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Sensuability: Ti ha detto niente la mamma?
Una mostra collettiva di fumetti sui temi Sessualità e Disabilità rivisti in chiave cinematografica, per dimostrare che anche dei corpi non perfetti possono essere sensuali
Comunicato stampa
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La mostra di fumetti
“Sensuability ti ha detto niente la mamma?” è realizzata dall'Associazione Nessunotocchimario, con il patrocinio del Comicon, special edition "Francamente me ne
infischio". Protagonisti saranno dei corpi imperfetti ma estremamente sensuali che esprimono la bellezza e la potenza della loro diversità, strizzando l'occhiolino al cinema. Questo è stato il tema del concorso che ora culmina
nella mostra, che oggi ha come protagonista il fumetto, domani la fotografia e presto un film per raccontare che tra disabilità e sessualità c’è feeling. C’è #sensuability.
Sono tre donne le prime classificate al termine del concorso e della difficilissima selezione da parte della giuria presieduta dal maestro Tanino Liberatore e composta anche da Fabio Magnasciutti, Frida Castelli e Luca Enoch. Le tavole e le illustrazioni dei partecipanti quest'anno avevano come tema le scene ispirate dal grande schermo e dovevano ritrarre o farsi
ispirare da tutte le forme di disabilità, visibili e invisibili, in modo ironico e leggero. Al primo classificato ANNA PERONI con LILLI E IL VAGABONDO in premio un weekend con il vignettista Pietro
Vanessi, al secondo classificato CLAUDIA PASQUINI con TITANIC la partecipazione alla stesura dello storyboard del film, al terzo classificato MARTINA#DORESCENZI con A QUALCUNO PIACE CALDO degli ingressi gratuiti al Comicon.
DATI E NUMERI - Nel complesso sono stati 34 gli artisti che hanno inviato oltre 60 opere, rappresentanti tutta l'Italia ed equamente divisi tra uomini e donne. Più o meno gli stessi dati della prima edizione 2019 (36 partecipanti e 61 opere) "Ti ha detto niente la mamma?" nella quale vinsero
Marcello Del Prato (1. posto), Daniele D'Italia (2. posto) e Flavia Cuddemi e Isabella Passannante al terzo posto ex-equo.
Oltre ai partecipanti al concorso, un nuovo sguardo sul tema lo offriranno anche le opere donate, tra gli altri, da Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch, Stefano Tartarotti, Marco Gava Gavagnin, Francesca D’Amato che sostengono l’iniziativa.
Questa la lista completa dei disegnatori e degli artisti che hanno donato fino ad oggi una loro
opera- Milo Manara, Tanino Liberatore, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch. Pietro Vanessi, Cecilia Roda, Frad, Stefano Tartarotti, Michele Grimaldi, Francesca Picardi, Giulia
Bracaglia, Lorenzo Pierfelice, Luca Er Baghetta Modesti, Gianlorenzo Ingrami, Claudio Bandoli, Lorenzo La Neve e Matilde Simoni, Daniel Cuello, Marco Gaucho Filippi, Stefania Infante, Daniele Tofi Morganti, Marco Rufus Petrella, Nole Biz, Marco Gava Gavagnin, Enrico Biondi - lele&fante, Alfio Leotta, Eugenio Saint Pierre, Luca Garonzi (Luc Garçon), Federica Giglio, Alessio Atrei, Marco Fusi, Nicoletta Santa, Lucia Lepore, Virginia Cabras (Alagon)
"Francamente me ne infischio!” la celebre frase del film “Via col Vento” diventa quindi un grido liberatorio, un invito a piacersi, a essere sensuali, a vivere la sessualità oltre i pregiudizi, oltre
l’ossessione di corpi perfetti e performanti. La sfida contro gli stereotipi legati a disabilità e sessualità, per questa nuova edizione, si fa ancora più ambiziosa e tocca proprio la decima arte.
COME NASCE SENSUABILITY?
"Tutto nasce nel 2016 - dice Armanda Salvucci - quando una regista famosa ha pubblicato un annuncio in cui cercava 'un nano che facesse tenerezza'. Così, a 50 anni, ho deciso che non potevo più stare a guardare e da 4 anni porto avanti questo sogno chiamato Sensuability, un progetto a più tappe che
oltre al fumetto include cinema e fotografia per parlare della disabilità.
