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Cai Guojie – Homeland
Trieste Contemporanea organizza presso lo Studio Tommaseo il workshop “Homeland” dell’artista cinese Cai Guojie, realizzato con la collaborazione dell’ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà-Ufficio Rifugiati di Trieste. Il laboratorio-performance coinvolgerà un gruppo di giovani migranti, richiedenti asilo e rifugiati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Trieste Contemporanea è lieta di invitarvi allo Studio Tommaseo venerdì 10 gennaio alle ore 17 ad assistere al workshop Homeland dell’artista cinese Cai Guojie, realizzato con la collaborazione dell’ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà-Ufficio Rifugiati di Trieste. Il laboratorio-performance coinvolgerà un gruppo di giovani migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Homeland fa parte del più largo progetto Half-Field Plan, al quale l’artista sta lavorando da molti anni e in diverse città del mondo, e sarà coordinato da Veronica Rigo e Dea Slavica.
Il lavoro concettuale e performativo di Cai Guojie è seguito in Italia da Yang Chunmeng, curatrice di arte contemporanea e attualmente nello staff del Lucca Center of Contemporary Art, che sarà presente all’evento triestino.
Nel suo progetto Cai Guojie mette in discussione il concetto di proprietà, ispirandosi al pensiero dei filosofi Gilles Deleuze e Félix Guattari che criticano l'imposizione dei valori astratti del mercato anche quando la vita e la società devono rispondere a bisogni concreti. Per Cai Guojie l'Occidente ha una storia caratterizzata da continue mutilazioni, violenze e riunificazioni in nome di confini astratti e politici. Allontanandosi dalla logica capitalista, che nella "terra" vede la “proprietà”, un segno su una mappa piuttosto che indicare un confine può essere un luogo di interazioni: con il suo lavoro di “de-territorializzazione” l’artista ci invita a cambiare prospettiva e a liberarci quanto più possibile dal desiderio di proprietà. Cai Guojie, ad esempio, esplora le mappe catastali alla ricerca di una nuova visione di mappa: interviene tracciando una linea rossa che non delimita le proprietà, ma segna gli spazi di appartenenza che una mappa non è usa segnare.
Nel workshop triestino, aperto al pubblico, parteciperanno una trentina di giovani ai quali l’artista chiederà di disegnare la casa che hanno dovuto abbandonare nel loro paese. L’azione artistica di Cai Guojie consisterà nel proporre live streaming ai ragazzi un contratto di acquisto del bene da parte della sua agenzia immobiliare virtuale, simulando una vendita reale, ma in realtà sottoponendo a una critica più ampia il nostro sistema economico già descritto come “Capitalismo e Schizofrenia” nel famoso testo dei due filosofi francesi.
Cai Guojie, nato a Hsinchu, Taiwan, ha conseguito un master in installazioni artistiche presso il Fine Arts Department della Taiwan University ed attualmente svolge un dottorato in arte crossmediale presso la China Academy of Art di Hangzhou. L’artista ha ideato il progetto artistico Half-Field Plan nel 2004 a Taiwan e poi l’ha proposto in varie forme a Macao, Hong Kong e Firenze. Nella sua carriera artistica, Cai Guojie si è occupato di pittura ed installazioni e le sue opere sono state esposte a New York, Firenze, Amsterdam, Parigi e in altre città del mondo.
Il lavoro concettuale e performativo di Cai Guojie è seguito in Italia da Yang Chunmeng, curatrice di arte contemporanea e attualmente nello staff del Lucca Center of Contemporary Art, che sarà presente all’evento triestino.
Nel suo progetto Cai Guojie mette in discussione il concetto di proprietà, ispirandosi al pensiero dei filosofi Gilles Deleuze e Félix Guattari che criticano l'imposizione dei valori astratti del mercato anche quando la vita e la società devono rispondere a bisogni concreti. Per Cai Guojie l'Occidente ha una storia caratterizzata da continue mutilazioni, violenze e riunificazioni in nome di confini astratti e politici. Allontanandosi dalla logica capitalista, che nella "terra" vede la “proprietà”, un segno su una mappa piuttosto che indicare un confine può essere un luogo di interazioni: con il suo lavoro di “de-territorializzazione” l’artista ci invita a cambiare prospettiva e a liberarci quanto più possibile dal desiderio di proprietà. Cai Guojie, ad esempio, esplora le mappe catastali alla ricerca di una nuova visione di mappa: interviene tracciando una linea rossa che non delimita le proprietà, ma segna gli spazi di appartenenza che una mappa non è usa segnare.
Nel workshop triestino, aperto al pubblico, parteciperanno una trentina di giovani ai quali l’artista chiederà di disegnare la casa che hanno dovuto abbandonare nel loro paese. L’azione artistica di Cai Guojie consisterà nel proporre live streaming ai ragazzi un contratto di acquisto del bene da parte della sua agenzia immobiliare virtuale, simulando una vendita reale, ma in realtà sottoponendo a una critica più ampia il nostro sistema economico già descritto come “Capitalismo e Schizofrenia” nel famoso testo dei due filosofi francesi.
Cai Guojie, nato a Hsinchu, Taiwan, ha conseguito un master in installazioni artistiche presso il Fine Arts Department della Taiwan University ed attualmente svolge un dottorato in arte crossmediale presso la China Academy of Art di Hangzhou. L’artista ha ideato il progetto artistico Half-Field Plan nel 2004 a Taiwan e poi l’ha proposto in varie forme a Macao, Hong Kong e Firenze. Nella sua carriera artistica, Cai Guojie si è occupato di pittura ed installazioni e le sue opere sono state esposte a New York, Firenze, Amsterdam, Parigi e in altre città del mondo.
10
gennaio 2020
Cai Guojie – Homeland
10 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
STUDIO TOMMASEO
Trieste, Via Del Monte, 2/1, (Trieste)
Trieste, Via Del Monte, 2/1, (Trieste)
Vernissage
10 Gennaio 2020, h 17
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