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La fotografia della coppia di mezza età che punta le armi contro la folla di manifestanti pacifici, di fronte la loro casa di St. Louis, è già diventata una di quelle immagini segnanti del 2020. Sicuramente sarà ricordata almeno nell’album dei riots del Black Lives Matter. Ma chi sono i personaggi immortalati? Si tratta di Mark e Patricia McCloskey, rispettivamente il signor AR-15, un fucile semiautomatico rigorosamente statunitense, e la signora pistola semi-automatica (sembra una classica Beretta ma non possiamo giurarci). Una coppia di avvocati non troppo placida che, oltre a collezionare armi, è appassionata anche d’arte. Un po’ si intuiva, visto che le pose dei due, a dire il vero non troppo atletici, erano comunque ben studiate, quasi come in un ritratto classico.
La grande dimora rinascimentale dei McCloskey
I McCloskey vivono infatti in una grande dimora al Central West End, uno dei quartieri ricchi di St. Louis, sulla stessa strada in cui vive il sindaco, Lyda Krewson, dove peraltro i manifestanti erano diretti domenica sera, quando è avvenuto l’episodio immortalato e diventato virale.
La casa apparteneva originariamente a Edward e Anna Busch Faust, eredi della fortuna di Anheuser-Busch, famiglia titolare della storica società attiva nella produzione di bevande alcoliche e analcoliche. Edward e Anna, nei primi anni del ‘900, vollero ricreare un palazzo rinascimentale in marmo di Carrara e pietra di Caen nel Midwest. L’obiettivo era quello di costruire una delle case più sontuose e grandiose della zona e non badarono a spese. Per il progetto fu assunto Thomas Barnett, uno degli architetti più in voga negli Stati Uniti all’epoca, che inviò un piccolo esercito di collaboratori in Europa, principalmente a Firenze e Roma, per studiare dal vero i palazzi di riferimento. Nel 1912, i Faust si trasferirono e organizzarono la loro prima festa in autunno e, dopo la morte di Anna ed Edward, nel 1935, la casa rimase vuota per un decennio.
Dopo alcuni cambi di proprietà, la casa fu infine acquistata, nel 1989, dai coniugi McCloskey, che la rilevarono in condizioni pessime e profusero una ingente somma per ristrutturarla e riportarla “all’antico” splendore, con tanto di copia perfetta della lampada di Galileo al Duomo di Pisa. E questo è niente. La sala da pranzo è la ricostruzione di una camera di Palazzo Pitti a Firenze, costruita nel 1458 da Luca Pitti. La sala da ballo è una riproduzione della sala di ricevimento al secondo piano del trecentesco Palazzo Davanzati, sempre a Firenze. Non mancano copie di vetrate decorate in stile XVI secolo con putti, cartigli e vegetazione stilizzata.
Ma loro non volevano far male a nessuno, ovvio
Insomma, i McCloskey hanno una vera passione per l’arte europea e, tra le opere della loro collezione, figurano una tela di Paul Joseph Jamin, esponente del Classicismo accademico francese, e il Ritratto di Anthony van Dstal, di Antoon van Dyck. Nulla di strano, l’arte classica è tristemente fraintesa dai suprematisti bianchi come esempio di una presunta purezza razziale o etnica e, nella storia, ci sono esempi simili, pur con le dovute differenze, basti pensare ai richiami all’arte greca e romana da parte del nazismo e del fascismo.
L’avvocato dei McCloskeys, Albert Watkins, ha tuttavia chiarito che i suoi clienti non rientrano in queste categorie e ha addirittura affermato che, a scapito delle apparenze, la coppia è in realtà sostenitrice delle istanze rappresentate dai manifestanti. «La cosa più importante è che le loro immagini non diventino un motivo di ispirazione per le persone che si oppongono al messaggio dei movimento Black Lives Matter», ha detto Watkins alla CBS. «Vogliono mettere in chiaro che credono che il messaggio Black Lives Matter sia importante»
Nonostante il chiarimento, l’avvocato Kim Gardner ha dichiarato che il suo ufficio sta esaminando l’incidente: «Dobbiamo proteggere il diritto di protestare pacificamente a qualsiasi costo». «Mentre i manifestanti si dirigevano pacificamente verso la casa del sindaco, i McCloskey sono usciti all’esterno della casa con una pistola e un AR 15. Lo sguardo nei loro occhi è chiaro. Devono essere ritenuti responsabili. Brandire un’arma con l’intenzione di offendere, come chiaramente mostrato nelle fotografie, è un reato quando non si è in pericolo diretto», si legge in una petizione online in cui si chiede che i due vengano radiati dall’albo degli avvocati e che ha già raggiunto 29mila firme.
Quante balle, vergognatevi, i “pacifici manifestanti” avevano divelto un cancello e si avvicinavano minacciosamente alla casa, e si trovavano all’ interno della proprietá privata dei due avvocati