07 dicembre 2020

“IL MUSEO CHE NON C’È” Esposti per la prima volta insieme, 70 capolavori della collezione De Fornaris inaugurano il nuovo Museo Virtuale della Fondazione

di

www.fondazionedefornaris.org

In quasi quarant’anni di attività nel mondo dell’arte, la Fondazione De Fornaris non ha mai potuto disporre di un proprio museo “fisico”, nel quale esporre in modo permanente la sua ricca collezione. Nasce da qui l’ambizione di progettare da zero “Il Museo che non c’è”: un innovativo museo virtuale che presenta, valorizza e rende accessibili a tutti le opere più preziose della Fondazione. Uno dei pochissimi esempi al mondo di museo non presente nella realtà, ma progettato appositamente per essere visitato e apprezzato solo sul web.

Sono 6 le sale visitabili dagli utenti: la Sala 1, omaggio al mecenate, artista e collezionista Ettore De Fornaris, racchiude una serie di opere a lui appartenute, tra cui Novembre di Antonio Fontanesi. La Sala 2 è dedicata all’Ottocento e ai primissimi anni del Novecento e comprende opere da Hayez a Pellizza Da Volpedo. La Sala 3 si concentra sui protagonisti dell’arte italiana della prima metà del Novecento con tra l’altro ritratti femminili pre-futuristi di Balla e Boccioni. Nella Sala 4 esempi significativi della pittura torinese tra le due guerre, con dipinti di pittori come Casorati, Levi e Menzio. La Sala 5 presenta 11 opere dei maggiori artisti del Novecento, tra cui Burri e Morandi. La Sala 6 è stata infine ideata per dare risalto a momenti salienti dell’arte contemporanea, dal 1960 a oggi, con Paolini, Mondino, Gastini e Griffa.

Tutti i dipinti sono visibili in alta definizione e le sculture esplorabili a 360 gradi: ogni opera è descritta nei dettagli e alcune di esse sono dotate di hotspot che forniscono approfondimenti sui singoli particolari dell’opera stessa.

Si accede al “Museo che non c’è” attraverso il sito della Fondazione De Fornaris www.fondazionedefornaris.org, oppure scaricando l’App “Museo Virtuale De Fornaris” dall’App Store o da Google Play. È anche possibile esplorare il museo scaricando l’applicazione di Oculus dal sito della Fondazione per vivere un’emozionante esperienza immersiva in 3D, attraverso il visore per la realtà virtuale Oculus Rift.