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Lucia Ghegu – In between repetition and variation
Le opere dell’artista propongono una visione introspettiva e radicale del suo rapporto con la famiglia, la casa, gli spazi e le interazioni umane. Sono ricorrenti nelle sue opere concetti come appartenenza, alienazione e memoria.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel periodo 16-28 settembre 2020, l'Accademia di Romania in Roma, con l’appoggio dell'Istituto
Culturale Romeno, organizza la mostra d’arte contemporanea "In between repetition and
variation" dell'artista Lucia Ghegu, borsista “Vasile Pârvan” per l’anno in corso.
Le opere dell'artista propongono una visione introspettiva e radicale del suo rapporto con la famiglia,
la casa, gli spazi e le interazioni umane. Spesse volte Lucia Ghegu crea ed elabora delle case
immaginarie, delle gabbie, nonché dei ritratti di familiari e delle rappresentazioni di sé. La sua storia
personale si riflette nella pratica artistica, in stretta connessione con nozioni tali la comunità e
l’migrazione. Sono ricorrenti nelle sue opere concetti come appartenenza, alienazione e memoria.
Negli ultimi anni, la pratica artistica di Lucia si è sviluppata nell’area del design di oggetti. L'artista
costruisce oggetti che rispettano le regole estetiche e manifestano invece la propria inutilità al livello
della funzionalità. L'impossibilità di adempiere a una determinata funzione, l’inosservanza della
funzione di base o l'inutilità sono altri temi ricorrenti nelle sue opere.
Lucia Ghegu ha studiato ingegneria, arti e design industriale, eppure il disegno si evince da sempre
come elemento fondamentale nella sua arte. Lei sceglie il disegnare come soluzione contro l’attuale
tendenza ipertecnologica: una reazione immediata, spontanea, una appunto veloce, attraverso il quale
può meglio comprendere e interpretare i rapporti tra il proprio essere e il mondo esterno.
Fra le mostre più importanti dell'artista vanno menzionate: “Spazi Aperti” XVII (Accademia di
Romania in Roma), Solar (installazione, Zimnicea), "Dalla linea e dalla forma" (Fondazione
Culturale Ilfoveanu, Pitesti), "Diploma" (mostra collettiva, Palazzo Știrbei, Bucarest), “Amural
Festival” (mostra collettiva, Centro Multiculturale, Brașov), “Diploma” (Palazzo Știrbei, Bucarest),
“Metros de creatividad - libro compartido” (Biblioteca Casa del Parco, Roma), “ Puertas y ventanas"
(Ciudad Vella Oberta, Valencia),"Disegni a Palazzo" (Galleria “Casa Artelor”, Mogoșoaia).
È impossibile separare la migrazione dalla storia dell'essere umano: la mobilità è una caratteristica
distintiva della nostra specie. Sin dalle sue origini, la specie umana è stata definita da diversi flussi
migratori, che sia stato per contrastare tragiche realtà o per inseguire il bisogno di cibo; alla ricerca
di libertà, degli ideali, o nel perseguire i propri sogni; nella conquista di nuovi territori o
semplicemente di una vita migliore. Considerare questo fenomeno un problema contemporaneo
significa ignorare una realtà storica.
Attraverso fotografie, installazioni e disegni, voglio far scaturire degli interrogativi sulle nozioni di
identità, collettività, territorio e memoria. Senza riferimento ad una o altra situazione particolare,
quello che mi preme è raccontare una storia che dia voce alla comunità che sto analizzando e di cui,
d’altronde, faccio parte. Il mio intento è quello di rivelare storie di luoghi e persone, di modi di
negoziare, avvicinare e adattare esperienze e bisogni immediati.
La mia esperienza personale a Roma mi ha portato alla scoperta di nuove pratiche artistiche per
esprimere il sentimento comune di tutti gli emigranti: la nostalgia.
Questa scoperta si è concretizzata in una serie di “dispositivi per abbracciare”, un progetto che sto
ancora portando avanti. (Lucia Ghegu)
La mostra sarà inaugurata il 16 settembre, alle ore 18:00. Il numero di visitatori sarà limitato e
l'accesso avverrà su prenotazione. Le condizioni di visita verranno comunicate in seguito sulla pagina
Facebook dell’evento.
INGRESSO VIALE DELLE BELLE ARTI 110
Culturale Romeno, organizza la mostra d’arte contemporanea "In between repetition and
variation" dell'artista Lucia Ghegu, borsista “Vasile Pârvan” per l’anno in corso.
Le opere dell'artista propongono una visione introspettiva e radicale del suo rapporto con la famiglia,
la casa, gli spazi e le interazioni umane. Spesse volte Lucia Ghegu crea ed elabora delle case
immaginarie, delle gabbie, nonché dei ritratti di familiari e delle rappresentazioni di sé. La sua storia
personale si riflette nella pratica artistica, in stretta connessione con nozioni tali la comunità e
l’migrazione. Sono ricorrenti nelle sue opere concetti come appartenenza, alienazione e memoria.
Negli ultimi anni, la pratica artistica di Lucia si è sviluppata nell’area del design di oggetti. L'artista
costruisce oggetti che rispettano le regole estetiche e manifestano invece la propria inutilità al livello
della funzionalità. L'impossibilità di adempiere a una determinata funzione, l’inosservanza della
funzione di base o l'inutilità sono altri temi ricorrenti nelle sue opere.
Lucia Ghegu ha studiato ingegneria, arti e design industriale, eppure il disegno si evince da sempre
come elemento fondamentale nella sua arte. Lei sceglie il disegnare come soluzione contro l’attuale
tendenza ipertecnologica: una reazione immediata, spontanea, una appunto veloce, attraverso il quale
può meglio comprendere e interpretare i rapporti tra il proprio essere e il mondo esterno.
Fra le mostre più importanti dell'artista vanno menzionate: “Spazi Aperti” XVII (Accademia di
Romania in Roma), Solar (installazione, Zimnicea), "Dalla linea e dalla forma" (Fondazione
Culturale Ilfoveanu, Pitesti), "Diploma" (mostra collettiva, Palazzo Știrbei, Bucarest), “Amural
Festival” (mostra collettiva, Centro Multiculturale, Brașov), “Diploma” (Palazzo Știrbei, Bucarest),
“Metros de creatividad - libro compartido” (Biblioteca Casa del Parco, Roma), “ Puertas y ventanas"
(Ciudad Vella Oberta, Valencia),"Disegni a Palazzo" (Galleria “Casa Artelor”, Mogoșoaia).
È impossibile separare la migrazione dalla storia dell'essere umano: la mobilità è una caratteristica
distintiva della nostra specie. Sin dalle sue origini, la specie umana è stata definita da diversi flussi
migratori, che sia stato per contrastare tragiche realtà o per inseguire il bisogno di cibo; alla ricerca
di libertà, degli ideali, o nel perseguire i propri sogni; nella conquista di nuovi territori o
semplicemente di una vita migliore. Considerare questo fenomeno un problema contemporaneo
significa ignorare una realtà storica.
Attraverso fotografie, installazioni e disegni, voglio far scaturire degli interrogativi sulle nozioni di
identità, collettività, territorio e memoria. Senza riferimento ad una o altra situazione particolare,
quello che mi preme è raccontare una storia che dia voce alla comunità che sto analizzando e di cui,
d’altronde, faccio parte. Il mio intento è quello di rivelare storie di luoghi e persone, di modi di
negoziare, avvicinare e adattare esperienze e bisogni immediati.
La mia esperienza personale a Roma mi ha portato alla scoperta di nuove pratiche artistiche per
esprimere il sentimento comune di tutti gli emigranti: la nostalgia.
Questa scoperta si è concretizzata in una serie di “dispositivi per abbracciare”, un progetto che sto
ancora portando avanti. (Lucia Ghegu)
La mostra sarà inaugurata il 16 settembre, alle ore 18:00. Il numero di visitatori sarà limitato e
l'accesso avverrà su prenotazione. Le condizioni di visita verranno comunicate in seguito sulla pagina
Facebook dell’evento.
INGRESSO VIALE DELLE BELLE ARTI 110
16
settembre 2020
Lucia Ghegu – In between repetition and variation
Dal 16 al 28 settembre 2020
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI ROMANIA
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Roma, Viale delle Belle Arti, 110, (Roma)
Orario di apertura
10:00 - 19:00
Vernissage
16 Settembre 2020, h 18:00 - 20:00.
Nel giorno dell'inaugurazione, il numero di visitatori sarà limitato e
l'accesso avverrà su prenotazione via emai info@accadromania.it, su invito
Sito web
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