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Palazzo del Melograno, a Genova, è in fermento. Il 18 e il 19 marzo l’asta di Dipinti Antichi e del XIX secolo di Wannenes animerà le sue sale, in una sfilata di opere rare e intrise di storie. Diamo un’occhiata al catalogo dell’incanto, lasciandoci guidare da quattro carismatiche protagoniste.
Quattro highlights dell’asta
Il primo capolavoro della nostra ricognizione è un elegantissimo Ritratto di dama proveniente dalla Galleria Zabert di Torino, con attribuzione a Scipione Pulzone o Rodrigo de Villandrando (lotto 1176, stima: 5.000 – 8.000 euro). Il soggetto? Una figura femminile che ostenta fiera la ricchezza del suo abito, dei suoi gioielli, di quella gorgiera che incornicia un sorriso appena accennato. «In Italia e in modo particolare a Firenze», spiegano dalla maison, «un simile gusto si riscontra nei ritratti Medici riferiti a Tiberio Titi, con figure in piedi definite nei contorni da un puntiglioso calligrafismo».
![Wannenes dipinti antichi](https://www.exibart.com/repository/media/2021/03/wannenes.png)
Ma la dama della Galleria Zabert, di dimensioni superiori al vero, non è la sola gentildonna del catalogo di Wannenes. Siamo nella seconda metà del Seicento, Giovanni Maria Delle Piane, detto il Mulinaretto, è il pittore più richiesto dalla nobiltà locale; conosce i segreti della ritrattistica di Rigaud, di Largillière, e le famiglie più prestigiose – inclusi i Doria, i Durazzo e poi, a Parma, i Farnese – fanno a gara per abitare le sue tele. La dama del lotto 962, riccamente vestita, è tra le fortunate protagoniste dei suoi lavori (stima: 7.000 – 8.000 euro).
![Dipinti antichi Wannenes](https://www.exibart.com/repository/media/2021/03/962-GIOVANNI-MARIA-DELLE-PIANE.jpg)
È il turno di un soggetto inconfondibile, Giuditta e Oloferne, forse commissionato dal principe del Liechtenstein Johann Adam Andreas a Paolo Gerolamo Piola (lotto 1180, stima 8.000 – 12.000 euro). Una rappresentazione macabra, che coglie l’eroina nel momento più tragico della narrazione quando, per salvare il suo popolo, ha già decapitato il generale assiro; ne trattiene la testa sanguinante con una mano, come nell’opera di Cristofano Allori custodita agli Uffizi, e i colori sgargianti dei suoi abiti si contrappongono all’atmosfera tetra che domina il dipinto. Guarda verso il cielo la Giuditta di Piola, sembra sorridere, certa e fiera della protezione divina. «Lo sfumare dei colori distesi con intensità e l’ambientazione», leggiamo sul catalogo, «con la quinta scenica di tessuto che allude alla tenda del generale assiro, crea un elegante effetto teatrale di gusto barocco».
![Wannenes dipinti antichi](https://www.exibart.com/repository/media/2021/03/1180-PIOLA.jpg)
Arriviamo così all’ultima femme del nostro viaggio. Figura di donna (lotto 1327, stima 5.000 – 7.000 euro) è datata 1862; nasce dalla mano di Leonardo Gasser, allievo di Michele Gordigiani e assiduo frequentatore del Caffè Michelangiolo, un punto d’incontro fondamentale per artisti come Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini. «Dopo aver eseguito alcuni quadri d’ispirazione letteraria», raccontano gli esperti, «Gasser si dedicò con successo al ritratto femminile, attento alla gamma cromatica e tonale dei dipinti e pronto a descrivere con eleganza la vita mondana. Le sue doti», non a caso,«furono apprezzate anche nell’ambiente dei Macchiaioli».
![](https://www.exibart.com/repository/media/2021/03/1327-GASSER-760x1024.jpg)