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Sardegna, un laboratorio infinito
Sardegna – un Laboratorio Infinito presenta, fino al 20 settembre, un corpus importante di opere inedite oltre a una serie di opere significative già realizzate nel tempo e rivela, attraverso i segni, una civiltà e una cultura contemporanea; tutto si fonda su tre artiste che ruotano attorno al nucleo fecondo di Casa Falconieri: Gabriella Locci, Rosanna Rossi, Giovanna Secchi e un piccolo gruppo di giovani e giovanissimi artisti Alberto Marci, Veronica Paretta e Vincenzo Grosso, che lavorano in ambito nazionale e internazionale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Centro comunale d’arte e cultura Castello San Michele riapre le sue sale al pubblico dal 3 luglio ospitando Sardegna.
Un Laboratorio infinito, un progetto del Centro di sperimentazione e ricerca Casa Falconieri. L’iniziativa rientra
nell’ambito della programmazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari ed è curata da Casa Falconieri e
dallo storico dell’arte Efisio Carbone.
Sardegna - un Laboratorio Infinito presenta, fino al 20 settembre, un corpus importante di opere inedite oltre a una serie
di opere significative già realizzate nel tempo e rivela, attraverso i segni, una civiltà e una cultura contemporanea; tutto si
fonda su tre artiste che ruotano attorno al nucleo fecondo di Casa Falconieri: Gabriella Locci, Rosanna Rossi, Giovanna
Secchi e un piccolo gruppo di giovani e giovanissimi artisti Alberto Marci, Veronica Paretta e Vincenzo Grosso, che
lavorano in ambito nazionale e internazionale.
Porte aperte al pubblico dal martedì al venerdì dalle 16 alle 21, mentre il sabato e la domenica 10-13/16-21.
L’ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora con l’obbligo di mascherina
È preferibile prenotare prima i biglietti chiamando ai numeri 070 15240479 – 3466673657 o scrivendo a
castellosanmichele@consorziocamu.it
La mostra
Con questo progetto si esplora un panorama dell’arte che si sviluppa in Sardegna e che viaggia in territori esterni
all’isola, e traccia un percorso significativo delle tre artiste (Rossi, Locci, Secchi), della loro rigorosa ricerca e racconta
un movimento che si occupa di identità e che sviluppa importanti linee per le nuove generazioni. Anche i tre giovani
(Marci, Paretta,Grosso) hanno già un percorso chiaro dove si struttura la loro ricerca e tracciano il particolare territorio
che connota la Sardegna.
Si tratta quindi di un mostrare opere che incidono nella importante relazione dell’arte nel nostro territorio, un
accompagnare per mano attraverso i segni nelle opere, nella ricerca di un significativo e motivato modo di vivere e
interpretare i sentimenti e le angosce che accompagnano il mondo di chi crea.
La mostra, appositamente strutturata per il Castello di San Michele per questa estate 2020, che presenta complessità
che mai sono verificate per quanto riguarda la fruibilità del pubblico, è costruita su un itinerario che si sviluppa sia nella
parte bassa del castello che nella parte alta. Viene sviluppato un itinerario obbligato e perimetrale dove le installazioni e
le opere raccontano un percorso significativo delle attività, anche recenti e inedite, di sei artisti che operano in Sardegna
e che nel loro modo di operare incidono e stratificano nel territorio un loro ideale d’arte e di vita.
L’itinerario costruito nel Castello di San Michele, ma soprattutto gli ideali che accompagnano questa esposizione a
Cagliari, hanno le radici in una grande mostra che Casa Falconieri ha realizzato nel 2013 al Museo de Bellas Artes di
Bilbao, in occasione del Festival FIG Bilbao. La mostra, realizzata grazie anche alla collaborazione dei Musei Civici di
Cagliari, con il titolo significativo, Sardegna Indecifrabile-Il Segno Inciso, presentava l’attività importante di artisti (alcuni
presenti in mostra) della Sardegna e un corpus importante di opere di artisti storici della grande scuola sarda del
1800/1900.
