. Il Navile, in dieci anni di attività, propose mostre a getto continuo curate dallo stesso Roberto, da Arrigo Grazia, da Valerio Dehò, da Claudio Marra e da Roberto Daolio.
Durante quell’incontro Roberto mi parlò dei progetti-scambio con gli Istituti di Cultura Francese e Tedesca e di nuovi spazi con i quali intendeva interagire, quali Fluxia di Chiavari o Portofranco-Asilo notturno di Livorno.
Vitali era coinvolto in tanti progetti tra i quali la mail-art. In tale ambito realizzò presentazioni di mostre curate e organizzate dall’artista Anna Boschi, offrendo la sua assistenza all’Amministrazione Comunale di Castel San Pietro nella stesura dei cataloghi inviati gratuitamente a tutti gli artisti coinvolti nelle mostre, spesso presenziate dal Sindaco e dall’Assessore alla Cultura, che si tennero nelle sale Ex Fienile.
Vitali era un anticonformista, un eccentrico e ricordarlo in occasione di questa mostra è importante per ribadire l’importanza di esserci sempre e comunque, mantenendo viva la memoria in un momento storico dove la tendenza è quella di dimenticare, offuscare e azzerare i valori acquisiti e conquistati anche duramente.
…io non mi ritengo un critico d’arte nel senso etimologico del termine, in realtà sono un curioso, un amante del fare…preferisco guardare, osservare e dopo, magari, scrivere.
Ed è con queste sue parole, che voglio concludere questa breve memoria in ricordo di un amico.
12
dicembre 2019
Artisti per Roberto Vitali
Dal 12 dicembre 2019 al 13 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
MILLENIUM
Bologna, Via Riva Di Reno, 77A, (Bologna)
Bologna, Via Riva Di Reno, 77A, (Bologna)
Vernissage
12 Dicembre 2019, ore 18