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L’artista che è nato e lavora a Sassari porta nella città dei Gonzaga le sue ultime opere e con esse il rigoroso risultato della sua ambiziosa ricerca concettuale. La sua vocazione dichiarata è all’insegna della sintesi: sintesi cromatica, ridotti quasi esclusivamente ai bianchi e ai neri, con l’unica variante delle tonalità del grigio, sintesi geometrica, per le semplici forme bidimensionali dei rettangoli e dei cerchi, sintesi prospettica, ove il punto di vista frontale delle figure cede al solo profilo, sintesi algebrica e concettuale, perché il suo intento è quello di ridurre ad una semplice sequenza di 1 e 0 l’analisi della storia dell’umanità, rappresentata attraverso la storia dell’arte riassunta una cosmologia soggettiva in cui coabitano nel medesimo luogo strani esseri venuti dai cartoons giapponesi e architetture gotiche.
Ma andiamo con ordine. Sopra tutto sta una concezione millenaristica dell’epoca attuale e dello specifico anno 2000; mille e non più mille sta per l’anno zero dove tutto ricomincia e restano solo i fantasmi del passato spogliati da ogni significato ideologico.
La ripartenza dell’umanità avviene dunque sulla base di ricordi di un passato che risulta assimilato e ridotto a forme riconoscibili ma vuote e prive di senso attuale; fantasmi inutili quindi, eppure presenze inquiete, che nella mente si oppongono allo zero del futuro, del vuoto da riempire; di qui l’elaborazione della dottrina numerologica mutuata dalle elaborazioni elettroniche delle informazioni , così come avvengono nelle memorie dei computer, secondo le sequenze di 1 e 0. Al messaggio, solo in apparenza pessimistico, Pastorello oppone se stesso e la sua creatività; e infatti in senso ottimistico nei confronti del futuro va letta la sua sistemazione quasi filosofica del tempo presente, nonché l’originalità della tecnica elaborata.
Alfredo Sigolo
Mostra “Fantasma”, Mantova, Galleria Massimo Carasi Arte Contemporanea, via S.Longino 1-B (Piazza A. Mantenga), dal 3/9/2000 al 21/10/2000. Orari: 10.00/13.00 e 15.30/20.00 (domenica chiuso). Tel./fax 0376/363248; e-mail: carasi-massimo@libero.it; web: http://www.carasi.it
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