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Gli Etruschi e il MANN
Seicento i reperti presentati al pubblico: almeno duecento opere, dopo un’attenta campagna di studio, documentazione e restauro, saranno visibili per la prima volta in occasione della mostra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre il 12 giugno 2020 la mostra Gli Etruschi e il MANN, a cura di Paolo Giulierini e Valentino Nizzo, promossa dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con l’organizzazione di Electa.
Seicento i reperti presentati al pubblico: almeno duecento opere, dopo un'attenta campagna di studio, documentazione e restauro, saranno visibili per la prima volta in occasione dell'exhibit.
L’esposizione, che abbraccia un arco temporale di circa sei secoli (X – IV sec. a. C.), definisce un percorso di indagine che, sulle orme degli Etruschi, cerca di ricostruire le fondamenta storiche di questa popolazione, la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due fertilissime pianure, quella padana nel nord e quella campana nel sud.
Fino alla fine dell’Ottocento, pur essendo attestata da molteplici fonti letterarie, l’idea di una presenza degli
Etruschi in Campania, ed in particolare a Pompei, veniva rifiutata dai più importanti studiosi del tempo.
La storia della scoperta della Campania etrusca si configura, quindi, come uno dei capitoli più avvincenti della ricerca archeologica in Italia e nel Mediterraneo: in tal senso, il ricchissimo patrimonio, custodito nei depositi del MANN e studiato in occasione della mostra, fornisce uno spaccato inedito nel panorama espositivo internazionale.
Il percorso espositivo si articolerà in due sezioni principali. Gli Etruschi in Campania: dal carattere prevalentemente archeologico, questo segmento del percorso di visita sarà dedicata all’approfondimento della documentazione relativa alla presenza degli Etruschi nella regione, dagli albori del I millennio a.C. alla fase della progressiva sanitizzazione. Il momento di declino sarà sancito dalle sconfitte subite dalle flotte etrusche nelle acque di Cuma tra VI e V secolo a.C.: a questo punto si incrinerà l’egemonia stabilita dagli Etruschi nel cuore del Mediterraneo; Gli Etruschi al MANN: questa sezione valorizza i materiali etrusco-italici, generalmente provenienti da aree esterne alla Campania, acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli in varie fasi della sua storia; tali reperti erano di provenienza generalmente esterna alla Campania. Accanto ai capolavori in mostra, volumi e documenti d'epoca illustreranno al visitatore l’evoluzione del pensiero scientifico in campo archeologico dal Settecento sino alla fine del Novecento, focalizzando l’attenzione sui protagonisti dell’archeologia campana ed, in particolare, su quelli che maggiormente hanno contribuito alla riscoperta del suo passato etrusco.
Ad arricchire l’esposizione napoletana giungerà poi uno straordinario gruppo di materiali dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: si tratterà dell’intero corredo della celeberrima Tomba Bernardini da Palestrina (675-650 a.C.), sepoltura tra le più ricche e famose che il mondo antico ci abbia restituito, tanto da divenire un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante, epoca delle grandi rotte commerciali e degli scambi di beni di lusso su scala mediterranea. La mostra offrirà quindi l’eccezionale occasione di ammirare per la prima volta, l’una di fianco all’altra, la Tomba Bernardini e la Tomba Artiaco 104, congiungendo “idealmente” l’area etrusco-laziale e quella campana in un periodo cruciale per la storia mediterranea.
Un appuntamento importante, dunque, per addetti ai lavori e non solo: se, come affermava Polibio nel II sec. a. C., “chi vuol conoscere la storia della potenza degli Etruschi non deve riferirsi al territorio che essi possiedono al presente, ma alle pianure”, la ricerca archeologica, che ha animato il progetto della mostra, conferma l'idea del celebre storico greco.
La mostra “Gli Etruschi e il MANN” è accompagnata dal catalogo edito da Electa, a cura di Valentino Nizzo. Per l’occasione è stato inoltre edito nelle pubblicazioni scientifiche “Quaderni del MANN” il volume, a cura di Valentino Nizzo, “Gli Etruschi in Campania. Storia di una (ri)scoperta dal XVI al XIX secolo”, strettamente correlato alle tematiche della seconda sezione del percorso espositivo.
Seicento i reperti presentati al pubblico: almeno duecento opere, dopo un'attenta campagna di studio, documentazione e restauro, saranno visibili per la prima volta in occasione dell'exhibit.
