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Antony Fachin / Dario Torresani – Fragile | Glass as Woman
Il CEA rivendica nuovamente il suo ruolo della Donna nell’Arte, qui come soggetto di ispirazione, invitando due personalità artistiche per formazione apparentemente lontane: la sintesi si ritrova cristallizzata in una coppa di vetro che ne racchiude forza e fragilità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Concilio Europeo dell’Arte inaugura la riapertura della InParadiso Art Gallery con una doppia personale che mette in relazione gli ultimi lavori di Antony Fachin con la profonda riflessione del designer Dario Torresani, spingendosi alla definizione di una metafora materica, metodologica, formale ed eterea tra la sua opera vitrea e la Donna.
Di nuovo sotto la lente degli artisti la figura femminile, la sua bellezza, delicatezza, finezza, e
malgrado tutto, la sua innata condizione di Fragilità.
LA MOSTRA
CEA - Concilio Europeo dell’Arte continua il suo progetto di valorizzazione della donna e di
rivendicazione del suo ruolo nell’Arte, qui non come artista tout-court ma come soggetto di ispirazione per due personalità per formazione apparentemente lontane, che si ritrovano ad indagare l’universo femminile da punti di vista diversi e complementari.
La mostra è il prosieguo della personale “Y la Culpa No Era Mía” (InParadiso 3030, 08.02 - 08.03 2020) del poliedrico ANTONY FACHIN, il quale lungo tutto il suo percorso artistico ha investito proprio la donna di ruoli e maschere di volta in volta mutevoli, spesso enigmatici, ha dipinto e scolpito un’ambiguità intima di ogni individuo, prima ancora di ogni donna. Riconosce alla donna un carattere forte, emancipato, teso a guidare l’umanità verso precisi obiettivi.
Qui Fachin ha ripreso un tema sociale più che mai attuale, quello della donna che pur subendo violenza in tutte le sue forme, trova la forza - individuale, ma soprattutto e finalmente anche collettiva con mobilitazioni nelle piazze di moltissimi Paesi - di riappropriarsi della sua soggettività, del suo diritto universale di “essere donna”. L’artista Antony Fachin non transige, rompe il silenzio e dipinge l’eco della solitudine, della frustrazione, del dolore.
Sotto la curatela del Concilio Europeo dell’Arte, è qui che i due artisti costruiscono un ponte tra dimensioni - solo apparentemente - opposte della figura femminile. Il dolore trascende presto in Bellezza, la Fragilità della Donna è nuda davanti a se stessa, non ha più paura a mostrarsi, perché è “formalmente sorretta” proprio dalla sua delicatezza, finezza.
Attraverso l’interazione di DARIO TORRESANI con la lavorazione dei maestri dell’Arte vetraria
muranese, si esplicita la profonda connessione tra la Donna e la materia vitrea.
L’artista - designer Torresani ci restituisce un’immagine iconica, la sua coppa “Glass as Woman” è una metafora materica, metodologica, formale ed eterea tra l’opera e la Donna. La scelta di una
perfetta trasparenza cristallina esalta l’animo femminile e ne svela al contempo la forza e la fragilità.
La forma | La coppa è da sempre simbolo tipologico di espressione artistica nell’arte vetraria Muranese. È composta da tre dettagli in profilo: la bocca, il grembo e il piede. La coppa è integralmente cava e accoglie fino al piede il fluido, disegnando un percorso che dal piede a terra attraversa il grembo fino a slanciarsi dalla bocca verso il cielo. La forma rappresenta la vita come procreazione e quindi percorso simbiotico tra uomo e donna.
La materia | Il vetro, lavorato a Murano, è trasparente cristallino. Questa scelta esalta l’animo
femminile, che è restituito formalmente dalla cavità interna, e mostra come le fratture possono “essere” sia nell’anima che nel corpo.
La metodologia di lavorazione | Riporta spesso, tra gli altri, il Maestro vetraio Dino Rosin: “Il Vetro è vivo ed è come una Donna. Il Vetro va corteggiato con calore costante e in costante salita di temperatura. Tutti gli errori che fai te li porta fino alla fine della lavorazione, sia nel futuro più prossimo che in quello più remoto.” La lavorazione del vetro è un processo che necessita di tempo, riscaldamento progressivo e mai aggressivo. Se il vetro non viene rispettato nella sua natura esplode o fa piccole crepe che possono resistere o cedere anche dopo 20 anni. Il vetro ha memoria di ogni errore.