La difficoltà oggettiva, creatasi in questi mesi di emergenza sanitaria, che riguarda anche l’organizzazione scientifica di
esposizioni che possano essere significative per la città di Cagliari, per la Sardegna e per il suo pubblico, diventa uno
stimolo alla creazione di particolari esposizioni con artisti del territorio. Con questo si vuole, in primo luogo, mostrare la
qualità di una progettazione artistica e culturale che Casa Falconieri persegue da oltre tre decenni, ovvero una
esplorazione precisa e sistematica che si manifesta, con una grande intensità espressiva, e in secondo luogo si è voluto
mettere in rilievo la continuità del lavoro e del percorso di ricerca degli artisti, oltre a stabilire un proficuo dialogo artistico
tra i rappresentanti di diverse generazioni. Si testimonia così la vitalità con la quale si è manifestata e si manifesta
tuttora in Sardegna la forma dell’arte, in un territorio d’altro canto, abituato a produrre eventi culturali di grande rilievo.
L’esposizione si articola attraverso i due momenti, interpretabili poi in maniera contrapposta o complementare, che
raccontano la situazione dei linguaggi incisori e il loro utilizzo all’interno del discorso artistico nel panorama sardo
configurato attraverso tre figure conclamate e l’attuale movimento innovatore promosso da Casa Falconieri nello
specifico settore dell’incisione.
La nostra struttura di ricerca occupa infatti una importante e ben definita posizione nell’attuale panorama artistico,
certamente per l’innovazione che promuove, per l’elaborazione e la diffusione di un modo divergente di porsi davanti alle
problematiche dei linguaggi incisori e, in maniera non secondaria, per la teorizzazione di modalità relazionali nuove. Su
questi presupposti è stata creata una piattaforma di configurazione teorica tra Istituzioni pubbliche e private, Musei,
Università e centri di ricerca internazionali. (Casa Falconieri)
La parte contemporanea dell’esposizione tratteggia una situazione attualmente ricca di fermenti che vede tra gli artisti
contemporanei sardi quelli che, con il loro operare, arricchiscono e rinnovano con istanze contemporanee e sperimentali
i territori dell’arte; Gabriella Locci, Rosanna Rossi, Giovanna Secchi. Le opere di questa sezione utilizzano
indifferentemente tecniche tradizionali e sperimentali, contaminazioni pittoriche mescolate liberamente a linguaggi quali
quello della fotografia o delle tecnologie digitali; la tecnica è infatti un mezzo continuamente rinnovabile e amplificabile al
servizio del contenuto artistico della ricerca.
Anche in questo caso gli artisti invitati presentano un percorso segnato da momenti significativi quali la partecipazione
alla Biennale di Venezia e a una serie di importanti eventi espositivi e progettuali di respiro internazionale, e nel caso dei
più giovani la loro strada è contrassegnata da riconoscimenti quali borse di studio e residenze d’artista nel territorio
europeo.
Nei suoi intendimenti l’esposizione svolge una sorta di indagine sui territori dell’arte e della ricerca artistica in Sardegna,
promuove e stimola la riflessione sull’ipotesi di una eventuale continuità e la persistenza di alcuni segni, tra il vecchio e il
nuovo, e quali invece possono essere le fratture con il passato.
Il discorso sulla memoria, sulle tracce del tempo, che ci affascina e coinvolge rendendo la nostra Isola unica, conosciuta
ma misteriosa, si definisce e struttura all’interno di quello spazio della Storia e della Memoria che è rappresentato dal
Castello di San Michele, luogo di cultura che contiene storia, ma che poi si muove dinamicamente proiettato verso un
fare attivo e verso la contemporaneità.
La mostra sarà corredata da contributi video, a cura di Casa Falconieri, sulla personalità artistica degli invitati, costruiti
appositamente per cercare di portare il fruitore verso una razionalizzazione del pensiero filosofico dell’arte
contemporanea.
La realizzazione della esposizione è possibile grazie al Comune di Cagliari, Regione Autonoma della
Sardegna, MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo - Soprintendenza Archeologica Belle Arti e
Paesaggio per la città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna, la Fondazione Banco di
Sardegna - Università di Cagliari.