"Da questo palco privilegiato - ha detto Armanda Salvucci - anzi, lanciamo un appello a tutte le case di produzione là fuori che eventualmente volessero mettersi in contatto con noi per contribuire a realizzare il nostro film. Abbiamo già scritto soggetto e sceneggiatura insieme a Giovanni Lupi e Roberto Campili stiamo contattando attori importanti. Se qualcuno volesse essere parte del progetto sia il benvenuto, stiamo cercando il partner giusto che ci accompagni in questa avventura".
CHI E' ARMANDA SALVUCCI
Mi chiamo Armanda Salvucci e ho l’acondroplasia. Una condizione genetica rara che colpisce lo sviluppo scheletrico. In pratica le ossa lunghe del mio corpo non crescono.
Io non voglio essere una super eroina, i supereroi sono distanti, sono perfetti non ti ci puoi avvicinare. Io invece voglio essere toccata, avvicinata, non voglio dover sublimare il mio corpo che,
c’è, esiste e non voglio nasconderlo. Bisogna ripensare anche il linguaggio: diversamente abile, inclusione...io non mi sento diversamente abile, non è che non sono capace di essere alta, io non posso essere alta. Io non voglio essere inclusa, io abito il mondo come tutti. Signori stiamo parlando di sessualità e per fortuna, quando entra in ballo la chimica, i pregiudizi dovrebbero
andare a farsi friggere...
Sono laureata in Lingue e letterature straniere, ma il mio sogno è sempre stato lavorare al Telefono azzurro. Un giorno mentre telefonavo alla redazione di un giornale per propormi come traduttrice, mi ha risposto proprio il Comitato per il Telefono Azzurro. Sembra incredibile, ma a quel numero non rispondeva più il giornale. L’ho visto subito come un segno e due giorni dopo ero alla selezione per i volontari dell’organizzazione, cominciando così una collaborazione che è durata quasi 20 anni
e tutt’ora continua in altre forme. Nel frattempo, dopo aver approfondito i temi che mi erano più a cuore, cioè la comunicazione e il fundraising, ho iniziato a lavorare come consulente e formatrice.
Sono stati anni molto belli, in cui ho conosciuto tante persone e organizzazioni che lavoravano nel sociale. Fino a quando ho cominciata l’avventura di Sensuability e ho lasciato la società per cui ho lavorato per quasi dieci anni. Contestualmente mi sono diplomata in Counseling Relazionale con una tesi su sessualità e disabilità.
Il tema ovviamente ha permeato tutta la mia vita e ad un certo punto ho deciso di espormi in prima persona per sfatare alcuni stereotipi sulla sessualità e soprattutto per dimostrare che disabilità non fa rima con castità. Perché nel nostro Paese si parla poco di questo argomento e quando lo si fa, spesso lo si fa male. I disabili vengono visti sempre come eterni bambini, che possono aspirare a una “affettuosità” ma mai una “sensualità”. Sensuability vuole buttare giù un po’ di stereotipi. E
anche ricordare che il discorso della sessualità tocca tutti e non solo le persone disabili. Perché, sebbene oggi le problematiche sessuali siano forse più diffuse di un tempo, sempre più individui rischiano di sentirsi esclusi. Passa il messaggio: o sei agile e prestante o non puoi fare sesso.
Quindi, se hai delle difficoltà, sei disabile anche tu. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando una famosa regista ha pubblicato, in vista del suo nuovo film, un casting per un nano che facesse tenerezza. Quando ho letto la notizia sui giornali, apriti cielo e sprofondati terra: ho capito che dovevo fare qualcosa, del resto chi meglio di me che vivo questi stereotipi sulla mia pelle, poteva farlo? Senza pietismi e pesantezza. Così nel 2016 ho ideato Sensuability, con
l’obiettivo di abbattere con ironia e leggerezza gli stereotipi sulla sessualità e disabilità attraverso tutti i linguaggi artistici.
