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Giuio Zanet – Una gita fuori porta
“Una gita fuori porta” è la decima mostra personale organizzata da Apocryphal Gallery. 17 lavori dell’artista Giulio Zanet, eseguiti nell’ultimi mesi, saranno visibili fino al 1 agosto, su instagram nel profilo:@apocryphalgallery della galleria.
Comunicato stampa
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Apocryphal gallery nasce nel febbraio 2019 da un'idea dell'artista Mario Nalli.
La miniatura per sua stessa natura si nasconde, non irrompe per dimensioni nello spazio, ti costringe a cambiare la posizione dell’osservazione. Da questa premessa nasce l’idea dell’Apocryphal gallery che vuole cambiare il punto di vista della prospettiva della fruizione, cambiare l’impatto emotivo con un nuovo modo di percepire il piccolo formato (Miniatura). Quindi l’Apocryphal gallery funge da lente d’ingrandimento spingendo lo sguardo dello spettatore a non modificare posizione per la lettura completa delle piccole opere. Lo scopo dell’Apocryphal gallery è di esaltare uno spazio irreale falsando la percezione e la visuale in piani diversi fuori dal comune e falsando le dimensioni dell’opera sottolineandone tutte le sue peculiarità.
Nelle opere di Giulio Zanet cosi scrive Francesca Pergreffi :
“Campiture piatte si intersecano con grovigli granulosi, linee liquide, segni graffianti e pennellate rapsodiche, delineando così, di volta in volta, una geometria zanettiana che non intende mai essere né regolare né risolutiva. Gli elementi che compongono il lavoro pittorico di Zanet – colore, composizione – sembrano dunque intonare allegramente We all live in a yellow submarine, poiché hanno infine compreso che la potenza si sprigiona nel farsi del processo creativo, processo che non si esaurisce nella resa visiva di un singolo lavoro, ma si dipana in un flusso continuo, opera dopo opera. Come afferma, infatti, l’artista stesso: “Non esiste mai una fine, la mia opera è un continuum, un’opera totale, mai conclusa”.
Giulio Zanet (Colleretto Castelnuovo, TO, 1984) vive e lavora tra Milano e Correggio.
Si laurea in pittura all'Accademia di Brera nel 2006.
Dal 2006 ad oggi il suo lavoro è stato esposto in svariate gallerie e spazi pubblici in Italia e all'estero. Tra questi il Palazzo dei Congressi (Roma), il Liu Hiusus Art Museum (Shangai), l'Istitut Francais-Palazzo Delle Stelline (Milano), il Museo Lissone, il Transnational Pavillon Venice Biennale (Venezia), Palazzo Fogazzaro (Schio -VI), la Pinacoteca Civica di Como, la Galleria Spp (Bratislava), la Galleria V9 (Varsavia), il Riso-Museo D'arte Contemporanea Della Sicilia (Palermo), Circoloquadro (Milano), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), ArteSantander (Santander, Spagna), ABC-ARTE (Genova), Kaleidoskop (Berlino), Fonderia Artistica Battaglia (Milano).
Partecipa a diverse residenze tra cui Glogau-Air (Berlino), vinta con il Premio Italian Factory 2010 e Haihatus (Joutsa, Finlandia). Nel 2012 è finalista al Premio Lissone e nel 2017 al Premio Cairo.
Inaugurazione 23 luglio 2020,
Solo su instagram: @apocryphalgallery
Info: apocrifagallery@gmail.com
La miniatura per sua stessa natura si nasconde, non irrompe per dimensioni nello spazio, ti costringe a cambiare la posizione dell’osservazione. Da questa premessa nasce l’idea dell’Apocryphal gallery che vuole cambiare il punto di vista della prospettiva della fruizione, cambiare l’impatto emotivo con un nuovo modo di percepire il piccolo formato (Miniatura). Quindi l’Apocryphal gallery funge da lente d’ingrandimento spingendo lo sguardo dello spettatore a non modificare posizione per la lettura completa delle piccole opere. Lo scopo dell’Apocryphal gallery è di esaltare uno spazio irreale falsando la percezione e la visuale in piani diversi fuori dal comune e falsando le dimensioni dell’opera sottolineandone tutte le sue peculiarità.
Nelle opere di Giulio Zanet cosi scrive Francesca Pergreffi :
“Campiture piatte si intersecano con grovigli granulosi, linee liquide, segni graffianti e pennellate rapsodiche, delineando così, di volta in volta, una geometria zanettiana che non intende mai essere né regolare né risolutiva. Gli elementi che compongono il lavoro pittorico di Zanet – colore, composizione – sembrano dunque intonare allegramente We all live in a yellow submarine, poiché hanno infine compreso che la potenza si sprigiona nel farsi del processo creativo, processo che non si esaurisce nella resa visiva di un singolo lavoro, ma si dipana in un flusso continuo, opera dopo opera. Come afferma, infatti, l’artista stesso: “Non esiste mai una fine, la mia opera è un continuum, un’opera totale, mai conclusa”.
Giulio Zanet (Colleretto Castelnuovo, TO, 1984) vive e lavora tra Milano e Correggio.
Si laurea in pittura all'Accademia di Brera nel 2006.
Dal 2006 ad oggi il suo lavoro è stato esposto in svariate gallerie e spazi pubblici in Italia e all'estero. Tra questi il Palazzo dei Congressi (Roma), il Liu Hiusus Art Museum (Shangai), l'Istitut Francais-Palazzo Delle Stelline (Milano), il Museo Lissone, il Transnational Pavillon Venice Biennale (Venezia), Palazzo Fogazzaro (Schio -VI), la Pinacoteca Civica di Como, la Galleria Spp (Bratislava), la Galleria V9 (Varsavia), il Riso-Museo D'arte Contemporanea Della Sicilia (Palermo), Circoloquadro (Milano), la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), ArteSantander (Santander, Spagna), ABC-ARTE (Genova), Kaleidoskop (Berlino), Fonderia Artistica Battaglia (Milano).
Partecipa a diverse residenze tra cui Glogau-Air (Berlino), vinta con il Premio Italian Factory 2010 e Haihatus (Joutsa, Finlandia). Nel 2012 è finalista al Premio Lissone e nel 2017 al Premio Cairo.
Inaugurazione 23 luglio 2020,
Solo su instagram: @apocryphalgallery
Info: apocrifagallery@gmail.com
23
luglio 2020
Giuio Zanet – Una gita fuori porta
Dal 23 luglio al primo agosto 2020
arte contemporanea
Evento online
Link di partecipazione
Vernissage
23 Luglio 2020, ore 19:00
Sito web
Autore
Autore testo critico