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Filippo Ciavoli – Anagrammi
“Anagrammi” di Filippo Ciavoli mette presenta una serie di acrilici su tela che invitano a riflettere sul rapporto tra evoluzione tecnologica e strumenti tradizionali, tra identità storica e mutamento, irrappresentabilità e geometrie ineccepibili.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 31 gennaio alle ore 18:30 Spazio NEA presenta “Anagrammi”, personale di Filippo Ciavoli. Il progetto espositivo, ideato per la galleria napoletana, sarà visitabile fino al 13 marzo.
“Anagrammi” mette in scena una serie di acrilici su tela che invitano a riflettere sul rapporto tra evoluzione tecnologica e strumenti tradizionali, tra identità storica e mutamento, irrappresentabilità e geometrie ineccepibili. È un gioco retorico che si manifesta in una commistione di opposti su più livelli il cui minimo comune denominatore è un principio di arte, una chimica delle forme e delle emozioni, una scienza della fantasia incline al costante superamento di se stessa grazie a un metodo procedurale di stampo “alchemico”.
Il segno distintivo nelle opere di Ciavoli è il disfacimento dell'immagine che si attua attraverso il ritorno alla percezione pura che non è ancora in grado di distinguere e di tradurre la realtà esterna. L’artista attua la sua ricerca artistica tramite la tecnologia contemporanea, il mezzo (medium) per rendersi indipendente grazie a programmi (software) di grande potenzialità e alla portata di tutti. L’uso della tecnologia non serve a sostituire una tecnica artistica nobile come la pittura, ma a sviscerarne la visione della realtà.
In mostra anche una scultura marmorea: opera tridimensionale dove il soggetto si moltiplica e si rifonda incessantemente fino a creare un agglomerato che idealmente tende a trascendere le leggi gravitazionali e le coordinate spaziali. La sensazione che si avverte è quella del relazionarsi con l’esterno, il necessario sentito bisogno di ricomporre dei vetri infranti e ristabilire un ordine. Non esistono più riferimenti per lo spettatore e questo comporta la possibilità di osservare un’oggettività differente con un sapore scultoreo romantico che elogia la manualità del fare artistico dell’autore.
Profilo biografico
Filippo Ciavoli (Pietrasanta - Lucca, 1977) è stato allievo del Maestro Igor Mitoraj e ha collaborato con gli artisti Giò Pomodoro, Bruto Pomodoro, Andy Goldsworthy e Kan Yasuda. Ha all’attivo diverse mostre personali tra le quali “Corallo” (a cura di Enrico Mattei, Battistero del Duomo di San Martino, Pietrasanta - Lucca, 2019), “De Po Si To” (Chiostro di Santa Maria la Nova, Napoli, 2015), “radicequadratadidue” (Convento di Santo Spirito-Ex Carceri, Nola - Napoli, 2015) e “Cannavacciuolo, Ciavoli, Keller” (Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea, Milano, 2012), e collettive: “Metamorphosis - Forme mimetiche nello spazio urbano” (a cura di Beatrice Audrito, Piazza Dante, Forte dei Marmi - Lucca, 2019), “Changwon Sculpture” (Biennale_Moonshin Museum, Changwon - Sud Corea, 2016) e “sihx” (6 opere in marmo del Premio Fondazione Henraux, Deloitte, Milano, 2015).
È stato rappresentato in fiere quali Arte Fiera Bologna, MiArt, Art Brussels, ArtParis.
Ha vinto importanti premi sia nell’ambito della pittura che della scultura (Premio Fondazione Henraux, Querceta - Lucca, Premio Michetti, Francavilla al Mare - Chieti) e partecipato a biennali internazionali.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
contatti: 081 304 19 19 / 081 45 13 58 | info@spazionea.it
“Anagrammi” mette in scena una serie di acrilici su tela che invitano a riflettere sul rapporto tra evoluzione tecnologica e strumenti tradizionali, tra identità storica e mutamento, irrappresentabilità e geometrie ineccepibili. È un gioco retorico che si manifesta in una commistione di opposti su più livelli il cui minimo comune denominatore è un principio di arte, una chimica delle forme e delle emozioni, una scienza della fantasia incline al costante superamento di se stessa grazie a un metodo procedurale di stampo “alchemico”.
Il segno distintivo nelle opere di Ciavoli è il disfacimento dell'immagine che si attua attraverso il ritorno alla percezione pura che non è ancora in grado di distinguere e di tradurre la realtà esterna. L’artista attua la sua ricerca artistica tramite la tecnologia contemporanea, il mezzo (medium) per rendersi indipendente grazie a programmi (software) di grande potenzialità e alla portata di tutti. L’uso della tecnologia non serve a sostituire una tecnica artistica nobile come la pittura, ma a sviscerarne la visione della realtà.
In mostra anche una scultura marmorea: opera tridimensionale dove il soggetto si moltiplica e si rifonda incessantemente fino a creare un agglomerato che idealmente tende a trascendere le leggi gravitazionali e le coordinate spaziali. La sensazione che si avverte è quella del relazionarsi con l’esterno, il necessario sentito bisogno di ricomporre dei vetri infranti e ristabilire un ordine. Non esistono più riferimenti per lo spettatore e questo comporta la possibilità di osservare un’oggettività differente con un sapore scultoreo romantico che elogia la manualità del fare artistico dell’autore.
Profilo biografico
Filippo Ciavoli (Pietrasanta - Lucca, 1977) è stato allievo del Maestro Igor Mitoraj e ha collaborato con gli artisti Giò Pomodoro, Bruto Pomodoro, Andy Goldsworthy e Kan Yasuda. Ha all’attivo diverse mostre personali tra le quali “Corallo” (a cura di Enrico Mattei, Battistero del Duomo di San Martino, Pietrasanta - Lucca, 2019), “De Po Si To” (Chiostro di Santa Maria la Nova, Napoli, 2015), “radicequadratadidue” (Convento di Santo Spirito-Ex Carceri, Nola - Napoli, 2015) e “Cannavacciuolo, Ciavoli, Keller” (Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea, Milano, 2012), e collettive: “Metamorphosis - Forme mimetiche nello spazio urbano” (a cura di Beatrice Audrito, Piazza Dante, Forte dei Marmi - Lucca, 2019), “Changwon Sculpture” (Biennale_Moonshin Museum, Changwon - Sud Corea, 2016) e “sihx” (6 opere in marmo del Premio Fondazione Henraux, Deloitte, Milano, 2015).
È stato rappresentato in fiere quali Arte Fiera Bologna, MiArt, Art Brussels, ArtParis.
Ha vinto importanti premi sia nell’ambito della pittura che della scultura (Premio Fondazione Henraux, Querceta - Lucca, Premio Michetti, Francavilla al Mare - Chieti) e partecipato a biennali internazionali.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
contatti: 081 304 19 19 / 081 45 13 58 | info@spazionea.it
31
gennaio 2020
Filippo Ciavoli – Anagrammi
Dal 31 gennaio al 13 marzo 2020
arte contemporanea
Location
SPAZIO NEA
Napoli, via Costantinopoli, 53, (Napoli)
Napoli, via Costantinopoli, 53, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a domenica dalle 9.00 alle 2.00 am
Vernissage
31 Gennaio 2020, ore 18:30
Sito web
Autore
Produzione organizzazione