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Vilfrido Paggiaro – Does humor belong in art?
Paggiaro continua a comporre un affascinante caleidoscopio usando una lentezza esecutiva che lo avvicina a quello di un antico miniaturista; tuttavia straordinariamente il risultato raggiunto dopo mesi di lavoro è quello di un forte dinamismo, quasi futurista nell’accezione aeropittorica.
Comunicato stampa
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La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Cappello 17, presenterà la mostra personale dell’artista Vilfrido Paggiaro “Does humor belong in art?” (L’umorismo appartiene all’arte?), dal 4 settembre al 17 settembre 2020. L’inaugurazione si terrà Venerdì 4 settembre alle ore 17.30, presenterà la mostra il critico Lucio Scardino alla presenza dell’artista.
VILFRIDO PAGGIARO. DOES HUMOR BELONG IN ART?
Il titolo della mostra mantovana del pittore-architetto Vilfrido Paggiaro è una spiritosa parafrasi di quello di un album musicale del 1986 di Frank Zappa (Does Humor Belong in Music?). L’ironia intelligente è infatti il comune denominatore fra l’artista di Mogliano Veneto e il musicista italo-americano, che egli stesso ha anche ritratto: gli accostamenti spiazzanti e la memoria colta, infinite citazioni unite da un indubbio rigore compositivo (la mano dell’architetto) costituiscono difatti la cifra stilistica dell’operare di Paggiaro.
Basti analizzare il recentissimo Cuore di Mamma, ispirato alla leggenda di San Giorgio e il drago, in cui l’artista ha miscelato abilmente i riferimenti museali (Mantegna e Carpaccio) a citazioni più nazional-popolari (il cinema con Godzilla, i cartoni animati con il draghetto Grisù) in un insieme deliziosamente eclettico.
Paggiaro ama poi reinterpretare icone famose, quali il corridore Tazio Nuvolari (fortemente dinamico, con sottofondo ideale la canzone di Lucio Dalla e i frenetici cartoons delle Merrie Melodies) e Barbra Streisand in Sirene sul Bosforo, o gli stilemi della pop-art e di Magritte per raggiungere quel suo peculiare “iperrealismo fantastico”, per dirla con le parole del compianto poeta Mario Stefani, che ha coniato per lui un ossimoro quanto mai efficace.
Il suo “realismo magico” è riferito in realtà all’incantato mondo di Donghi e di Cagnaccio, ma ammorbidito dall’impeccabile ductus grafico e dall’impiego sapientissimo dell’aerografo e di toni pastellati usati anche negli olii.
Le sue riletture appaiono sempre più rivolte all’evocazione dei sublimi illustratori operanti tra gli anni ’30 e ’50, soprattutto in area statunitense, ma anche in Italia (si pensi al celebre settimanale L’Avventuroso).
Animali sapidamente antropomorfizzati, vibranti caprichos españoles, statue di Buddha rivestite da bicrome magliette in stile Miami Beach, mentre il Fico Mistico è una macro-pianta adorata dagli abitanti di Lilliput e il Vascello Fantasma è un mitico incrociatore russo varato nel 1900, accompagnato da pesciolini disneyani nel solcare un mare lattescente.
Paggiaro continua a comporre un affascinante caleidoscopio (i cui episodi più recenti riguardano grossi pesci, un gabbiano travolto dal parabrezza di una cabriolet, naufraghi approdanti al Chrysler Building di New York) usando una lentezza esecutiva che lo avvicina a quello di un antico miniaturista; tuttavia straordinariamente il risultato raggiunto dopo mesi di lavoro è quello di un forte dinamismo, quasi futurista nell’accezione aeropittorica.
Sono altresì davvero interessanti i continui omaggi all’eterno femminino, riproposto in modi assai originali: ad esempio in Quadretto Primaverile del 2020 un omino che sale le scale della metropolitana si imbatte in un’immagine proiettata su una parete in cui il monitor-schermo propone una elegante donna anni ’50 posta su uno sfondo marino.
