-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
La Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha lanciato “Insieme per la PGC”, una campagna di raccolta fondi per aiutare l’istituzione culturale a superare uno dei periodi più difficili dalla sua fondazione, avvenuta nel 1980, nella storica e iconica sede di Palazzo Venier dei Leoni. Qui visse per 30 anni Peggy Guggenheim, collezionista e tra i massimi protagonisti della storia dell’arte del Novecento.
E qui è visitabile dal pubblico la sua straordinaria collezione, scandita dai grandi capolavori di maestri come Umberto Boccioni, Alexander Calder, Salvador Dalí, Marcel Duchamp, Max Ernst, Leonor Fini, Alberto Giacometti, Grace Hartigan, René Magritte, Pablo Picasso, Jackson Pollock, Germaine Richier. Una collezione messa insieme nel corso di tanti anni dedicati, con fervore, al sostegno degli artisti. «Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo», così Peggy Guggenheim parlava della sua passione.
La chiusura forzata e la riapertura graduale
Dopo 13 settimane di chiusura forzata, dall’8 marzo all’1 giugno, anche la Collezione Peggy Guggenheim si trova infatti ad affrontare un momento di grande difficoltà. Affinché le sale possano rimanere aperte, il museo necessita di entrate costanti, le cui fonti principali sono la biglietteria e i duesShop, essendo la The Solomon R. Guggenheim Foundation, di cui la Collezione Peggy Guggenheim è sede italiana, una fondazione no profit senza scopo di lucro. Oggi, quindi, dopo 86 giorni di chiusura, la Collezione si trova a fronteggiare un ammanco di oltre 2 milioni di euro, vitali per la sua sopravvivenza e per quella delle sue attività.
In questa fase due è stata comunque garantita una graduale riapertura della collezione permanente nei weekend di giugno, a cui si è aggiunto il venerdì, a luglio, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza in materia di prevenzione del contagio da Covid-19, quindi, in particolare, con ingressi contingentati e fortemente ridotti, a cui è stato dedicato tutto il personale museale disponibile. Ma, nonostante l’entusiasmo dei numerosi visitatori registrati, il problema non è ancora risolto. La mostra temporanea “Migrating Objects” rimane chiusa, la pubblicazione dei cataloghi è sospesa e la programmazione espositiva prevista per i mesi a venire dovrà essere rivista.
Una nuova pagina per la Collezione Guggenheim
«Ce la stiamo mettendo tutta. Non possiamo fare un passo indietro, vogliamo andare avanti insieme a te per assicurarti la qualità, la professionalità e l’integrità che hanno sempre contraddistinto la Peggy Guggenheim Collection», ha dichiarato Karole P. B. Vail, Direttrice della Peggy Guggenheim Collection.
Il volere del museo è poter tornare alla riapertura 6 giorni su 7, assicurare l’ingresso gratuito per i bambini fino ai 10 anni, così come la gratuità per una serie di servizi e attività rivolte ai visitatori, come gli Art Talk, i Public Programs, i Kids Day, le attività destinate al pubblico della quarta età, ai non vedenti, alle scuole di ogni ordine e grado del Veneto.
Per far sì che questo immenso patrimonio artistico, così come il suo potere educativo e trasformativo, che vive non solo attraverso le opere ma anche attraverso i suoi innumerevoli programmi e attività, rimanga anche in futuro integro, pubblico e aperto a tutti, la Collezione Peggy Guggenheim si è rivolta quindi alla sua comunità di sostenitori, con una donazione attraverso la campagna di raccolta fondi. «Il loro contributo è ora fondamentale per scrivere una nuova pagina di storia della Collezione, di Venezia e della bellezza», spiegano dalla Collezione.