03 ottobre 2020

A Parma al via la 39ma edizione di Mercanteinfiera

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Da oggi all'11 ottobre torna la fiera all’antiquariato, modernariato e collezionismo più grande d'Italia, con un focus sugli Anni Venti del '900. Ilaria Dazzi, Brand Manager, ci ha raccontato l'edizione 2020

© Mercanteinfiera

A Parma da oggi all’11 ottobre torna Mercanteinfiera, la fiera all’antiquariato, modernariato e collezionismo più grande d’Italia, in cui il protagonista è il pezzo unico.
La 39ma edizione segna il ritorno dell’evento fieristico “in presenza”, dopo l’edizione primaverile tenutasi online, rivolta a 5000 buyers di settore e al pubblico di tutto il mondo, che ha riscosso notevole successo.

Accanto all’enorme varietà dei pezzi negli stand, la 39ma edizione dell’appuntamento di Fiere di Parma offre un focus sulla vita e la moda degli Anni Venti del ‘900, con una mostra collaterale, nel Padiglione 4, curata da Paolo Aquilini, Direttore del Museo della Seta di Como, e Clara Cappelletti: accanto a una serie di abiti d’archivio provenienti dal Museo della seta di ComoClerici Tessuto e Ostinelli Seta, verranno esposti oltre 70 pezzi, tra accessori d’epoca, come ventagli e borse, fino a rarissimi dischi di vinile a 78 giri e grammofoni.

Ilaria Dazzi, photo credit Danilo Marchesi

Ilaria Dazzi, brand manager, ci ha raccontato l’edizione 2020 di Mercanteinfiera

Mercanteinfiera è il maggior evento in Italia di antiquariato, modernariato e vintage. Può fornirci qualche dato sull’evento?
«Nella consuetudine l’evento annovera circa 1000 espositori per edizione e circa 50mila presenze in termini di visitatori di cui 5mila operatori, prevalentemente esteri.
Il tema vendite difficilmente può essere quantificato per varie ragioni, pur trattandosi di centinaia di migliaia di euro di traffico: l’unica sezione rispetto a cui abbiamo parametri certi è l’ammontare delle merci che transitano per il Magazzino Belle Arti, ossia lo spazio adibito alle opere che necessitano delle pratiche di esportazione.
In questa edizione ‘particolare’ annoveriamo 800 espositori ma siamo sulla buona strada per avvicinarci ai flussi consueti in termini di operatori di settore e per ottenere buoni risultati anche in termini di visitatori.
Confermati i 4 Padiglioni espositivi».
© Mercanteinfiera
Come è nata l’idea di dedicare la 39ma edizione agli anni ‘20 del Novecento?
«Dalla volontà di enfatizzare un file-rouge, quello tra gli Anni Venti del secolo scorso e il 2020, in una sorta di parallelismo continuativo tra un secolo e l’altro. Era interessante lavorare su un contenuto simbolico, oltre che mettere in vetrina pezzi di assoluto valore museale, senza contare che il Museo della Seta di Como, il Direttore, e gli imprenditori lombardi che hanno aderito all’iniziativa, sono stati partner davvero entusiasti».
© Mercanteinfiera
Che cosa significa per Parma essere la sede di Mercanteinfiera?
«Parma si affaccia a una fase chiave della sua esperienza culturale: l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura non è solo importante in termini di opportunità, ma può essere un autentico motore per fare sistema in un’ottica di eccellenze.
Parma è una città dalla forte tradizione culturale, dislocata geograficamente in modo funzionale, dove l’attività culturale deve poter essere anche opportunità di business e quindi di crescita. Godiamo di importanti collezionisti, di studiosi noti, ripeto, di eccellenze. Mercanteinfiera è un esempio di unicità che ha forti radici territoriali ma ‘sbarcata’ in molti Paesi del mondo, che si raccolgono qui e che vivono la città proprio per partecipare alla Fiera. Chi partecipa ha quindi bisogno non solo di servizi ma apprezza le offerte culturali: Mercanteinfiera è un binomio esperienziale tra cultura e turismo e business».
© Mercanteinfiera
Che edizione sarà con le misure anti-contagio? Che cosa cambia rispetto alle edizioni precedenti?
«Questa edizione ci ha chiesto grandi sforzi in termini organizzativi, senza contare che si è consolidata, per ovvie ragioni, in tempi necessariamente assai più ridotti del normale: ma proprio questo impegno collettivo, la determinazione a rendere possibile tutto senza mai venire meno alle norme di sicurezza, la sta rendendo ancora più speciale.
Stiamo cercando di favorire l’accredito online per evitare code e attese, ci sarà personale di presidio per controllare che non si verifichino assembramenti, ma di fatto le dimensioni e l’organizzazione del nostro Quartiere Fieristico permetteranno la visita nel migliore dei modi. Necessari, naturalmente, l’accesso con mascherina e l’igienizzazione delle mani. Cambierà la necessità di prestare attenzione alle norme previste ma, di fatto, la capienza del Quartiere permette una contingentazione comunque importante.
Sarà un’edizione di rinascita, in cui da un lato raccogliere i frutti della continuità mantenuta nei mesi scorsi, a distanza, con espositori e operatori e, dall’altro, seminare verso il nuovo che verrà, sempre nel rispetto delle caratteristiche che rendono Mercanteinfiera unico».
© Mercanteinfiera

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