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Marco Craig – Witness 1:1
Dopo il successo registrato nella passata edizione del MIA PHOTO FAIR, la produzione fotografica di Marco Craig, raccolta sotto il titolo “Witness 1:1”, si rinnova con oltre venti nuovi soggetti e viene ospitata dal 20 febbraio (opening ore 19) presso la Galleria Still, diretta da Denis Curti.
Comunicato stampa
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Dopo il successo registrato nella passata edizione del MIA PHOTO FAIR, la produzione fotografica di Marco Craig, raccolta sotto il titolo “WITNESS 1:1”, si rinnova con oltre venti nuovi soggetti e viene ospitata dal 20 febbraio (opening ore 19) presso la Galleria Still, diretta da Denis Curti.
“Witness 1:1” mantiene inalterata la struttura progettuale e si arricchisce di nuovi “oggetti” utilizzati da grandi campioni dello sport in occasioni davvero speciali.
E’ il caso della bicicletta Colnago Nuovo Mexico con la quale Giuseppe Saronni scrive una pagina di storia del ciclismo italiano e internazionale. E’ il 5 settembre 1982 e Saron-ni, mani basse sul manubrio e pedalata potente, si impone ai campionati del mondo in Gran Bretagna con quella che passa alla storia come “la fucilata di Goodwood”, forse la volata più spettacolare degli annali delle due ruote.
Altro oggetto di culto è il casco indossato da Giacomo Agostini, asso del motociclismo, nelle gare del Gran Premio di Brno in Cecoslovacchia. E’ il 20 luglio 1969: Neil Arm-strong, astronauta dell’Apollo 11, mette il primo piede sul suolo lunare e Agostini, prota-gonista di pagine epiche, conquista due titoli del mondo nelle classi “350” e “500” con le MV Agusta. Questa vittoria, così come l’allunaggio, è un fatto storico: quell'anno “Ago” vince tutte le gare e a oggi è il pilota più titolato che il motociclismo abbia mai conosciuto. Il passamontagna bianco che disegna la sagoma di un cuore conserva a futura memoria l’eccezionalità dell’impresa condotta da Reinhold Messner. Lo indossa l’alpinista e scala-tore italiano quando l’8 maggio 1978, con il compagno Peter Habeler, raggiunge la vetta del Monte Everest, senza bombole di ossigeno. I due si impongono alla fama planetaria, perché compiono un’impresa fino ad allora ritenuta impossibile, al punto di essere accusa-ti di aver utilizzato di nascosto piccoli ausili. Illazioni messe a tacere due anni dopo, quan-do Messner compie l’ascesa in solitaria, facendo ricorso solo alle sue forze e alla sua com-petenza.
Le fotografie di Craig sono il risultato di una meticolosa indagine. Dopo aver selezionato un elenco di eventi storici in campo sportivo, Craig si mette alla ricerca degli oggetti im-mortali e iconici, che li ricordano. Dietro a ciascuno di essi c’è sempre una storia interes-sante.
Ogni immagine è stampata nel formato 1:1, in una logica di corrispondenza con l’oggetto ripreso, ed è realizzata in 5 esemplari.
“Witness 1:1” mantiene inalterata la struttura progettuale e si arricchisce di nuovi “oggetti” utilizzati da grandi campioni dello sport in occasioni davvero speciali.
E’ il caso della bicicletta Colnago Nuovo Mexico con la quale Giuseppe Saronni scrive una pagina di storia del ciclismo italiano e internazionale. E’ il 5 settembre 1982 e Saron-ni, mani basse sul manubrio e pedalata potente, si impone ai campionati del mondo in Gran Bretagna con quella che passa alla storia come “la fucilata di Goodwood”, forse la volata più spettacolare degli annali delle due ruote.
Altro oggetto di culto è il casco indossato da Giacomo Agostini, asso del motociclismo, nelle gare del Gran Premio di Brno in Cecoslovacchia. E’ il 20 luglio 1969: Neil Arm-strong, astronauta dell’Apollo 11, mette il primo piede sul suolo lunare e Agostini, prota-gonista di pagine epiche, conquista due titoli del mondo nelle classi “350” e “500” con le MV Agusta. Questa vittoria, così come l’allunaggio, è un fatto storico: quell'anno “Ago” vince tutte le gare e a oggi è il pilota più titolato che il motociclismo abbia mai conosciuto. Il passamontagna bianco che disegna la sagoma di un cuore conserva a futura memoria l’eccezionalità dell’impresa condotta da Reinhold Messner. Lo indossa l’alpinista e scala-tore italiano quando l’8 maggio 1978, con il compagno Peter Habeler, raggiunge la vetta del Monte Everest, senza bombole di ossigeno. I due si impongono alla fama planetaria, perché compiono un’impresa fino ad allora ritenuta impossibile, al punto di essere accusa-ti di aver utilizzato di nascosto piccoli ausili. Illazioni messe a tacere due anni dopo, quan-do Messner compie l’ascesa in solitaria, facendo ricorso solo alle sue forze e alla sua com-petenza.
Le fotografie di Craig sono il risultato di una meticolosa indagine. Dopo aver selezionato un elenco di eventi storici in campo sportivo, Craig si mette alla ricerca degli oggetti im-mortali e iconici, che li ricordano. Dietro a ciascuno di essi c’è sempre una storia interes-sante.
Ogni immagine è stampata nel formato 1:1, in una logica di corrispondenza con l’oggetto ripreso, ed è realizzata in 5 esemplari.
20
febbraio 2020
Marco Craig – Witness 1:1
Dal 20 febbraio al 27 marzo 2020
fotografia
Location
STILL
Milano, Via Balilla, 36, (Milano)
Milano, Via Balilla, 36, (Milano)
Vernissage
20 Febbraio 2020, ore 19, su invito
Autore