Lo stesso può dirsi di Hashira del 2017, con una ragazza seminuda sdraiata su un esotico isolotto, in cui l’ombra della palma è perfettamente delineata, mentre Grande Bagnante del 1998 è un miraggio incombente su un altro omino, ossia una pettoruta bagnante che ha l’onirico taglio di un film di Woody Allen.
Insomma, l’arte di Vilfrido Paggiaro diviene quasi compendiaria delle tendenze figurative dell’ultimo secolo, anche in senso metalinguistico: un melting pot intelligente e sapido che unisce le copertine dei vinili dei Genesis e delle Orme alla fotografia flou dei film di Douglas Sirk, i vecchi manifesti e cartoni animati alle illustrazioni di Norman Rockwell, il ricordo della grande finitezza della pittura fiamminga a quella di Savinio o di Clerici, i sogni di Fellini all’euritmia dell’Architettura, i grattacieli art-déco ai videoclips con parabole di vecchi gabbiani.
Un insieme squisitamente postmoderno che ci lascia incantati ormai da più di trentacinque anni.
Lucio Scardino
Vilfrido Paggiaro vive e lavora a Mogliano Veneto (TV).
Mostre personali: Centro Artistico Piranesi, Mogliano Veneto (TV); Galleria Arte e Arredamenti, Milano; Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia; Galleria La cella, Carpenedo (VE); Galleria Arianna Sartori, Mantova; Studio Arte Mosè, Rovigo; Galleria Luigi Sturzo, Mestre-Venezia; Museo Toni Benetton, Villa Marignana, Mogliano Veneto (TV).
Mostre collettive: Ca’ dei Ricchi, Treviso; Sala Comunale di Mestre (VE); Sala San Leonardo, Venezia; Sala Fenzi, Conegliano (TV); Casa dei Carraresi, Treviso; Brolo, Mogliano V. (TV); 15ª Mostra Mercato d’Arte Contemporanea, Padova; Pinacoteca d’arte moderna Le Porte, Napoli; Caffè storico Giubbe Rosse, Firenze (opera finalista al XXXII Premio Firenze); Palazzo Bastogi, Firenze (opera finalista al XXXIII Premio Firenze); Elle Galleria, Preganziol (TV); Mostra virtuale in Internet (opera finalista al XXXIV Premio Firenze); Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN); Studio Arte Mosè, Rovigo; Studio MGM, Mogliano Veneto (TV); Museo Toni Benetton, Villa Marignana, Mogliano Veneto (TV); Sala Mediolanum, Ferrara. Galleria FabulaFineArt, Ferrara.
Bibliografia:
1992 - Censimento artisti triveneti. Edizioni Arte Triveneta.
1993 - Annuario Comed. Guida ragionata delle Belle Arti. Edizioni Comed, Milano.
1998 - Catalogo “La cella” a cura di Giulio Gasparotti. Editrice Carpinetum, Mestre - Venezia.
2009 - Catalogo del Centro Artistico Culturale G. B. Piranesi. Editore Centro Piranesi, Mogliano Veneto.
2013 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2014”, a cura di Arianna Sartori, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2015 - “L’arte italiana dalla terra alla tavola” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2016 - “di fiore in fiore” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2016 - “Artisti per Nuvolari” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2017 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2018”, a cura di Arianna Sartori, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2018 - “L’arte tra paesaggi e periferie” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2018 - “Catalogo della mostra Tempo Passato Presente del Centro Artistico Culturale G. B. Piranesi. Editore Centro Piranesi, Mogliano Veneto.
2018 - “Fra tradizione e innovazione. Movimenti ed idee dell’arte contemporanea dall’Impressionismo al Duemila” Volume IV. Edizioni Napoli Nostra, Napoli.
2019 - “ARTeSPORT” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2019 - “Moderne devozioni. Il culto e il mito di San Giorgio col drago”, a cura di Lucio Scardino. Banca Mediolanum, Ferrara.
2019 - “Artisti per Nuvolari” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2019 - “Paesaggi d’acqua”, a cura di Lucio Scardino. Catalogo della mostra alla galleria FabulaFineArt, Ferrara.
