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I lunedì di Casa Testori
Se le mostre non si possono (momentaneamente) vedere, allora ve le raccontiamo. Ogni settimana parleremo di due esposizioni in corso, con artisti e curatori. Un modo per viverle anche a porte chiuse, per scoprire il percorso e i protagonisti nella speranza di poter riaprire presto.
Comunicato stampa
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Per questa prima puntata avremo curatrice e artiste di Meristà, la mostra in corso: Giulia Zorzi, Fatima Bianchi e Ilaria Turba. A seguire incontriamo Velasco Vitali, che ha esposto il ciclo Goldwatch negli spazi di Assab One: con lui Elena Quarestani, fondatrice dello spazio.
I Lunedì di Casa Testori, prevedono anche una “perla" conclusiva: ogni settimana Federica Fracassi leggerà l'incipit di un libro di Giovanni Testori. Si inizia con Il Fabbricone.
MERISTA’
mostra a cura di Giulia Zorzi
con Fatima Bianchi e Ilaria Turba
Casa Testori
“Meristà” è la nuova mostra dedicata da Casa Testori all’arte contemporanea nel ciclo Pocket Pair. Curata da Giulia Zorzi, presenta il lavoro di due artiste visuali, Ilaria Turba e Fatima Bianchi. Entrambe prendono spunto da elementi della vita personale e familiare e innescano un dialogo incrociato fra di loro che, seguendo i diversi ambienti della casa, la storia del luogo e delle persone che lo hanno abitato in passato e intrecciando diversi linguaggi espressivi, rielaborano il proprio ricordo rendendolo universale. Una memoria fertile e generativa dunque: non solo ricordo, ma vero terreno di scoperte e rivelazioni. Da qui il titolo della mostra “Meristà”, parola inventata che ha origine nel termine meristema, che prende spunto dal suo significato: tessuto vegetale le cui cellule sono capaci di dividersi e riprodursi. Un neologismo che è anche omaggio a Giovanni Testori, grandissimo inventore di lingue proprie.
Fatima Bianchi, già ospite di Casa Testori nel 2014 con il pluripremiato “Tyndall”, presenta tre installazioni video, tra arte e cinema:
“L' Ouvert” è l'opera più recente dell'artista. Viene qui presentata in anteprima, in associazione a una speciale installazione. Un gruppo di donne racconta la propria esperienza del parto. Evocato attraverso la memoria del corpo, il parto diventa rito di passaggio rappresentato anche simbolicamente dall'apertura. Il corpo, la memoria e il racconto rimandano a un senso più profondo: il desiderio dell'essere umano di far parte di uno spazio infinito, assoluto. Una dimensione che trascende il tempo, in cui vita e morte si compenetrano: l'eterno divenire. “Onomanzia“ è un lavoro in cui l'artista indaga sul proprio nome, che racchiude identità, culture, simboli e storie differenti. Un viaggio autobiografico intorno all’importanza del significato del nome nella vita di ognuno di noi.
Infine, uno speciale lavoro sull’archivio fotografico della famiglia Testori sarà presentato in un’installazione video realizzata per l’occasione.
Ilaria Turba presenta una selezione da “JEST“, raccolta di opere qui ripensata per dialogare con gli spazi della casa. Nasce dall’esplorazione dell’archivio fotografico della famiglia dell'autrice: cinque generazioni di fotografie scattate dal 1870 a oggi sono il punto di partenza di una ricerca visiva in cui la fotografia è realtà e finzione, gioco e azione; immagini e oggetti nascono da una pratica fotografica che intreccia altre discipline, offrendosi allo spettatore come una nuova esperienza dello sguardo e della percezione.
In JEST, termine inglese che in italiano si traduce con 'scherzo', l’autrice lavora manipolando le immagini storiche in un gioco di ripetizioni, trasformazioni visive e messinscene sempre diverse, fino a costruire una costellazione che unisce elementi privati e universali.
Il progetto espositivo richiede la partecipazione del visitatore e offre spunti di riflessione sull’archivio personale di immagini e suggestioni (e pregiudizi) che ciascuno di noi si porta dietro.
A completare l'esposizione è un lavoro a quattro mani sull'archivio fotografico della famiglia Testori: una selezione di immagini presentata in due letture intrecciate delledue artiste.
Pocket Pair ciclo di mostre coordinato da Marta Cereda avviato da Casa Testori nel 2018, riprende un’espressione del gioco del poker che indica la situazione in cui un giocatore ha due carte, di uguale valore, e deve scommettere su di esse. Allo stesso modo, i curatori scommettono su talenti emergenti, due artiste/i dal pari valore, per dar vita a una bipersonale di elevata qualità, allestita al pian terreno dove sono liberi di incontrarsi, anche all’interno delle singole stanze, di farsi visita, di dialogare da vicino.
