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Cinzia Colombo – Un albero vivo per uno morto (atto II)
Quando un passato viene sotterrato impropriamente vecchi fantasmi possono ridestarsi e continuare a risuonare dentro come zavorre per la vita. Se liberati trovano riposo come antenati permettendo di ritrovare le radici infantili e ridando alla fantasia il ruolo di sorgente di vitalità e significato.
Comunicato stampa
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UN ALBERO VIVO PER UNO MORTO - Vecchi fantasmi possono ridestarsi quando un passato viene sotterrato impropriamente. I fantasmi che si creano per la morte reale di una persona cara o da vissuti significativi spezzati possono continuare a risuonare dentro, creando ombre e ostacoli tanto potenti da essere delle vere zavorre per la vita, in tutti i sensi. I fantasmi se liberati trovano riposo come antenati e permettono di ritrovare le radici infantili dell'esperienza, ridando alla fantasia il ruolo di sorgente di vitalità e significato.
Un albero di Pino morto invade lo spazio ha compiuto già i 15 anni di età perché nella chioma è nascosta la parte femminile dell’albero, una pigna in miniatura non ancora completamente formata, che lo abita.
Sulla scala di corda si arrampica un bianco spiritello bambina - la Pina - porta sulle spalle una gerla vuota…
Il progetto di questa ricerca si è articolato nelle seguenti esposizioni:
- naturalmente 'Pina' - Galleria Cortese Lisanti, Roma 2017; - sviluppo di un corpo corteccia - Casa Galleria di Tina Parotti, Milano 2011; - il Pino e la Pina vivono sullo stesso albero - Open House, Roma 2015; - Pini senza Pine - Open House, Roma 2016; - La Pina - vetrina di ME.SIA S.PACE Arte Contemporanea, Roma 2016; - di notte “la Pina” non si vede, di giorno nessuno la conosce - Temple University, Roma 2018; - al di qua e al di là del giardino la natura dissemina - Studio Campo Boario Roma 2018; - o quante belle figlie Madama Dorè... son belle e me le tengo...- Casa Studio Sachen, Roma 2019; - un albero vivo per uno morto... atto primo - Fattoria di Fiorano 2019.
Un libro “madre terra d'ombra bruciata”, raccoglie il percorso in cui le opere di tutto questo progetto hanno preso forma, mettendo insieme anche quegli elementi che rimarranno solo come segno tracciato. Dai frammenti delle cortecce di albero di Pino assemblati e sviluppati in sculture, a 'corpi corteccia' da indossare e coccolare, al costruire un habitat nel quale si scopre che il Pino è abitato anche dal suo Altro la 'Pina' svelandone quindi l'esistenza nascosta, a quei 'Pini senza Pine' in cui una serie di bianchi spiritelli bambine si muovono tra giovani alberi che non hanno ancora sviluppato la parte femminile, per continuare portando in scena la forza vitale che nasce nelle prime relazioni importanti tra la madre e la sua bambina. La vita che attraverso nuove connessioni sorprendenti crea forme impreviste nonostante la morte.
Immagini che si ordinano lungo il cammino non solo in senso cronologico ma toccano la dimensione temporale del kairos, dell'esperienza soggettiva che si vive ed ha significato nel momento presente. Le piante presenti nelle opere, materia vivente vegetale hanno uno sviluppo incerto e necessitano di un continuo impegno. Il tema della 'cura' attraversa i lavori come presupposto per il processo creativo.
Cinzia Colombo vive e lavora a Roma. Ha realizzato progetti espositivi personali presentati principalmente in spazi non convenzionali nella città di Roma tra cui: 'to be or not, TUBI, tu mi turbi' 2002; 'L'Ama' 2004; 'Campo di Cicoria' 2007; 'TAGLIO DEL BOSCO' 2013. Tra il 2015 e il 2016 a seguito di numerosi incontri e delle conseguenti collettive 'Ante Operam' e 'Post Operam' - presentate nell'ambito di Open House - ha fondato insieme ad Alessandro Riva lo spazio di ME.SIA S.PACE con la collaborazione di altre artiste/i.
Un albero di Pino morto invade lo spazio ha compiuto già i 15 anni di età perché nella chioma è nascosta la parte femminile dell’albero, una pigna in miniatura non ancora completamente formata, che lo abita.
Sulla scala di corda si arrampica un bianco spiritello bambina - la Pina - porta sulle spalle una gerla vuota…
Il progetto di questa ricerca si è articolato nelle seguenti esposizioni:
- naturalmente 'Pina' - Galleria Cortese Lisanti, Roma 2017; - sviluppo di un corpo corteccia - Casa Galleria di Tina Parotti, Milano 2011; - il Pino e la Pina vivono sullo stesso albero - Open House, Roma 2015; - Pini senza Pine - Open House, Roma 2016; - La Pina - vetrina di ME.SIA S.PACE Arte Contemporanea, Roma 2016; - di notte “la Pina” non si vede, di giorno nessuno la conosce - Temple University, Roma 2018; - al di qua e al di là del giardino la natura dissemina - Studio Campo Boario Roma 2018; - o quante belle figlie Madama Dorè... son belle e me le tengo...- Casa Studio Sachen, Roma 2019; - un albero vivo per uno morto... atto primo - Fattoria di Fiorano 2019.
Un libro “madre terra d'ombra bruciata”, raccoglie il percorso in cui le opere di tutto questo progetto hanno preso forma, mettendo insieme anche quegli elementi che rimarranno solo come segno tracciato. Dai frammenti delle cortecce di albero di Pino assemblati e sviluppati in sculture, a 'corpi corteccia' da indossare e coccolare, al costruire un habitat nel quale si scopre che il Pino è abitato anche dal suo Altro la 'Pina' svelandone quindi l'esistenza nascosta, a quei 'Pini senza Pine' in cui una serie di bianchi spiritelli bambine si muovono tra giovani alberi che non hanno ancora sviluppato la parte femminile, per continuare portando in scena la forza vitale che nasce nelle prime relazioni importanti tra la madre e la sua bambina. La vita che attraverso nuove connessioni sorprendenti crea forme impreviste nonostante la morte.
Immagini che si ordinano lungo il cammino non solo in senso cronologico ma toccano la dimensione temporale del kairos, dell'esperienza soggettiva che si vive ed ha significato nel momento presente. Le piante presenti nelle opere, materia vivente vegetale hanno uno sviluppo incerto e necessitano di un continuo impegno. Il tema della 'cura' attraversa i lavori come presupposto per il processo creativo.
Cinzia Colombo vive e lavora a Roma. Ha realizzato progetti espositivi personali presentati principalmente in spazi non convenzionali nella città di Roma tra cui: 'to be or not, TUBI, tu mi turbi' 2002; 'L'Ama' 2004; 'Campo di Cicoria' 2007; 'TAGLIO DEL BOSCO' 2013. Tra il 2015 e il 2016 a seguito di numerosi incontri e delle conseguenti collettive 'Ante Operam' e 'Post Operam' - presentate nell'ambito di Open House - ha fondato insieme ad Alessandro Riva lo spazio di ME.SIA S.PACE con la collaborazione di altre artiste/i.
01
settembre 2020
Cinzia Colombo – Un albero vivo per uno morto (atto II)
Dal primo al 30 settembre 2020
arte contemporanea
Location
MESIA SPACE ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Largo Mesia, 3, (Roma)
Roma, Largo Mesia, 3, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 11 – 13 e 15.00 - 20.00
Vernissage
1 Settembre 2020, h 18.00
Sito web
Autore