2019 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2020”, a cura di Arianna Sartori, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2020 - “VEGETALIA tra Alberi, Fiori e Frutti” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
VILFRIDO PAGGIARO. DOES HUMOR BELONG IN ART?
Il titolo della mostra mantovana del pittore-architetto Vilfrido Paggiaro è una spiritosa parafrasi di quello di un album musicale del 1986 di Frank Zappa (Does Humor Belong in Music?). L’ironia intelligente è infatti il comune denominatore fra l’artista di Mogliano Veneto e il musicista italo-americano, che egli stesso ha anche ritratto: gli accostamenti spiazzanti e la memoria colta, infinite citazioni unite da un indubbio rigore compositivo (la mano dell’architetto) costituiscono difatti la cifra stilistica dell’operare di Paggiaro.
Basti analizzare il recentissimo Cuore di Mamma, ispirato alla leggenda di San Giorgio e il drago, in cui l’artista ha miscelato abilmente i riferimenti museali (Mantegna e Carpaccio) a citazioni più nazional-popolari (il cinema con Godzilla, i cartoni animati con il draghetto Grisù) in un insieme deliziosamente eclettico.
Paggiaro ama poi reinterpretare icone famose, quali il corridore Tazio Nuvolari (fortemente dinamico, con sottofondo ideale la canzone di Lucio Dalla e i frenetici cartoons delle Merrie Melodies) e Barbra Streisand in Sirene sul Bosforo, o gli stilemi della pop-art e di Magritte per raggiungere quel suo peculiare “iperrealismo fantastico”, per dirla con le parole del compianto poeta Mario Stefani, che ha coniato per lui un ossimoro quanto mai efficace.
Il suo “realismo magico” è riferito in realtà all’incantato mondo di Donghi e di Cagnaccio, ma ammorbidito dall’impeccabile ductus grafico e dall’impiego sapientissimo dell’aerografo e di toni pastellati usati anche negli olii.
Le sue riletture appaiono sempre più rivolte all’evocazione dei sublimi illustratori operanti tra gli anni ’30 e ’50, soprattutto in area statunitense, ma anche in Italia (si pensi al celebre settimanale L’Avventuroso).
Animali sapidamente antropomorfizzati, vibranti caprichos españoles, statue di Buddha rivestite da bicrome magliette in stile Miami Beach, mentre il Fico Mistico è una macro-pianta adorata dagli abitanti di Lilliput e il Vascello Fantasma è un mitico incrociatore russo varato nel 1900, accompagnato da pesciolini disneyani nel solcare un mare lattescente.
Paggiaro continua a comporre un affascinante caleidoscopio (i cui episodi più recenti riguardano grossi pesci, un gabbiano travolto dal parabrezza di una cabriolet, naufraghi approdanti al Chrysler Building di New York) usando una lentezza esecutiva che lo avvicina a quello di un antico miniaturista; tuttavia straordinariamente il risultato raggiunto dopo mesi di lavoro è quello di un forte dinamismo, quasi futurista nell’accezione aeropittorica.
Sono altresì davvero interessanti i continui omaggi all’eterno femminino, riproposto in modi assai originali: ad esempio in Quadretto Primaverile del 2020 un omino che sale le scale della metropolitana si imbatte in un’immagine proiettata su una parete in cui il monitor-schermo propone una elegante donna anni ’50 posta su uno sfondo marino.
Lo stesso può dirsi di Hashira del 2017, con una ragazza seminuda sdraiata su un esotico isolotto, in cui l’ombra della palma è perfettamente delineata, mentre Grande Bagnante del 1998 è un miraggio incombente su un altro omino, ossia una pettoruta bagnante che ha l’onirico taglio di un film di Woody Allen.