Un Laboratorio infinito, un progetto del Centro di sperimentazione e ricerca Casa Falconieri. L’iniziativa rientra
nell’ambito della programmazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari ed è curata da Casa Falconieri e
dallo storico dell’arte Efisio Carbone.
Sardegna - un Laboratorio Infinito presenta, fino al 20 settembre, un corpus importante di opere inedite oltre a una serie
di opere significative già realizzate nel tempo e rivela, attraverso i segni, una civiltà e una cultura contemporanea; tutto si
fonda su tre artiste che ruotano attorno al nucleo fecondo di Casa Falconieri: Gabriella Locci, Rosanna Rossi, Giovanna
Secchi e un piccolo gruppo di giovani e giovanissimi artisti Alberto Marci, Veronica Paretta e Vincenzo Grosso, che
lavorano in ambito nazionale e internazionale.
Porte aperte al pubblico dal martedì al venerdì dalle 16 alle 21, mentre il sabato e la domenica 10-13/16-21.
L’ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora con l’obbligo di mascherina
È preferibile prenotare prima i biglietti chiamando ai numeri 070 15240479 – 3466673657 o scrivendo a
castellosanmichele@consorziocamu.it
La mostra
Con questo progetto si esplora un panorama dell’arte che si sviluppa in Sardegna e che viaggia in territori esterni
all’isola, e traccia un percorso significativo delle tre artiste (Rossi, Locci, Secchi), della loro rigorosa ricerca e racconta
un movimento che si occupa di identità e che sviluppa importanti linee per le nuove generazioni. Anche i tre giovani
(Marci, Paretta,Grosso) hanno già un percorso chiaro dove si struttura la loro ricerca e tracciano il particolare territorio
che connota la Sardegna.
Si tratta quindi di un mostrare opere che incidono nella importante relazione dell’arte nel nostro territorio, un
accompagnare per mano attraverso i segni nelle opere, nella ricerca di un significativo e motivato modo di vivere e
interpretare i sentimenti e le angosce che accompagnano il mondo di chi crea.
La mostra, appositamente strutturata per il Castello di San Michele per questa estate 2020, che presenta complessità
che mai sono verificate per quanto riguarda la fruibilità del pubblico, è costruita su un itinerario che si sviluppa sia nella
parte bassa del castello che nella parte alta. Viene sviluppato un itinerario obbligato e perimetrale dove le installazioni e
le opere raccontano un percorso significativo delle attività, anche recenti e inedite, di sei artisti che operano in Sardegna
e che nel loro modo di operare incidono e stratificano nel territorio un loro ideale d’arte e di vita.
L’itinerario costruito nel Castello di San Michele, ma soprattutto gli ideali che accompagnano questa esposizione a
Cagliari, hanno le radici in una grande mostra che Casa Falconieri ha realizzato nel 2013 al Museo de Bellas Artes di
Bilbao, in occasione del Festival FIG Bilbao. La mostra, realizzata grazie anche alla collaborazione dei Musei Civici di
Cagliari, con il titolo significativo, Sardegna Indecifrabile-Il Segno Inciso, presentava l’attività importante di artisti (alcuni
presenti in mostra) della Sardegna e un corpus importante di opere di artisti storici della grande scuola sarda del
1800/1900.
La difficoltà oggettiva, creatasi in questi mesi di emergenza sanitaria, che riguarda anche l’organizzazione scientifica di
esposizioni che possano essere significative per la città di Cagliari, per la Sardegna e per il suo pubblico, diventa uno
stimolo alla creazione di particolari esposizioni con artisti del territorio. Con questo si vuole, in primo luogo, mostrare la
qualità di una progettazione artistica e culturale che Casa Falconieri persegue da oltre tre decenni, ovvero una
esplorazione precisa e sistematica che si manifesta, con una grande intensità espressiva, e in secondo luogo si è voluto
mettere in rilievo la continuità del lavoro e del percorso di ricerca degli artisti, oltre a stabilire un proficuo dialogo artistico
tra i rappresentanti di diverse generazioni. Si testimonia così la vitalità con la quale si è manifestata e si manifesta
tuttora in Sardegna la forma dell’arte, in un territorio d’altro canto, abituato a produrre eventi culturali di grande rilievo.
