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Editoriale
Con un editoriale si introducono i contenuti di una rivista o di una collana, si lancia un nuovo progetto, si raccontano intenzioni, si anticipano provocazioni e si cerca di coinvolgere chi vorrà poi sfogliare quelle pagine, o farne parte. Allo stesso modo, le cinquantacinque opere che compongono la mostra suggeriscono direzioni, posizioni e linguaggi del programma triennale di Museo per l’Immaginazione Preventiva. Sono i contenuti non ancora impaginati di una futura rivista vivente.
Comunicato stampa
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La mostra coinvolgerà l’intera architettura del MACRO che riapre dopo una serie di lavori di ripristino i cui tempi si sono necessariamente prolungati a causa della quarantena. Dilatandosi nei 10.000 metri quadri della superficie totale del museo, comprese le aree solitamente non destinate all’esposizione, Museo per l’Immaginazione Preventiva — EDITORIALE porterà a immergersi in una dimensione di riscoperta di questo luogo. Una modalità di visita inedita che assume un ulteriore senso di riappropriazione, alla luce delle trasformazioni che l’emergenza sanitaria ha imposto anche alla nostra esperienza delle opere e degli ambienti di un museo.
Si svilupperà così un percorso attraverso l’istituzione museale e la sua identità — fisica e concettuale — con una molteplicità di interventi, alcuni dei quali commissionati per l’occasione o mai esposti prima. Una polifonia di voci, chiamate a evocare con diversi gradi di intensità la storia del MACRO e i contenuti di un nuovo capitolo della sua vita.
La scelta degli artisti invitati in questo preludio indica l’ampio spettro di personalità che saranno protagoniste del futuro Museo per l’Immaginazione Preventiva, mettendo sullo stesso piano discipline diverse quali cinema, musica, poesia, e illuminando, tra i loro scarti e interstizi, un sistema di connessioni inaspettate in cui trovano spazio molte figure irregolari, che sfuggono a formati e definizioni convenzionali.
Autori tra loro apparentemente lontani per generazione, provenienza e linguaggi, interrogano lo status dell’opera d’arte e la sua capacità di raccontare e far risuonare la complessità del presente. Disvelano un panorama stratificato e diacronico dell’architettura del museo, dei suoi depositi, della sua memoria, così come della città che lo ospita. Rivelano immaginari evocando riflessioni su temi urgenti della contemporaneità e ribadiscono l’attualità del loro pensiero, anche nel caso di personalità del passato, a volte dimenticate.
Nel loro insieme chiamano in causa l’idea stessa del museo in relazione ai suoi pubblici e amplificano una dimensione interrogativa che tende a metterne in discussione i modelli, stimolando un esperimento di ridefinizione della sua identità.
Da qui partirà Museo per l’Immaginazione Preventiva, per poi evolvere in maniera organica, come un’unica grande mostra, fino alla fine del 2022.
L’architettura del MACRO diventerà allora la griglia di un’impaginazione aperta a contenuti eterogenei per offrire ai visitatori non solo mostre ma rubriche e formati da sfogliare in modo fluido. Questo dispositivo di produzione di conoscenza in continuo aggiornamento si fonda sull’idea di un luogo gratuito in cui poter tornare più volte seguendo propri percorsi di lettura, scanditi non necessariamente da eventi e inaugurazioni. Un tema che era già nelle premesse di Museo per l’Immaginazione Preventiva e che oggi è ancora più profondamente legato all’esigenza di non rinunciare alla funzione sociale di un museo ma, al contrario, di riflettere su come metterla in atto ripartendo, ancora una volta, dalla relazione con gli artisti e con il loro pensiero.
Si svilupperà così un percorso attraverso l’istituzione museale e la sua identità — fisica e concettuale — con una molteplicità di interventi, alcuni dei quali commissionati per l’occasione o mai esposti prima. Una polifonia di voci, chiamate a evocare con diversi gradi di intensità la storia del MACRO e i contenuti di un nuovo capitolo della sua vita.
La scelta degli artisti invitati in questo preludio indica l’ampio spettro di personalità che saranno protagoniste del futuro Museo per l’Immaginazione Preventiva, mettendo sullo stesso piano discipline diverse quali cinema, musica, poesia, e illuminando, tra i loro scarti e interstizi, un sistema di connessioni inaspettate in cui trovano spazio molte figure irregolari, che sfuggono a formati e definizioni convenzionali.
Autori tra loro apparentemente lontani per generazione, provenienza e linguaggi, interrogano lo status dell’opera d’arte e la sua capacità di raccontare e far risuonare la complessità del presente. Disvelano un panorama stratificato e diacronico dell’architettura del museo, dei suoi depositi, della sua memoria, così come della città che lo ospita. Rivelano immaginari evocando riflessioni su temi urgenti della contemporaneità e ribadiscono l’attualità del loro pensiero, anche nel caso di personalità del passato, a volte dimenticate.
Nel loro insieme chiamano in causa l’idea stessa del museo in relazione ai suoi pubblici e amplificano una dimensione interrogativa che tende a metterne in discussione i modelli, stimolando un esperimento di ridefinizione della sua identità.
Da qui partirà Museo per l’Immaginazione Preventiva, per poi evolvere in maniera organica, come un’unica grande mostra, fino alla fine del 2022.
L’architettura del MACRO diventerà allora la griglia di un’impaginazione aperta a contenuti eterogenei per offrire ai visitatori non solo mostre ma rubriche e formati da sfogliare in modo fluido. Questo dispositivo di produzione di conoscenza in continuo aggiornamento si fonda sull’idea di un luogo gratuito in cui poter tornare più volte seguendo propri percorsi di lettura, scanditi non necessariamente da eventi e inaugurazioni. Un tema che era già nelle premesse di Museo per l’Immaginazione Preventiva e che oggi è ancora più profondamente legato all’esigenza di non rinunciare alla funzione sociale di un museo ma, al contrario, di riflettere su come metterla in atto ripartendo, ancora una volta, dalla relazione con gli artisti e con il loro pensiero.
17
luglio 2020
Editoriale
Dal 17 luglio al 27 settembre 2020
arte contemporanea
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Biglietti
Ingresso gratuito