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Grandi manovre per la Frick Collection, che apre al Breuer Building
Architettura
La Frick Collection cambia sede: il museo lascerà momentaneamente la sua iconica sede nella Henry Clay Frick House, storico esempio di architettura della Gilded Age statunitense nell’Upper East Side di Manhattan, per spostarsi in uno spazio altrettanto significativo, quello del Breuer Building, in Madison Avenue, in apertura a partire dal 18 marzo 2021. Le opere della collezione rimarranno lì esposte per circa due anni, durante i lavori di ristrutturazione della sede originaria.
La nuova sede, chiamata The Frick Madison, ha già una lunga storia museale alle spalle: prima vi si trovava il Whitney Museum of American Art, attualmente a Chelsea, nello spazio realizzato da Renzo Piano. Poi il Metropolitan vi aveva aperto la sede satellite del Met Breuer che, chiusa durante il lockdown, alla fine non ha più riaperto, cedendo il testimone alla Frick Collection.
Il progetto originale risale al 1966 ed è uno dei più conosciuti del grande architetto Marcel Breuer, formatosi al Bauhaus, al quale il Whitney Museum commissionò la realizzazione della sua futura sede, dopo quelle del Greenwitch Village e di Midtown Manhattan. Breuer vi lavorò insieme ad Hamilton Smith e, inizialmente, il progetto suscitò non poche critiche. La sua forte presenza modernista, con le facciate modulari e geometriche, entrava in conflitto con le tradizionali case a schiera in pietra calcarea, arenaria e mattoni del quartiere. Definito all’epoca come «uno ziggurat babilonese invertito», in maniera non propriamente benevola, oggi l’edificio è riconosciute come un esempio audace e innovativo del Modernismo.
Di certo, ben diverso dalla Henry Clay Frick House, considerata ufficialmente come monumento storico di interesse nazionale. Frick affidò la costruzione della sua residenza all’architetto Thomas Hastings, che progettò una villa a tre piani con giardino sopraelevato, in stile Beaux-Arts e facciata in pietra calcarea dell’Indiana. La costruzione ebbe luogo tra il 1912 e il 1914 ma Henry non riuscì a godersela per molto tempo. Il ricco magnate dell’acciaio, uno degli uomini più potenti degli Stati Uniti e figura controversa – è considerato tra i responsabili del tragico crollo della diga di South Fork –, morì nel 1919, lasciando la casa e tutti i suoi contenuti, inclusi opere d’arte, mobili e oggetti decorativi, fruibili al pubblico per un museo. I lavori di ristrutturazione, approvati nel 2018 non senza polemiche, sono stati progettati dall’architetto Annabelle Selldorf.
«Speriamo di poter condividere la nostra collezione di nuovo con i nostri visitatori, riorganizzata in modo tale da ispirare nuove prospettive», ha dichiarato Ian Wardropper, direttore della Frick Collection. In effetti, una delle caratteristiche del tradizionale allestimento nella sede storica della Frick Hous, era la disposizione delle opere secondo i gusti del magnate e collezionista Henry Clay Frick, sovrapponendo epoche e stili. In questo nuovo progetto allestitivo, invece, dipinti, sculture e oggetti di design, tra cui opere di Bellini, Clodion, Gainsborough, Goya, Holbein, Houdon, Ingres, Rembrandt, Tiziano, Turner, Velázquez, Verrocchio, Vermeer, Whistler, Fragonard, saranno esposti in ordine cronologico e per provenienza geografica, su tre piani.