Insomma, l’arte di Vilfrido Paggiaro diviene quasi compendiaria delle tendenze figurative dell’ultimo secolo, anche in senso metalinguistico: un melting pot intelligente e sapido che unisce le copertine dei vinili dei Genesis e delle Orme alla fotografia flou dei film di Douglas Sirk, i vecchi manifesti e cartoni animati alle illustrazioni di Norman Rockwell, il ricordo della grande finitezza della pittura fiamminga a quella di Savinio o di Clerici, i sogni di Fellini all’euritmia dell’Architettura, i grattacieli art-déco ai videoclips con parabole di vecchi gabbiani.
Un insieme squisitamente postmoderno che ci lascia incantati ormai da più di trentacinque anni.
Lucio Scardino
Vilfrido Paggiaro vive e lavora a Mogliano Veneto (TV).
Mostre personali: Centro Artistico Piranesi, Mogliano Veneto (TV); Galleria Arte e Arredamenti, Milano; Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia; Galleria La cella, Carpenedo (VE); Galleria Arianna Sartori, Mantova; Studio Arte Mosè, Rovigo; Galleria Luigi Sturzo, Mestre-Venezia; Museo Toni Benetton, Villa Marignana, Mogliano Veneto (TV).
Mostre collettive: Ca’ dei Ricchi, Treviso; Sala Comunale di Mestre (VE); Sala San Leonardo, Venezia; Sala Fenzi, Conegliano (TV); Casa dei Carraresi, Treviso; Brolo, Mogliano V. (TV); 15ª Mostra Mercato d’Arte Contemporanea, Padova; Pinacoteca d’arte moderna Le Porte, Napoli; Caffè storico Giubbe Rosse, Firenze (opera finalista al XXXII Premio Firenze); Palazzo Bastogi, Firenze (opera finalista al XXXIII Premio Firenze); Elle Galleria, Preganziol (TV); Mostra virtuale in Internet (opera finalista al XXXIV Premio Firenze); Casa Museo Sartori, Castel d’Ario (MN); Studio Arte Mosè, Rovigo; Studio MGM, Mogliano Veneto (TV); Museo Toni Benetton, Villa Marignana, Mogliano Veneto (TV); Sala Mediolanum, Ferrara. Galleria FabulaFineArt, Ferrara.
Bibliografia:
1992 - Censimento artisti triveneti. Edizioni Arte Triveneta.
1993 - Annuario Comed. Guida ragionata delle Belle Arti. Edizioni Comed, Milano.
1998 - Catalogo “La cella” a cura di Giulio Gasparotti. Editrice Carpinetum, Mestre - Venezia.
2009 - Catalogo del Centro Artistico Culturale G. B. Piranesi. Editore Centro Piranesi, Mogliano Veneto.
2013 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2014”, a cura di Arianna Sartori, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2015 - “L’arte italiana dalla terra alla tavola” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2016 - “di fiore in fiore” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2016 - “Artisti per Nuvolari” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2017 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2018”, a cura di Arianna Sartori, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2018 - “L’arte tra paesaggi e periferie” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2018 - “Catalogo della mostra Tempo Passato Presente del Centro Artistico Culturale G. B. Piranesi. Editore Centro Piranesi, Mogliano Veneto.
2018 - “Fra tradizione e innovazione. Movimenti ed idee dell’arte contemporanea dall’Impressionismo al Duemila” Volume IV. Edizioni Napoli Nostra, Napoli.
2019 - “ARTeSPORT” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2019 - “Moderne devozioni. Il culto e il mito di San Giorgio col drago”, a cura di Lucio Scardino. Banca Mediolanum, Ferrara.
2019 - “Artisti per Nuvolari” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2019 - “Paesaggi d’acqua”, a cura di Lucio Scardino. Catalogo della mostra alla galleria FabulaFineArt, Ferrara.
2019 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2020”, a cura di Arianna Sartori, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2020 - “VEGETALIA tra Alberi, Fiori e Frutti” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
04
settembre 2020
Vilfrido Paggiaro – Does humor belong in art?
Dal 04 al 17 settembre 2020
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARIANNA SARTORI
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Mantova, Via Cappello, 17 , (Mantova)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Domenica 13 settembre 16.00-19.00
Vernissage
4 Settembre 2020, ore 17.30
Autore
Curatore
Autore testo critico