La coppa “Glass as Woman” è stata sottoposta a forze superiori alla resistenza della materia vitrea. Questa forzatura nel rapporto fra sensibilità e resistenza della materia è concettualmente legato all’incomprensione tra uomo e donna che spesso cela un punto di rottura.
Il vetro ha bisogno di essere conosciuto e compreso e maggiore è la consapevolezza di cosa è intrinseco nella materia vitrea, maggiore sarà l’espressione della bellezza che, in simbiosi con l’uomo, può restituire.
La materia è viva. Il Vetro è vivo. Il Vetro è Donna.
ANTHONY FACHIN | L’artista collabora fin da giovane con varie realtà artistico- artigianali di Venezia e con il laboratorio “La Bottega Veneziana” nel ruolo di scrittore, partecipando alla realizzazione di scenografie teatrali per il “Don Carlos” presentato alla Scala di Milano. Il suo grande amore per l’illustrazione (soprattutto illustrazione per bambini) si affianca alla scultura e al lavoro nel campo del restauro. Poliedrico nell’uso delle tecniche pittoriche, utilizza carboncino e pastelli, assieme a colori acrilici, tempera e olio.
DARIO TORRESANI | Nato nel 1989 in provincia di Brescia, trascorre la sua giovinezza in campagna, in una vecchia cascina dell’azienda agricola della famiglia materna. Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera alla scuola di Design e conseguita una seconda laurea in Product Design, vince l’ambita borsa di studio al merito della fondazione Ermenegildo Zegna, il concorso di progettazione della Azienda Ferali Group di Lonato e una borsa di studio al merito dalla Fondazione Lombardi e Croci. Progetta per l’azienda Gnutti Transfer “Sinfonia”, opera unica per l’evento “Artedesignimpresa”. Si definisce un curioso per la materia, per il perché delle cose e il come si fanno. Dario Torresani scrive pensieri su ogni tipo di carta e sul suo smartphone e crede che l’oggetto e la materia siano l’inchiostro per una poesia materica e che alla base di tutto ci sia un pensiero d’amore.
Di nuovo sotto la lente degli artisti la figura femminile, la sua bellezza, delicatezza, finezza, e
malgrado tutto, la sua innata condizione di Fragilità.
LA MOSTRA
CEA - Concilio Europeo dell’Arte continua il suo progetto di valorizzazione della donna e di
rivendicazione del suo ruolo nell’Arte, qui non come artista tout-court ma come soggetto di ispirazione per due personalità per formazione apparentemente lontane, che si ritrovano ad indagare l’universo femminile da punti di vista diversi e complementari.
La mostra è il prosieguo della personale “Y la Culpa No Era Mía” (InParadiso 3030, 08.02 - 08.03 2020) del poliedrico ANTONY FACHIN, il quale lungo tutto il suo percorso artistico ha investito proprio la donna di ruoli e maschere di volta in volta mutevoli, spesso enigmatici, ha dipinto e scolpito un’ambiguità intima di ogni individuo, prima ancora di ogni donna. Riconosce alla donna un carattere forte, emancipato, teso a guidare l’umanità verso precisi obiettivi.
Qui Fachin ha ripreso un tema sociale più che mai attuale, quello della donna che pur subendo violenza in tutte le sue forme, trova la forza - individuale, ma soprattutto e finalmente anche collettiva con mobilitazioni nelle piazze di moltissimi Paesi - di riappropriarsi della sua soggettività, del suo diritto universale di “essere donna”. L’artista Antony Fachin non transige, rompe il silenzio e dipinge l’eco della solitudine, della frustrazione, del dolore.
Sotto la curatela del Concilio Europeo dell’Arte, è qui che i due artisti costruiscono un ponte tra dimensioni - solo apparentemente - opposte della figura femminile. Il dolore trascende presto in Bellezza, la Fragilità della Donna è nuda davanti a se stessa, non ha più paura a mostrarsi, perché è “formalmente sorretta” proprio dalla sua delicatezza, finezza.