“Sensuability ti ha detto niente la mamma?” è realizzata dall'Associazione Nessunotocchimario, con il patrocinio del Comicon, special edition "Francamente me ne
infischio". Protagonisti saranno dei corpi imperfetti ma estremamente sensuali che esprimono la bellezza e la potenza della loro diversità, strizzando l'occhiolino al cinema. Questo è stato il tema del concorso che ora culmina
nella mostra, che oggi ha come protagonista il fumetto, domani la fotografia e presto un film per raccontare che tra disabilità e sessualità c’è feeling. C’è #sensuability.
Sono tre donne le prime classificate al termine del concorso e della difficilissima selezione da parte della giuria presieduta dal maestro Tanino Liberatore e composta anche da Fabio Magnasciutti, Frida Castelli e Luca Enoch. Le tavole e le illustrazioni dei partecipanti quest'anno avevano come tema le scene ispirate dal grande schermo e dovevano ritrarre o farsi
ispirare da tutte le forme di disabilità, visibili e invisibili, in modo ironico e leggero. Al primo classificato ANNA PERONI con LILLI E IL VAGABONDO in premio un weekend con il vignettista Pietro
Vanessi, al secondo classificato CLAUDIA PASQUINI con TITANIC la partecipazione alla stesura dello storyboard del film, al terzo classificato MARTINA#DORESCENZI con A QUALCUNO PIACE CALDO degli ingressi gratuiti al Comicon.
DATI E NUMERI - Nel complesso sono stati 34 gli artisti che hanno inviato oltre 60 opere, rappresentanti tutta l'Italia ed equamente divisi tra uomini e donne. Più o meno gli stessi dati della prima edizione 2019 (36 partecipanti e 61 opere) "Ti ha detto niente la mamma?" nella quale vinsero
Marcello Del Prato (1. posto), Daniele D'Italia (2. posto) e Flavia Cuddemi e Isabella Passannante al terzo posto ex-equo.
Oltre ai partecipanti al concorso, un nuovo sguardo sul tema lo offriranno anche le opere donate, tra gli altri, da Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch, Stefano Tartarotti, Marco Gava Gavagnin, Francesca D’Amato che sostengono l’iniziativa.
Questa la lista completa dei disegnatori e degli artisti che hanno donato fino ad oggi una loro
opera- Milo Manara, Tanino Liberatore, Fabio Magnasciutti, Frida Castelli, Luca Enoch. Pietro Vanessi, Cecilia Roda, Frad, Stefano Tartarotti, Michele Grimaldi, Francesca Picardi, Giulia
Bracaglia, Lorenzo Pierfelice, Luca Er Baghetta Modesti, Gianlorenzo Ingrami, Claudio Bandoli, Lorenzo La Neve e Matilde Simoni, Daniel Cuello, Marco Gaucho Filippi, Stefania Infante, Daniele Tofi Morganti, Marco Rufus Petrella, Nole Biz, Marco Gava Gavagnin, Enrico Biondi - lele&fante, Alfio Leotta, Eugenio Saint Pierre, Luca Garonzi (Luc Garçon), Federica Giglio, Alessio Atrei, Marco Fusi, Nicoletta Santa, Lucia Lepore, Virginia Cabras (Alagon)
"Francamente me ne infischio!” la celebre frase del film “Via col Vento” diventa quindi un grido liberatorio, un invito a piacersi, a essere sensuali, a vivere la sessualità oltre i pregiudizi, oltre
l’ossessione di corpi perfetti e performanti. La sfida contro gli stereotipi legati a disabilità e sessualità, per questa nuova edizione, si fa ancora più ambiziosa e tocca proprio la decima arte.
COME NASCE SENSUABILITY?
"Tutto nasce nel 2016 - dice Armanda Salvucci - quando una regista famosa ha pubblicato un annuncio in cui cercava 'un nano che facesse tenerezza'. Così, a 50 anni, ho deciso che non potevo più stare a guardare e da 4 anni porto avanti questo sogno chiamato Sensuability, un progetto a più tappe che
oltre al fumetto include cinema e fotografia per parlare della disabilità.
