12 febbraio 2020

Il nuovo Yemisi Shyllon Museum di Lagos, per la Nigeria che si risolleva

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Alla scoperta del nuovo Yemisi Shyllon Museum di Lagos, che ospiterà una collezione principesca, dal IX secolo all'arte contemporanea. Mentre la Nigeria prova a rialzarsi

Aprirà ufficialmente a marzo lo Yemisi Shyllon Museum of Art di Lagos, interamente finanziato dal principe Yemisi Adedoyin Shyllon, proveniente dalla nobile casata Laarun e tra i collezionisti più influenti del continente africano. Shyllon ha donato 1,7 milioni di dollari per costruire il museo, che si trova nel campus della Pan-Atlantic University, e per sostenerlo per un periodo di 15 anni.

Il principe ha una collezione di circa 7mila opere e di più di 55mila fotografie, tra le quali una ricchissima documentazione degli eventi della storia della Nigeria. Attraverso il nuovo museo, che sarà gestito dalla Pan-Atlantic University, il principe Shyllon mira non solo a proteggere la sua eredità ma anche a offrire la sua arte a un pubblico sia locale che internazionale.

«Voglio che questo museo sia un catalizzatore per l’arte in Nigeria», ha spiegato ad Artnet, facendo riferimento alle importanti strategie culturali che stanno animando Lagos negli ultimi tempi. Per esempio, poche settimane fa scrivevamo di Art Twenty One, elegante spazio dedicato all’arte contemporanea e al design, fondato da Caline Chagoury Moudaber.

Chi è Yemisi Shyllon, padre del nuovo Museo di Lagos

Yemisi Adedoyin Shyllon ha studiato ingegneria all’Università di Ibadan e giurisprudenza all’Università di Lagos, oltre ad aver conseguito una laurea honoris causa in lettere, all’Università di Port-Harcourt. Ha lavorato come direttore marketing e come consulente legale per importanti società nigeriane ed è stato anche direttore di radio e televisioni, favorendo la creazione della prima stazione radio statale del suo Paese. È stato membro del Comitato di sviluppo industriale strategico per la Nigeria e, attualmente, è direttore di una catena di alberghi. Ma le sue passioni sono sempre state l’arte e la cultura e ha lavorato anche come membro del National Heritage Council and Endowment for the Arts in Nigeria.

«Mi sono innamorato delle sculture quando ero all’università e ho iniziato a collezionarle. Il mio primo amore è stato per la scultura. Solo più tardi ho iniziato a collezionare quadri», ha spiegato Shyllon. La sua collezione, gestita dalla OYASAF – Omooba Yemisi Adedoyin Shyllon Art Foundation, comprende opere che vanno dal IX secolo all’arte contemporanea, di alcuni dei più grandi artisti del continente, come i dipinti di Ben Enwonwu, le opere tessili del designer Nike Davis-Okundaye, gli arazzi dell’artista ghanese El Anatsui e le sculture in legno di Lamidi Fakeye, tra i molti altri. La maggior parte dei lavori sono di artisti africani ma ci sono anche opere di Salvador Dalí e Simon Bull.

«Voglio usare la mia collezione per offrire opportunità agli artisti nigeriani. La Fondazione promuove regolarmente borse di studio e workshop per artisti locali e internazionali e presta anche opere d’arte a musei in tutto il mondo», ha continuato Shyllon. «Lagos è l’epicentro dell’industria dell’arte in Nigeria. Voglio che questo museo aiuti i bambini, favorendo la loro istruzione e la conoscenza della Nigeria, nonché l’industria del turismo del Paese».

Un nuovo centro di arte e cultura per Lagos, che tenta di risollevarsi

Lo Yemisi Shyllon Museum of Art di Lagos, una struttura di 1200 metri quadrati, è stato progettato dall’architetto spagnolo di origini nigeriane Jesse Castellote. Caratterizzato da una facciata in cemento rosso ospiterà circa 1200 opere d’arte, di cui mille donate dal principe Shyllon. La Pan-Atlantic University, che aveva una collezione d’arte anche prima dell’apertura del museo, «ha già iniziato a ricevere donazioni da artisti e collezioni», ha dichiarato Castellote.

In programma due mostre inaugurali: “Making Matter: Materiality and Technology in Nigerian Art” e “Mirroring the Nation: Art, Society and Politics”, entrambe a cura di Iheanyi Onwuegbucha, del Center for Contemporary Art di Lagos. Nel 2021, il museo prevede di presentare almeno altre tre mostre. Il nuovo museo potrebbe essere usato anche per ospitare i reperti trafugati in epoca coloniale.

In Nigeria fiorì una civiltà dalla cultura molto raffinata già più di 2mila anni fa, testimoniata da manufatti di grande pregio. Tra il XV e il XVI secolo, la Nigeria diventò un importante porto tristemente dedicato alla tratta degli schiavi. In seguito, a metà ‘800, il territorio rientrò nella sfera di influenza britannica, diventando una colonia a tutti gli effetti nel 1914. Quindi, nell’ottobre 1963, la Nigeria modificò le proprie relazioni con il Regno Unito proclamandosi Repubblica Federale. Oggi è uno degli stati africani interessati da rapidi fenomeni di crescita ma la situazione rimane instabile, a causa anche delle azioni terroristiche perpetrate dai jihadisti di Boko Haram.

Anche l’Italia ha i suoi interessi nella Regione, con l’ENI che nel 2011, insieme a SHELL, ha acquisito il cosiddetto OPL 245, un blocco petrolifero offshore, per 1,3 miliardi di dollari. Attualmente, sulla vicenda stanno indagando i magistrati della Procura della Repubblica di Milano, che hanno ricostruito tutta la fitta rete di trasferimenti del denaro di Eni e Shell che, secondo l’ipotesi degli inquirenti, avrebbe ingrossato i conti di politici nigeriani, intermediari e manager della stessa ENI.

Ma, tornando all’arte, l’atmosfera culturale di Lagos è frizzante. Qui si svolgono la fiera di arte contemporanea Art X Lagos e il Festival LagosPhoto, qui ha sede la casa d’aste Arthouse Contemporary e diverse gallerie. «Quando sviluppi la tua cultura, stai sviluppando il tuo Paese. La cultura e l’arte sono assolutamente cruciali per la salute di una nazione», ha commentato il principe Shyllon.

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