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Maurizio Camerani – Make a better world now
Make a better world now, a cura di Anna Daneri, è una riflessione sulle pratiche artistiche degli anni Settanta condotta attraverso una selezione di lavori storici di Maurizio Camerani (Ferrara, 1951), ripensati e riattivati nel progetto espositivo per Quartz Studio.
Comunicato stampa
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Giovedì 6 febbraio 2020 alle ore 18.00 Quartz Studio ha il piacere di presentare Make a better world now, mostra personale di Maurizio Camerani (Ferrara, 1951) a cura di Anna Daneri. A partire dall'immagine della performance Make a better world now del 1977, scelta dalla curatrice per una conversazione su tematiche ambientaliste tenutasi nell'ambito di Artissima 2019, si è sviluppata una riflessione sulle pratiche artistiche degli anni Settanta condotta attraverso una selezione di lavori storici dell'artista, ripensati e riattivati nel progetto espositivo attuale. Secondo le parole di Maurizio Camerani “la mostra rientra in un disegno più complessivo per esplorare le opere dei miei anni ‘70”, esiti di una ricerca che si orientava alla sperimentazione “extra-mediale”, come la definirà Enrico Crispolti, caratterizzata dall'utilizzo di media differenti scelti in base alle urgenze espressive di specifiche circostanze.
Le opere presentate in questa occasione, alcune delle quali mai esposte, sono state prodotte tra il 1976 e il 1981 ed esemplificano un percorso condotto all'insegna della “perdita del centro”, intesa come allontanamento sia dagli spazi preposti all'arte che dal concetto tradizionale di autorialità. È una poetica che Camerani concretizza innanzitutto attraverso un riposizionamento della figura dell'artista non solo nei confronti dei modelli accademici, ma anche del sistema ufficiale per sviluppare procedimenti di analisi e confutazione del repertorio comportamentale altrui.
Nascono così alcuni cicli di lavori in cui performance, fotografia e pittura convergono, come ad esempio i Furti di paesaggio (1976), sequenze fotografiche che documentano la riproduzione di dettagli di scritte murali, eseguita con le tecniche più varie, abbinate agli esiti pittorici o grafici dell'azione stessa. La presa di distanza dal sistema si manifesta anche tramite la creazione di un collettivo, il Gruppo Inter/Media. Con questo gruppo Camerani concepisce e organizza a Ferrara “Evento 77”, un'operazione che innesca degli scambi tra artisti e cittadini all'interno di un canale parallelo e autonomo rispetto a quelli della programmazione culturale ufficiale. In quest'occasione lo stesso Camerani compie una serie di performances basate su istruzioni fornite da altri artisti o elaborate da lui precedentemente (tra le quali anche Make a better world now) che vanno a costituire la serie dei Comportamenti estetici (1977). Esplorando le sfaccettature della prassi della collaborazione, Camerani approda poi a una logica di intreccio e intromissione, arricchendo la ricerca performativa con incursioni all'interno di situazioni istituzionali, come il I Convegno nel I Convegno internazionale degli artisti (1979), e a sperimentazioni radiofoniche, Interferenza (1979), e dell'immagine video, Altrove (1981), che denunciano una concezione problematica della funzione dell'artista e della comunicazione pubblica e interpersonale. I primi anni Ottanta vedono poi Camerani approdare a nuovi territori con l'inizio della collaborazione con il Centro Video Arte di Ferrara, fondato da Lola Bonora nel 1972, nel cui ambito proseguirà la messa in discussione dei linguaggi tradizionali attraverso la contaminazione tra video e scultura.
Maurizio Camerani (Ferrara, 1951) vive e lavora a Ferrara. Con il gruppo Ricerche Inter/Media partecipa a numerosi eventi internazionali, tra i quali, nel 1981, la Settimana internazionale della performance di Strasburgo, in Francia e la XVI Biennale di San Paolo, in Brasile. Organizza Evento 77 (1977), Babilonia. Eventi poetici in progressione (1980), La perdita del centro (1981), Le pagine seguenti. Riviste autogestite di ricerca poetica ed artistica (1981) ed Energia 82 (1982). Tra le principali mostre si ricordano: X Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma (1975), Rilevamento, Galleria del Cavallino, Venezia (1976), Video Evenements, Galerie A la limite, Digione (1981), Magnetica, GAM, Bologna (1983), Visage Eléctronique, Grand Palais, Parigi (1984), Rencontres Vidéo Internationals, Montreal (1984), VI Festival Video, Locarno (1985), Rapido Fine, ex Calzaturificio Zenith, Ferrara (1986), Artefax, GAM, Bologna (1990), Anninovanta, Museo Comunale, Rimini (1991), Festival Taormina Arte, Taormina (1991), Ibrido Neutro, Spoleto, ex Convento di S. Domenico (1993), XII Quadriennale, Roma, Palazzo delle Esposizioni (1996), L'arte elettronica, Palazzo dei Diamanti, Ferrara (2001), Emergenze creative, MAR, Ravenna (2008). I suoi video La perdita del centro (1981) e Altrove (1981) sono presenti nella Videoteca della GAM di Torino, mentre Sub (1994), Io-Io (2000) e Matisse Dance (2014) fanno parte della Collezione Videoinsight®.