Attraverso l’interazione di DARIO TORRESANI con la lavorazione dei maestri dell’Arte vetraria
muranese, si esplicita la profonda connessione tra la Donna e la materia vitrea.
L’artista - designer Torresani ci restituisce un’immagine iconica, la sua coppa “Glass as Woman” è una metafora materica, metodologica, formale ed eterea tra l’opera e la Donna. La scelta di una
perfetta trasparenza cristallina esalta l’animo femminile e ne svela al contempo la forza e la fragilità.
La forma | La coppa è da sempre simbolo tipologico di espressione artistica nell’arte vetraria Muranese. È composta da tre dettagli in profilo: la bocca, il grembo e il piede. La coppa è integralmente cava e accoglie fino al piede il fluido, disegnando un percorso che dal piede a terra attraversa il grembo fino a slanciarsi dalla bocca verso il cielo. La forma rappresenta la vita come procreazione e quindi percorso simbiotico tra uomo e donna.
La materia | Il vetro, lavorato a Murano, è trasparente cristallino. Questa scelta esalta l’animo
femminile, che è restituito formalmente dalla cavità interna, e mostra come le fratture possono “essere” sia nell’anima che nel corpo.
La metodologia di lavorazione | Riporta spesso, tra gli altri, il Maestro vetraio Dino Rosin: “Il Vetro è vivo ed è come una Donna. Il Vetro va corteggiato con calore costante e in costante salita di temperatura. Tutti gli errori che fai te li porta fino alla fine della lavorazione, sia nel futuro più prossimo che in quello più remoto.” La lavorazione del vetro è un processo che necessita di tempo, riscaldamento progressivo e mai aggressivo. Se il vetro non viene rispettato nella sua natura esplode o fa piccole crepe che possono resistere o cedere anche dopo 20 anni. Il vetro ha memoria di ogni errore.
La coppa “Glass as Woman” è stata sottoposta a forze superiori alla resistenza della materia vitrea. Questa forzatura nel rapporto fra sensibilità e resistenza della materia è concettualmente legato all’incomprensione tra uomo e donna che spesso cela un punto di rottura.
Il vetro ha bisogno di essere conosciuto e compreso e maggiore è la consapevolezza di cosa è intrinseco nella materia vitrea, maggiore sarà l’espressione della bellezza che, in simbiosi con l’uomo, può restituire.
La materia è viva. Il Vetro è vivo. Il Vetro è Donna.
ANTHONY FACHIN | L’artista collabora fin da giovane con varie realtà artistico- artigianali di Venezia e con il laboratorio “La Bottega Veneziana” nel ruolo di scrittore, partecipando alla realizzazione di scenografie teatrali per il “Don Carlos” presentato alla Scala di Milano. Il suo grande amore per l’illustrazione (soprattutto illustrazione per bambini) si affianca alla scultura e al lavoro nel campo del restauro. Poliedrico nell’uso delle tecniche pittoriche, utilizza carboncino e pastelli, assieme a colori acrilici, tempera e olio.
DARIO TORRESANI | Nato nel 1989 in provincia di Brescia, trascorre la sua giovinezza in campagna, in una vecchia cascina dell’azienda agricola della famiglia materna. Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera alla scuola di Design e conseguita una seconda laurea in Product Design, vince l’ambita borsa di studio al merito della fondazione Ermenegildo Zegna, il concorso di progettazione della Azienda Ferali Group di Lonato e una borsa di studio al merito dalla Fondazione Lombardi e Croci. Progetta per l’azienda Gnutti Transfer “Sinfonia”, opera unica per l’evento “Artedesignimpresa”. Si definisce un curioso per la materia, per il perché delle cose e il come si fanno. Dario Torresani scrive pensieri su ogni tipo di carta e sul suo smartphone e crede che l’oggetto e la materia siano l’inchiostro per una poesia materica e che alla base di tutto ci sia un pensiero d’amore.
29
agosto 2020
Antony Fachin / Dario Torresani – Fragile | Glass as Woman
Dal 29 agosto al 31 ottobre 2020
arte contemporanea
Location
INPARADISO ART GALLERY
Venezia, Castello, 1260, (Venezia)
Venezia, Castello, 1260, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10 - 18
Vernissage
29 Agosto 2020, dalle 16.30
Sito web
Autore
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Produzione organizzazione