L’esposizione si articola attraverso i due momenti, interpretabili poi in maniera contrapposta o complementare, che
raccontano la situazione dei linguaggi incisori e il loro utilizzo all’interno del discorso artistico nel panorama sardo
configurato attraverso tre figure conclamate e l’attuale movimento innovatore promosso da Casa Falconieri nello
specifico settore dell’incisione.
La nostra struttura di ricerca occupa infatti una importante e ben definita posizione nell’attuale panorama artistico,
certamente per l’innovazione che promuove, per l’elaborazione e la diffusione di un modo divergente di porsi davanti alle
problematiche dei linguaggi incisori e, in maniera non secondaria, per la teorizzazione di modalità relazionali nuove. Su
questi presupposti è stata creata una piattaforma di configurazione teorica tra Istituzioni pubbliche e private, Musei,
Università e centri di ricerca internazionali. (Casa Falconieri)
La parte contemporanea dell’esposizione tratteggia una situazione attualmente ricca di fermenti che vede tra gli artisti
contemporanei sardi quelli che, con il loro operare, arricchiscono e rinnovano con istanze contemporanee e sperimentali
i territori dell’arte; Gabriella Locci, Rosanna Rossi, Giovanna Secchi. Le opere di questa sezione utilizzano
indifferentemente tecniche tradizionali e sperimentali, contaminazioni pittoriche mescolate liberamente a linguaggi quali
quello della fotografia o delle tecnologie digitali; la tecnica è infatti un mezzo continuamente rinnovabile e amplificabile al
servizio del contenuto artistico della ricerca.
Anche in questo caso gli artisti invitati presentano un percorso segnato da momenti significativi quali la partecipazione
alla Biennale di Venezia e a una serie di importanti eventi espositivi e progettuali di respiro internazionale, e nel caso dei
più giovani la loro strada è contrassegnata da riconoscimenti quali borse di studio e residenze d’artista nel territorio
europeo.
Nei suoi intendimenti l’esposizione svolge una sorta di indagine sui territori dell’arte e della ricerca artistica in Sardegna,
promuove e stimola la riflessione sull’ipotesi di una eventuale continuità e la persistenza di alcuni segni, tra il vecchio e il
nuovo, e quali invece possono essere le fratture con il passato.
Il discorso sulla memoria, sulle tracce del tempo, che ci affascina e coinvolge rendendo la nostra Isola unica, conosciuta
ma misteriosa, si definisce e struttura all’interno di quello spazio della Storia e della Memoria che è rappresentato dal
Castello di San Michele, luogo di cultura che contiene storia, ma che poi si muove dinamicamente proiettato verso un
fare attivo e verso la contemporaneità.
La mostra sarà corredata da contributi video, a cura di Casa Falconieri, sulla personalità artistica degli invitati, costruiti
appositamente per cercare di portare il fruitore verso una razionalizzazione del pensiero filosofico dell’arte
contemporanea.
La realizzazione della esposizione è possibile grazie al Comune di Cagliari, Regione Autonoma della
Sardegna, MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo - Soprintendenza Archeologica Belle Arti e
Paesaggio per la città Metropolitana di Cagliari e le Province di Oristano e Sud Sardegna, la Fondazione Banco di
Sardegna - Università di Cagliari.
03
luglio 2020
Sardegna, un laboratorio infinito
Dal 03 luglio al 20 settembre 2020
arte contemporanea
Location
CASTELLO DI SAN MICHELE
Cagliari, Via Sirai, (Cagliari)
Cagliari, Via Sirai, (Cagliari)
Biglietti
È preferibile prenotare prima i biglietti chiamando ai numeri 070 15240479 – 3466673657 o scrivendo a
castellosanmichele@consorziocamu.it
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 16 alle 21, il sabato e la domenica 10-13/16-21. L’ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora con l’obbligo di mascherina
Curatore