Quartz Studio ringrazia l'artista, la curatrice e Massimo Marchetti per la collaborazione. La mostra resterà aperta dal 6 febbraio 2020 al 4 aprile 2020, su appuntamento.
Le opere presentate in questa occasione, alcune delle quali mai esposte, sono state prodotte tra il 1976 e il 1981 ed esemplificano un percorso condotto all'insegna della “perdita del centro”, intesa come allontanamento sia dagli spazi preposti all'arte che dal concetto tradizionale di autorialità. È una poetica che Camerani concretizza innanzitutto attraverso un riposizionamento della figura dell'artista non solo nei confronti dei modelli accademici, ma anche del sistema ufficiale per sviluppare procedimenti di analisi e confutazione del repertorio comportamentale altrui.
Nascono così alcuni cicli di lavori in cui performance, fotografia e pittura convergono, come ad esempio i Furti di paesaggio (1976), sequenze fotografiche che documentano la riproduzione di dettagli di scritte murali, eseguita con le tecniche più varie, abbinate agli esiti pittorici o grafici dell'azione stessa. La presa di distanza dal sistema si manifesta anche tramite la creazione di un collettivo, il Gruppo Inter/Media. Con questo gruppo Camerani concepisce e organizza a Ferrara “Evento 77”, un'operazione che innesca degli scambi tra artisti e cittadini all'interno di un canale parallelo e autonomo rispetto a quelli della programmazione culturale ufficiale. In quest'occasione lo stesso Camerani compie una serie di performances basate su istruzioni fornite da altri artisti o elaborate da lui precedentemente (tra le quali anche Make a better world now) che vanno a costituire la serie dei Comportamenti estetici (1977). Esplorando le sfaccettature della prassi della collaborazione, Camerani approda poi a una logica di intreccio e intromissione, arricchendo la ricerca performativa con incursioni all'interno di situazioni istituzionali, come il I Convegno nel I Convegno internazionale degli artisti (1979), e a sperimentazioni radiofoniche, Interferenza (1979), e dell'immagine video, Altrove (1981), che denunciano una concezione problematica della funzione dell'artista e della comunicazione pubblica e interpersonale. I primi anni Ottanta vedono poi Camerani approdare a nuovi territori con l'inizio della collaborazione con il Centro Video Arte di Ferrara, fondato da Lola Bonora nel 1972, nel cui ambito proseguirà la messa in discussione dei linguaggi tradizionali attraverso la contaminazione tra video e scultura.
Maurizio Camerani (Ferrara, 1951) vive e lavora a Ferrara. Con il gruppo Ricerche Inter/Media partecipa a numerosi eventi internazionali, tra i quali, nel 1981, la Settimana internazionale della performance di Strasburgo, in Francia e la XVI Biennale di San Paolo, in Brasile. Organizza Evento 77 (1977), Babilonia. Eventi poetici in progressione (1980), La perdita del centro (1981), Le pagine seguenti. Riviste autogestite di ricerca poetica ed artistica (1981) ed Energia 82 (1982). Tra le principali mostre si ricordano: X Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma (1975), Rilevamento, Galleria del Cavallino, Venezia (1976), Video Evenements, Galerie A la limite, Digione (1981), Magnetica, GAM, Bologna (1983), Visage Eléctronique, Grand Palais, Parigi (1984), Rencontres Vidéo Internationals, Montreal (1984), VI Festival Video, Locarno (1985), Rapido Fine, ex Calzaturificio Zenith, Ferrara (1986), Artefax, GAM, Bologna (1990), Anninovanta, Museo Comunale, Rimini (1991), Festival Taormina Arte, Taormina (1991), Ibrido Neutro, Spoleto, ex Convento di S. Domenico (1993), XII Quadriennale, Roma, Palazzo delle Esposizioni (1996), L'arte elettronica, Palazzo dei Diamanti, Ferrara (2001), Emergenze creative, MAR, Ravenna (2008). I suoi video La perdita del centro (1981) e Altrove (1981) sono presenti nella Videoteca della GAM di Torino, mentre Sub (1994), Io-Io (2000) e Matisse Dance (2014) fanno parte della Collezione Videoinsight®.
Quartz Studio ringrazia l'artista, la curatrice e Massimo Marchetti per la collaborazione. La mostra resterà aperta dal 6 febbraio 2020 al 4 aprile 2020, su appuntamento.
06
febbraio 2020
Maurizio Camerani – Make a better world now
Dal 06 febbraio al 28 marzo 2020
arte contemporanea
Location
QUARTZ STUDIO
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Torino, Via Giulia Di Barolo, 18d, (Torino)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
6 Febbraio 2020, h 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico