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Emilia Agosti – Vedere l’Invisibile
Le opere presentate in questa esposizione racchiudono dentro di sè il concetto portante di tutto il percorso artistico della pittrice, che si snoda attorno alle tematiche del simbolo e dell’invisibile. La storia dell’uomo dai primordi fino ad ora è una storia di distacco e di incontro.
Comunicato stampa
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Le opere presentate in questa esposizione racchiudono dentro di sè il concetto portante di tutto il percorso artistico della pittrice, che si snoda attorno alle tematiche del simbolo e dell’invisibile. La storia dell'uomo dai primordi fino ad ora è una storia di distacco e di incontro, unità e differenza e il simbolo manifesta pienamente questo paradosso: è unità con varietà, unità che non dimentica la frattura che cerca sempre di ricomporre. Esso è uno sguardo, consapevole che la nostra esperienza del mondo non si riduce alla visibilità ma rinvia sempre oltre sé. E l'arte può incarnare perfettamente, secondo l’artista, la sfida del paradosso di rendere visibile l'invisibile, quelle forze che non interagiscono con la luce e l'elettromagnetismo ma in un certo qual modo possono essere percepite e "viste" in maniera non convenzionale, magari attraverso fasi oniriche particolari o una "visione superiore". La pittrice, da sempre attenta a sviscerare l’apparente dualismo tra visibile e invisibile, illusione e realtà, energia e materia, esprime nelle sue opere queste riflessioni attraverso un ritorno all’origine, all'essenziale, a quell’energia cosmica che scorre in tutti gli esseri e in tutte le forme e trova nell'arte il luogo simbolico per eccellenza in grado di metterci a contatto con l'infinito. E’ il ritorno a quello stupore di fronte al gesto artistico che lascia una prima traccia sulla tela, traccia che è segno che può diventare scrittura ma anche immagine nel pieno significato etimologico del termine, porta regale verso l’invisibile. Le opere esposte ci svelano passo dopo passo questa concezione: dagli astratti su tela, ai lavori ispirati alla calligrafia giapponese realizzati come una sorta di scrittura automatica, ai lavori di body printing, nei quali in primo piano vi è il contatto profondo con la parte primordiale dell’essere che trova nel corpo il luogo per antonomasia del simbolico. Tutti questi lavori sono accomunati da una sorta di leggerezza a livello di tratto, la leggerezza della traccia che lasciamo cadendo sulla terra, traccia che può essere data da differenti mezzi e tecniche (dal pennello, al rullino, al dripping di colore dato da un gesto d'impulso che non appoggia nemmeno sul supporto, all'impronta data dai nostri corpi che cadono come se fossero colore) ma che rimanda sempre all'inesauribilità e all'infinità da dove proviene e verso la quale ritorna . . .
ACTIVISM - VIDEO ART PROJECTION
CHRYSALIS – BORN AGAIN by YUGIR
Il processo eterno di uno spirito che si prepara a lasciare il proprio involucro, la dimora temporanea di questa dimensione materiale, appena prima di fare ritorno alla nuova vita, passa per uno stadio intermedio nel quale il soggetto attraversa una totalizzante esperienza di iper-coscienza.
L’atto performativo di Annibale Covini Gerolamo si inscrive nella sfera che i tibetani identificano come “Bardo”, lo stato in limine tra morte e rinascita; gli officianti, al tempo stesso, illuminano la via di ritorno dell’entità spirituale immergendosi in un’estasi meditativa che, dalle tenebre della crisalide, permette al corpo di emergere al principio del nuovo viaggio.
Un film di YUGIR (Alberto Baroni & Filippo Zoli)
Performer: Annibale Covini Gerolamo
Musica: Edoardo Baroni
ALBERTO BARONI
Alberto Baroni (Brescia, 1986), dopo la laurea magistrale conseguita all’Università degli Studi di Milano con una tesi su “Fury” di Fritz Lang, inizia a lavorare come videographer indipendente. Realizza documentari, web-doc, corporate e spot ricoprendo i ruoli di regista, operatore, montatore e colorist. Collabora con il C.T.U. (Centro Televisivo Universitario) dell’Università degli Studi di Milano, contribuendo alla realizzazione di documentari e spot per l’Ateneo. Nel 2015 dirige il suo primo cortometraggio, “Impero”, e nel 2017 presenta a Filmmaker Festival il cortometraggio in lingua inventata “Carro” (sezione “Prospettive”). Nel 2018 “Carro” vince il premio
per la Miglior Fotografia a ValdarnoCinema Film Festival. Nello stesso anno, il cortometraggio “Efeso” viene presentato in numerosi festival nazionali e internazionali, e nel 2019 vince il premio per il Miglior Film al Brianza FilmCorto Festival. Il suo ultimo lavoro, "LE – TOI – ILE”, partecipa di nuovo in competizione a Filmmaker Festival. Nel 2020 “LE – TOI – ILE” vince il premio Best Sound Design all’
Hermetic International Film Festival. Dal 2018 scrive per la rivista di cinema on line “Gli Spietati”.
FILIPPO ZOLI
Nato a Faenza il 17/03/1991.
Frequenta dai 12 anni fino ai 17 la bottega della pittrice Vittoriana Benini. Si diploma nel 2009 all’istituto Gaetano Ballardini di Faenza come maestro d’arte ceramica.
Dal 2009 al 2011 si trasferisce a Roma per lavorare come filmmaker e street artist. Nel 2013 apre il suo studio e comincia a fare mostre, spostandosi in tutta Europa: con la Galleria Jelmoni di Piacenza espone a Berlino, Piacenza e Milano, mentre a Palermo partecipa alla Biennale Giovani Artisti.
Espone 5 immense tele a Palazzo Pepoli, nel cuore di Bologna, grazie al sostegno dei suoi collezionisti.
Nel 2009 si trova in Texas nello studio del pittore italo americano Benini e nel 2017 esegue un’importante commissione per un’azienda di Imola con sede a Las Vegas. Attualmente frequenta l’Accademia di Brera, espone in mostre personali e collettive, e le sue opere fanno parte di numerose collezioni private.
ACTIVISM - VIDEO ART PROJECTION
CHRYSALIS – BORN AGAIN by YUGIR
Il processo eterno di uno spirito che si prepara a lasciare il proprio involucro, la dimora temporanea di questa dimensione materiale, appena prima di fare ritorno alla nuova vita, passa per uno stadio intermedio nel quale il soggetto attraversa una totalizzante esperienza di iper-coscienza.
L’atto performativo di Annibale Covini Gerolamo si inscrive nella sfera che i tibetani identificano come “Bardo”, lo stato in limine tra morte e rinascita; gli officianti, al tempo stesso, illuminano la via di ritorno dell’entità spirituale immergendosi in un’estasi meditativa che, dalle tenebre della crisalide, permette al corpo di emergere al principio del nuovo viaggio.
Un film di YUGIR (Alberto Baroni & Filippo Zoli)
Performer: Annibale Covini Gerolamo
Musica: Edoardo Baroni
ALBERTO BARONI
Alberto Baroni (Brescia, 1986), dopo la laurea magistrale conseguita all’Università degli Studi di Milano con una tesi su “Fury” di Fritz Lang, inizia a lavorare come videographer indipendente. Realizza documentari, web-doc, corporate e spot ricoprendo i ruoli di regista, operatore, montatore e colorist. Collabora con il C.T.U. (Centro Televisivo Universitario) dell’Università degli Studi di Milano, contribuendo alla realizzazione di documentari e spot per l’Ateneo. Nel 2015 dirige il suo primo cortometraggio, “Impero”, e nel 2017 presenta a Filmmaker Festival il cortometraggio in lingua inventata “Carro” (sezione “Prospettive”). Nel 2018 “Carro” vince il premio
per la Miglior Fotografia a ValdarnoCinema Film Festival. Nello stesso anno, il cortometraggio “Efeso” viene presentato in numerosi festival nazionali e internazionali, e nel 2019 vince il premio per il Miglior Film al Brianza FilmCorto Festival. Il suo ultimo lavoro, "LE – TOI – ILE”, partecipa di nuovo in competizione a Filmmaker Festival. Nel 2020 “LE – TOI – ILE” vince il premio Best Sound Design all’
Hermetic International Film Festival. Dal 2018 scrive per la rivista di cinema on line “Gli Spietati”.
FILIPPO ZOLI
Nato a Faenza il 17/03/1991.
Frequenta dai 12 anni fino ai 17 la bottega della pittrice Vittoriana Benini. Si diploma nel 2009 all’istituto Gaetano Ballardini di Faenza come maestro d’arte ceramica.
Dal 2009 al 2011 si trasferisce a Roma per lavorare come filmmaker e street artist. Nel 2013 apre il suo studio e comincia a fare mostre, spostandosi in tutta Europa: con la Galleria Jelmoni di Piacenza espone a Berlino, Piacenza e Milano, mentre a Palermo partecipa alla Biennale Giovani Artisti.
Espone 5 immense tele a Palazzo Pepoli, nel cuore di Bologna, grazie al sostegno dei suoi collezionisti.
Nel 2009 si trova in Texas nello studio del pittore italo americano Benini e nel 2017 esegue un’importante commissione per un’azienda di Imola con sede a Las Vegas. Attualmente frequenta l’Accademia di Brera, espone in mostre personali e collettive, e le sue opere fanno parte di numerose collezioni private.
10
ottobre 2020
Emilia Agosti – Vedere l’Invisibile
Dal 10 al 27 ottobre 2020
arte contemporanea
Location
JELMONI STUDIO GALLERY
Piacenza, Vicolo Molineria San Nicolò, 8, (Piacenza)
Piacenza, Vicolo Molineria San Nicolò, 8, (Piacenza)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16,00-19,30
Vernissage
10 Ottobre 2020, ore 18,00
Sito web
Autore