L’esposizione, che abbraccia un arco temporale di circa sei secoli (X – IV sec. a. C.), definisce un percorso di indagine che, sulle orme degli Etruschi, cerca di ricostruire le fondamenta storiche di questa popolazione, la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due fertilissime pianure, quella padana nel nord e quella campana nel sud.
Fino alla fine dell’Ottocento, pur essendo attestata da molteplici fonti letterarie, l’idea di una presenza degli
Etruschi in Campania, ed in particolare a Pompei, veniva rifiutata dai più importanti studiosi del tempo.
La storia della scoperta della Campania etrusca si configura, quindi, come uno dei capitoli più avvincenti della ricerca archeologica in Italia e nel Mediterraneo: in tal senso, il ricchissimo patrimonio, custodito nei depositi del MANN e studiato in occasione della mostra, fornisce uno spaccato inedito nel panorama espositivo internazionale.
Il percorso espositivo si articolerà in due sezioni principali. Gli Etruschi in Campania: dal carattere prevalentemente archeologico, questo segmento del percorso di visita sarà dedicata all’approfondimento della documentazione relativa alla presenza degli Etruschi nella regione, dagli albori del I millennio a.C. alla fase della progressiva sanitizzazione. Il momento di declino sarà sancito dalle sconfitte subite dalle flotte etrusche nelle acque di Cuma tra VI e V secolo a.C.: a questo punto si incrinerà l’egemonia stabilita dagli Etruschi nel cuore del Mediterraneo; Gli Etruschi al MANN: questa sezione valorizza i materiali etrusco-italici, generalmente provenienti da aree esterne alla Campania, acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli in varie fasi della sua storia; tali reperti erano di provenienza generalmente esterna alla Campania. Accanto ai capolavori in mostra, volumi e documenti d'epoca illustreranno al visitatore l’evoluzione del pensiero scientifico in campo archeologico dal Settecento sino alla fine del Novecento, focalizzando l’attenzione sui protagonisti dell’archeologia campana ed, in particolare, su quelli che maggiormente hanno contribuito alla riscoperta del suo passato etrusco.
Ad arricchire l’esposizione napoletana giungerà poi uno straordinario gruppo di materiali dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia: si tratterà dell’intero corredo della celeberrima Tomba Bernardini da Palestrina (675-650 a.C.), sepoltura tra le più ricche e famose che il mondo antico ci abbia restituito, tanto da divenire un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante, epoca delle grandi rotte commerciali e degli scambi di beni di lusso su scala mediterranea. La mostra offrirà quindi l’eccezionale occasione di ammirare per la prima volta, l’una di fianco all’altra, la Tomba Bernardini e la Tomba Artiaco 104, congiungendo “idealmente” l’area etrusco-laziale e quella campana in un periodo cruciale per la storia mediterranea.
Un appuntamento importante, dunque, per addetti ai lavori e non solo: se, come affermava Polibio nel II sec. a. C., “chi vuol conoscere la storia della potenza degli Etruschi non deve riferirsi al territorio che essi possiedono al presente, ma alle pianure”, la ricerca archeologica, che ha animato il progetto della mostra, conferma l'idea del celebre storico greco.
La mostra “Gli Etruschi e il MANN” è accompagnata dal catalogo edito da Electa, a cura di Valentino Nizzo. Per l’occasione è stato inoltre edito nelle pubblicazioni scientifiche “Quaderni del MANN” il volume, a cura di Valentino Nizzo, “Gli Etruschi in Campania. Storia di una (ri)scoperta dal XVI al XIX secolo”, strettamente correlato alle tematiche della seconda sezione del percorso espositivo.
12
giugno 2020
Gli Etruschi e il MANN
Dal 12 giugno 2020 al 31 maggio 2021
archeologia
arte antica
arte antica
Location
MANN – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Napoli, Piazza Museo Nazionale, 19, (Napoli)
Biglietti
tariffe biglietti, sino al 31 dicembre 2020
intero: €8,
due adulti over 25 anni: €12,
ridotto: € 2 per cittadini dell’UE tra i 18 e i 25 anni non compiuti
ridotto speciale: €4,
ingresso gratuito per i minori di 18 anni e i possessori
dell’applicazione 18app,
ingresso incluso nell’abbonamento OpenMann
Orario di apertura
prenotazione obbligatoria sui seguenti siti web:
www.museoarcheologiconapoli.it,
www.coopculture.it
Sito web
www.museoarcheologiconapoli.it
Editore
Electa
Curatore