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I carabinieri della compagnia di Alba Adriatica hanno ritrovato, in un casale delle campagna abruzzesi, la porta del Bataclan sulla quale Banksy aveva lasciato una sua opera in onore delle vittime degli attentati del 2015 e poi trafugata dal noto locale di Parigi nel 2019. Secondo quando riferito dal procuratore capo dell’Aquila Michele Renzo, l’opera è stata ritrovata nel corso di una perquisizione ordinata dalla Procura, in seguito alle indagini condotte dalla Procura in collaborazione con gli organi di polizia e con la magistratura francese. Particolari più precisi sul ritrovamento saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà domani, al palazzo di Giustizia all’Aquila.
Banksy aveva realizzato lo stencil nel giugno del 2018, per celebrare le 90 vittime delle stragi del 13 novembre 2015, quando un gruppo di terroristi ricollegabile all’autoproclamato Stato Islamico, noto come ISIS, fece irruzione nel Bataclan, durante un concerto degli Eagles of Death Metal. L’opera, che raffigura una donna velata, era stata dipinta sul lato esterno di una delle uscite di emergenza della storica sala da concerto parigina e venne trafugata il 26 gennaio 2019, da un gruppo di persone con i volti nascosti, ripresi anche dalle telecamere di sicurezza. La notizia del furto fu data dallo stesso Bataclan, con un post su twitter in cui si manifestavano, oltre all’indignazione per l’atto compiuto, anche le motivazioni che avevano portato a non mettere al sicuro l’opera di Banksy: «L’artista ha offerto questa opera sulla porta dell’uscita di sicurezza del Bataclan in uno slancio di omaggio e di sostegno. L’essenza stessa dell’arte urbana è di dare vita a un’opera d’arte in un ambiente particolare e siamo convinti che questa opera aveva un senso solo in questo posto. È per questa ragione che avevamo deciso di lasciarla, libera, nella strada, accessibile a tutti».
D’altra parte, le opere di Banksy non sono affatto nuove a episodi di questo genere. Qualche settimana fa, qualcuno provò a rubare il suo omaggio agli eroi del Covid-19, nell’ospedale di Southampton ma il furto fu sventato. A febbraio, invece, due persone furono arrestate a Parigi, sospettate del furto dell’iconico murales sul cartello pubblicitario nei pressi del Centre Pompidou che, a oggi, rimane ancora disperso. Nel frattempo, in Italia, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, ha aperto “Un artista chiamato Banksy”, mostra a cura di Gianluca Marziani, Stefano Antonelli e Acoris Andipa, che riunisce circa 130 opere dello street artist anonimo più famoso al mondo.