18 settembre 2000

Dal 1.IX.2000 al 5.XI.2000 Storia e tecnologie della comunicazione: la grande mostra interattiva di Bologna 2000 Bologna, Palazzo Re Enzo

 
Uno degli appuntamenti di maggior rilievo nell’ambito di Bologna 2000 si rivolge direttamente a celebrare un sostantivo che ormai accoglie, nel suo significato, ogni ambito della vita contemporanea: la comunicazione, insieme causa e fine di molta parte delle attività umane, descritta nella sua evoluzione e nelle sue metamorfosi…

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Con la mostra Communication Bologna inaugura il nuovo Centro delle esposizioni e dei congressi di Palazzo Re Enzo, nella piazza del Nettuno. Si tratta di una partenza bruciante, con una mostra destinata ad ottenere un grosso successo, proporzionato all’impegno dedicato dagli organizzatori. E’ una esposizione di strumenti scientifici, ma anche di oggetti di design; una mostra didattica e interattiva per adulti e bambini, un il luogo dove si presentano progetti scientifici e nuove tecnologie: Communication è tutto questo. Realizzata dal Centro di Divulgazione Scientifica Heureka di Helsinki e dal Museo di Fisica dell’Università di Bologna con la collaborazione di numerosi enti, istituti di ricerca ed aziende, l’esposizione occupa 3 saloni del palazzo, articolandosi in varie sezioni che affrontano il tema in modi diversi ma complementari.
Sezione storica (Sala del Trecento); curata dal Museo di fisica, presenta circa un centinaio di pezzi provenienti da musei e collezionisti privati attraverso i quali si riconosce l’evoluzione delle tecniche di comunicazione, dalle origini ai giorni nostri. Si va dagli strumenti per la segnalazione ottica alle macchine per scrivere, dalla telegrafia senza fili alla telefonia, dalla fotografia alla cinematografia, alla radio, con una sezione particolare per le radio spie, fino alla televisione, alle tecniche di registrazione e agli strumenti per la crittografia. Strumenti di ogni genere, forma e nazionalità ripercorrono le tappe di un progresso favorito anche dai conflitti bellici e dall’epoca della guerra fredda.

Particolare curiosità destano, a questo proposito, le ingombranti prime valigette degli agenti segreti, ma anche i complicati meccanismi per decifrare e scrivere messaggi in codice, tutti oggetti poco conosciuti perché, fino a poco tempo fa, custoditi segretamente. Il gusto estetico della spettatore non rimane deluso nel vedere l’evoluzione del design degli oggetti esposti, quando essi si presentino splendidamente decorati in stile liberty o deco, oppure progettati secondo principi razionali, colori e forme tipici degli anni ’60 e ’70.
Sezione degli Exhibit (Salone del Podestà); l’allestimento curato dall’Eureka di Helsinki si compone di 25 macchine interattive che illustrano, con giochi e linguaggi semplici, alcuni dei fenomeni fondamentali che sottendono ai principali processi tecnologici sfruttati nel campo delle comunicazioni. Il risultato è di rendere più agevole la comprensione del linguaggio informatico, della trasmissione via cavo, della comunicazione analogica e digitale, dell’andamento delle onde elettromagnetiche, e via dicendo. Interessanti anche le soluzioni inventate per consentire l’utilizzo del computer ai disabili, ma è nel complesso che l’allestimento appare gradevole, interessante e ludico, adatto anche ai più piccoli.
Heureka è un science centre e la sua opera è volta a diffondere la conoscenza della scienza e della tecnica non secondo i criteri espostivi museali tradizionali, ma ispirandosi al concetto dell’”hands on”, del “guardare e toccare”; il pubblico è sempre chiamato a sperimentare di persona e ad interagire con gli oggetti esposti. Il grande impegno di questo ente finlandese, coronato dal grande successo di pubblico riscontrato in occasione delle mostre allestite, gli sono valsi un posto come unico membro non statunitense nell’Association of Science-.Technology Centers (ASTC).
Nella stessa sala è stato attrezzato uno spazio con una serie di PC collegati ad internet, a disposizione del pubblico, mentre ad uno dei capi del salone si trovano alcuni reperti museali della Fondazione Marconi. L’attività didattica e laboratoriale è rappresentata da “Farfarefisica”.
Sezione contemporanea (Sala del Seicento); dedicata agli enti che nella nostra epoca sono impegnati nel progresso tecnologico e determinano i mutamenti della comunicazione, in questa sala vengono spiegate ed illustrate le strategie e le ricerche in atto; attraverso pannelli illustrativi e postazioni informatiche interattive, è possibile immaginare quale potrebbe essere il nostro futuro e come, allora, ci scambieremo informazioni. Sono presenti in questa sezione Aire, Citam, Cnit/Csite, Cnr, Deis, Die, Enea, Fondazione Marconi, Fondazione Bordoni, Infn, Ira/Cnr.
Manifesto
L’allestimento appare particolarmente curato: il tema di fondo è il viaggio di un ipotetico veliero sulle onde del tempo; appaiono evidenti e scontati i richiami al viaggio come metafora del progresso scientifico, mentre il verbo navigare, nell’epoca attuale, non può non ricordare il mondo della comunicazione in rete; le onde elettromagnetiche o sonore (e via dicendo) sono quelle solcate da questo vascello immaginario. La sua forma è richiamata negli espositori della sezione storica (al centro della sala quattro antenne a quadro fungono da ipotetici fari di questo approdo), nell’allestimento della sala del seicento, che richiama un ponte, con i pannelli disposti come vele i cui alberi sono costituiti dalle colonne illuminate dal basso. Finalmente, nel salone del podestà, le salette adiacenti servono da corollario alla mostra e mostrano alcune applicazioni diverse ed inedite del concetto di comunicazione, sorta di scialuppe del nostro veliero, viste però come parte integrante di esso e non come mezzo di fuga; gli spazi sono dedicati ai Progetti Antartide e Giano dell’Enea, al Progetto Genoma del Dipartimento di Biologia evoluzionistica sperimentale e infine alle nuove tecnologie impiegate nel restauro delle opere d’arte, a cura del Dipartimento di Biochimica.
Un particolare cenno meritano la chiarezza dei testi e delle illustrazioni negli Exhibit, che si giovano anche di una progettazione complessiva accattivante.
A latere ricordiamo che la parte interattiva della mostra parla 12 lingue e sarà portata in nove città europee della cultura.

Un po’ celebrativa e un po’ réclame, un po’ ludica e arruffona: eppure divertente, curiosa, interessante: si finisce per restare fino all’ora di chiusura.

Alfredo Sigolo



“Communication”, mostra interattiva sulla storia e sulle tecnologie della comunicazione, Bologna, Palazzo Re Enzo. Dall’1/9/2000 al 5/11/2000. Orari: 10.00-19.00 (chiuso il lunedì). Per informazioni e contatti consultare il sito http://www.bologna2000.it.
Da consultare anche i siti http://www.bo.inf.it/museo e http://www.quotidiano.monrif.net/canali/scienza. Organizzazione, Segreteria, Ufficio Stampa a cura di Trait-d’Union, tel. 051/6486168, fax 051/6486229, e-mail traitdunion@tin.it Ingresso £ 10.000 (ridotti sopra i 60 anni, studenti, militari, £ 6.000, scolaresche £ 4.000 cad. con visita guidata). Possibilità di visite guidate.



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