I Lunedì di Casa Testori, prevedono anche una “perla" conclusiva: ogni settimana Federica Fracassi leggerà l'incipit di un libro di Giovanni Testori. Si inizia con Il Fabbricone.
MERISTA’
mostra a cura di Giulia Zorzi
con Fatima Bianchi e Ilaria Turba
Casa Testori
“Meristà” è la nuova mostra dedicata da Casa Testori all’arte contemporanea nel ciclo Pocket Pair. Curata da Giulia Zorzi, presenta il lavoro di due artiste visuali, Ilaria Turba e Fatima Bianchi. Entrambe prendono spunto da elementi della vita personale e familiare e innescano un dialogo incrociato fra di loro che, seguendo i diversi ambienti della casa, la storia del luogo e delle persone che lo hanno abitato in passato e intrecciando diversi linguaggi espressivi, rielaborano il proprio ricordo rendendolo universale. Una memoria fertile e generativa dunque: non solo ricordo, ma vero terreno di scoperte e rivelazioni. Da qui il titolo della mostra “Meristà”, parola inventata che ha origine nel termine meristema, che prende spunto dal suo significato: tessuto vegetale le cui cellule sono capaci di dividersi e riprodursi. Un neologismo che è anche omaggio a Giovanni Testori, grandissimo inventore di lingue proprie.
Fatima Bianchi, già ospite di Casa Testori nel 2014 con il pluripremiato “Tyndall”, presenta tre installazioni video, tra arte e cinema:
“L' Ouvert” è l'opera più recente dell'artista. Viene qui presentata in anteprima, in associazione a una speciale installazione. Un gruppo di donne racconta la propria esperienza del parto. Evocato attraverso la memoria del corpo, il parto diventa rito di passaggio rappresentato anche simbolicamente dall'apertura. Il corpo, la memoria e il racconto rimandano a un senso più profondo: il desiderio dell'essere umano di far parte di uno spazio infinito, assoluto. Una dimensione che trascende il tempo, in cui vita e morte si compenetrano: l'eterno divenire. “Onomanzia“ è un lavoro in cui l'artista indaga sul proprio nome, che racchiude identità, culture, simboli e storie differenti. Un viaggio autobiografico intorno all’importanza del significato del nome nella vita di ognuno di noi.
Infine, uno speciale lavoro sull’archivio fotografico della famiglia Testori sarà presentato in un’installazione video realizzata per l’occasione.
Ilaria Turba presenta una selezione da “JEST“, raccolta di opere qui ripensata per dialogare con gli spazi della casa. Nasce dall’esplorazione dell’archivio fotografico della famiglia dell'autrice: cinque generazioni di fotografie scattate dal 1870 a oggi sono il punto di partenza di una ricerca visiva in cui la fotografia è realtà e finzione, gioco e azione; immagini e oggetti nascono da una pratica fotografica che intreccia altre discipline, offrendosi allo spettatore come una nuova esperienza dello sguardo e della percezione.
In JEST, termine inglese che in italiano si traduce con 'scherzo', l’autrice lavora manipolando le immagini storiche in un gioco di ripetizioni, trasformazioni visive e messinscene sempre diverse, fino a costruire una costellazione che unisce elementi privati e universali.
Il progetto espositivo richiede la partecipazione del visitatore e offre spunti di riflessione sull’archivio personale di immagini e suggestioni (e pregiudizi) che ciascuno di noi si porta dietro.
A completare l'esposizione è un lavoro a quattro mani sull'archivio fotografico della famiglia Testori: una selezione di immagini presentata in due letture intrecciate delledue artiste.
Pocket Pair ciclo di mostre coordinato da Marta Cereda avviato da Casa Testori nel 2018, riprende un’espressione del gioco del poker che indica la situazione in cui un giocatore ha due carte, di uguale valore, e deve scommettere su di esse. Allo stesso modo, i curatori scommettono su talenti emergenti, due artiste/i dal pari valore, per dar vita a una bipersonale di elevata qualità, allestita al pian terreno dove sono liberi di incontrarsi, anche all’interno delle singole stanze, di farsi visita, di dialogare da vicino.
23
novembre 2020
I lunedì di Casa Testori
23 novembre 2020
serata - evento
Evento online
Link di partecipazione
Orario di apertura
21.15
Sito web
Autore
Curatore