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Galleria Continua apre una nuova sede a Roma. Aspettando San Paolo
Arte contemporanea
di redazione
Come si sceglie il luogo adatto per aprire una galleria d’arte? Di certo sono tanti i fattori da tenere in conto, molti pratici ma anche – o soprattutto – l’occhio vuole la sua parte. Per esempio, meglio un cinema oppure una ex fabbrica? Magari, un mulino. Nel dubbio, Galleria Continua ha scelto tra varie tipologie di spazi, per di più diffusi in alcuni degli angoli più intriganti, avvincenti e futuribili del globo terracqueo, dalla provincia italiana alla metropoli dell’estremo oriente.
Di strada ne hanno fatta, Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, da quando, nel 1990, aprirono la prima sede di Galleria Continua a San Gimignano, credendo nella potenzialità di uno di quei paesaggi collinari che hanno edificato l’immagine splendente della Toscana. Insomma, non certo una metropoli ma vuoi mettere lo stile? E poi, nel 2004, come sorprendere tutti? Con una scelta radicalmente opposta: Pechino, quartiere Dashanzi 798, che in quegli anni stava diventando l’Art District della megalopoli. Nel 2007, si ritorna in campagna, a Les Moulins, Boissy-le-Châtel, un’ora da Parigi. A questo punto, cosa manca? Ovvio, un bel paesaggio di mare. Ed ecco, nel 2015, La Habana, Cuba. Quattro sedi per Galleria Continua, tutte caratterizzate da approcci specifici.
E nel 2020, per festeggiare i 30 anni di attività di quella che è considerata tra le gallerie della Penisola più aggiornate e influenti, con artisti come Kader Attia, Cai Guo-Qiang, Carlos Garaicoa, Antony Gormley, Carsten Holler, Sabrina Mezzaqui, Cildo Meireles, Pascale Marthine Tayou, Kiki Smith, Sislej Xhafa, ecco un hotel. Precisamente il The St. Regis Rome. E con la Capitale, che inaugurerà con una mostra del cubano Josè Yaque, visitabile dal 24 gennaio 2020, sono ben cinque le sedi. Vorrà pur dire qualcosa. Ce ne parla Lorenzo Fiaschi.
Dai cinema di San Gimignano e L’Avana, all’ex fabbrica di Pechino, passando per les Moulins nella campagna parigina. E adesso l’hotel The St. Regis di Rome, dove avevate presentato anche altri progetti. Come mai avete scelto di rimanere qui? Quali sono le sue peculiarità del nuovo spazio? Avete in mente anche altri tipi di progetti, a parte quelli espositivi?
«Abbiamo iniziato la nostra collaborazione con The St Regis Rome con un progetto di Loris Cecchini. Le sue opere occupavano le sale del piano terra, la lobby e la facciata dell’edificio. La mostra ha riscosso un grande successo ed ha suscitato interesse e molto buzz: tanti romani, incuriositi dall’istallazione Blaublobbing della facciata, sono entrati in hotel per scoprire le altre opere. Un luogo che ospita artisti internazionali creando un dialogo tra le opere, lo spazio e gli ospiti che soggiornano in albergo è qualcosa di nuovo, ed ha funzionato. Abbiamo proseguito con una mostra di Pascale Marthine Tayou, un artista che con le sue opere celebra la vita. Forme, colori, una mescolanza di peculiarità umane e geografiche hanno letteralmente invaso il The St Regis. È stata un’altra esperienza entusiasmante.
Il General Manager, Giuseppe De Martino che fin dall’inizio si è fatto promotore di un rapporto di apertura verso il mondo dell’arte contemporanea, a questo punto ci ha mostrato un’ala dell’albergo molto particolare, sconosciuta agli ospiti del The St Regis, la Sala Diocleziano. Ci è piaciuta, abbiamo accettato la “sfida”, immaginato come poteva diventare e abbiamo deciso di aprire proprio lì una nuova sede espositiva. È un luogo un po’ magico che si affaccia sul giardino.
Non presenteremo solo mostre ma anche talk, incontri, attiveremo percorsi educativi e didattici sia con workshop e laboratori rivolti ai bambini ospiti dell’hotel, sia con visite guidate per le scuole. Attiveremo inoltre un programma di residenze d’artista che sarà selezionato da un comitato di esperti e avrà cadenza semestrale; darà l’opportunità a giovani artisti provenienti da paesi emergenti di soggiornare nella capitale, di incrementare la loro crescita personale e professionale confrontandosi con l’immenso patrimonio artistico italiano, antico e contemporaneo. Le opere realizzate durante il soggiorno saranno poi presentate al pubblico negli spazi della galleria. L’artista che abbiamo invitato per l’apertura di GALLERIA CONTINUA / Roma è José Yaque. È un giovane artista cubano, ci piaceva l’idea di costruire idealmente un ponte tra Cuba (l’ultima sede che abbiamo aperto a L’avana nel 2015) e questo nuovo progetto nella Capitale Eterna».
E così, dopo un vasto giro per il mondo, si torna in Italia, con una seconda sede. Perché proprio Roma? Che ambiente – in particolare collezionistico – avete incontrato nella Capitale?
«Le nostre corde vibrano grazie alle persone, alle situazioni, ai luoghi in cui ci ‘imbattiamo’. I nostri progetti non nascono in funzione del mercato o del collezionismo. Quando troviamo una situazione con cui ci sentiamo in sintonia l’abbracciamo, ci buttiamo, anima e corpo. Ci lasciamo travolgere dalla passione, i risultati, fortunatamente, arrivano di conseguenza. A Roma abbiamo amici collezionisti che ci seguono e ci stimano, siamo felici di creare questa nuova avventura per poterli vedere più spesso».
Con la piazza di Londra messa in dubbio dalla Brexit, una città come Roma – che può essere considerata ancora una capitale del lusso, contando anche la presenza di facoltosi turisti stranieri – potrebbe attirare investimenti più consistenti da parte di galleristi internazionali?
«Ce lo auguriamo. Roma è la culla di una cultura millenaria che dobbiamo preservare e nutrire.
Avete in programma anche progetti in collaborazione con le altre istituzioni dell’arte contemporanea già attive a Roma?
«In occasione della mostra di Loris Cecchini abbiamo organizzato un talk con Bartolomeo Piertromarchi al MAXXI e prossimamente con gli artisti cinesi Sun Yuan & Peng Yu (la loro mostra costituisce la terza tappa del progetto in collaborazione con The St Regis Rome) abbiamo organizzato un talk presso l’Accademia di Belle Arti di Roma (24 febbraio, ore 11.00). Siamo assolutamente aperti a qualsiasi collaborazione che possa attivare scambi e dialoghi.
…e dopo Roma, cosa c’è?
«Quest’anno festeggiamo 30 anni dall’apertura della nostra prima sede a San Gimignano. Abbiamo in programma tante cose per rendere quest’anno indimenticabile. Apriremo a fine estate una nuova sede in brasile, a San Paolo in uno stadio! Aggiornamenti in corso…».
[…] Nata nel 1990 a San Gimignano dalla collaborazione di tre amici Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, Galleria Continua nel 2005 ha aperto uno nuovo spazio espositivo a Pechino, nel 2007 a Boissy-le-Châtel ha inaugurato lo spazio Le Moulin destinato ad accogliere progetti ed esposizioni di opere di grandi dimensioni. Nel 2016 ha aperto un nuovo spazio espositivo a L’Avana ed è di pochi mesi fa la notizia dell’apertura di una sede a Roma. […]