"Da questo palco privilegiato - ha detto Armanda Salvucci - anzi, lanciamo un appello a tutte le case di produzione là fuori che eventualmente volessero mettersi in contatto con noi per contribuire a realizzare il nostro film. Abbiamo già scritto soggetto e sceneggiatura insieme a Giovanni Lupi e Roberto Campili stiamo contattando attori importanti. Se qualcuno volesse essere parte del progetto sia il benvenuto, stiamo cercando il partner giusto che ci accompagni in questa avventura".
CHI E' ARMANDA SALVUCCI
Mi chiamo Armanda Salvucci e ho l’acondroplasia. Una condizione genetica rara che colpisce lo sviluppo scheletrico. In pratica le ossa lunghe del mio corpo non crescono.
Io non voglio essere una super eroina, i supereroi sono distanti, sono perfetti non ti ci puoi avvicinare. Io invece voglio essere toccata, avvicinata, non voglio dover sublimare il mio corpo che,
c’è, esiste e non voglio nasconderlo. Bisogna ripensare anche il linguaggio: diversamente abile, inclusione...io non mi sento diversamente abile, non è che non sono capace di essere alta, io non posso essere alta. Io non voglio essere inclusa, io abito il mondo come tutti. Signori stiamo parlando di sessualità e per fortuna, quando entra in ballo la chimica, i pregiudizi dovrebbero
andare a farsi friggere...
Sono laureata in Lingue e letterature straniere, ma il mio sogno è sempre stato lavorare al Telefono azzurro. Un giorno mentre telefonavo alla redazione di un giornale per propormi come traduttrice, mi ha risposto proprio il Comitato per il Telefono Azzurro. Sembra incredibile, ma a quel numero non rispondeva più il giornale. L’ho visto subito come un segno e due giorni dopo ero alla selezione per i volontari dell’organizzazione, cominciando così una collaborazione che è durata quasi 20 anni
e tutt’ora continua in altre forme. Nel frattempo, dopo aver approfondito i temi che mi erano più a cuore, cioè la comunicazione e il fundraising, ho iniziato a lavorare come consulente e formatrice.
Sono stati anni molto belli, in cui ho conosciuto tante persone e organizzazioni che lavoravano nel sociale. Fino a quando ho cominciata l’avventura di Sensuability e ho lasciato la società per cui ho lavorato per quasi dieci anni. Contestualmente mi sono diplomata in Counseling Relazionale con una tesi su sessualità e disabilità.
Il tema ovviamente ha permeato tutta la mia vita e ad un certo punto ho deciso di espormi in prima persona per sfatare alcuni stereotipi sulla sessualità e soprattutto per dimostrare che disabilità non fa rima con castità. Perché nel nostro Paese si parla poco di questo argomento e quando lo si fa, spesso lo si fa male. I disabili vengono visti sempre come eterni bambini, che possono aspirare a una “affettuosità” ma mai una “sensualità”. Sensuability vuole buttare giù un po’ di stereotipi. E
anche ricordare che il discorso della sessualità tocca tutti e non solo le persone disabili. Perché, sebbene oggi le problematiche sessuali siano forse più diffuse di un tempo, sempre più individui rischiano di sentirsi esclusi. Passa il messaggio: o sei agile e prestante o non puoi fare sesso.
Quindi, se hai delle difficoltà, sei disabile anche tu. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quando una famosa regista ha pubblicato, in vista del suo nuovo film, un casting per un nano che facesse tenerezza. Quando ho letto la notizia sui giornali, apriti cielo e sprofondati terra: ho capito che dovevo fare qualcosa, del resto chi meglio di me che vivo questi stereotipi sulla mia pelle, poteva farlo? Senza pietismi e pesantezza. Così nel 2016 ho ideato Sensuability, con
l’obiettivo di abbattere con ironia e leggerezza gli stereotipi sulla sessualità e disabilità attraverso tutti i linguaggi artistici.
15
giugno 2020
Sensuability: Ti ha detto niente la mamma?
Dal 15 giugno al 31 agosto 2020
disegno e grafica
Location
CASA DEL CINEMA
Roma, Via Marcello Mastroianni, 1, (Roma)
Roma, Via Marcello Mastroianni, 1, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 9-20
Vernissage
15 Giugno 2020, riapertura post Covid
Sito web
Ufficio stampa
Elena Dal Forno
Autore
Curatore
Progetto grafico
Media partner