-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
È una sanguigna di Gian Lorenzo Bernini la superstar di Actéon di Compiègne, la stessa casa d’aste che, nel 2019, aveva venduto quel famoso Cimabue scoperto in una cucina. Passata di mano per €1,9 milioni, l’opera rappresenta un uomo nudo, seduto e con il capo chino, attorniato da rocce e vegetazione; era stata offerta con una stima compresa tra i 30 e i 50 mila euro, ma ha annientato in fretta le aspettative, segnando un nuovo record per un disegno dell’artista.
Prima della recente autenticazione, la sanguigna veniva attribuita a Pierre Paul Puget, allievo di Pietro da Cortona e pioniere dell’arte barocca d’oltralpe. Ma la conferma sull’autore è arrivata forte e chiara dall’esperta Ann Sutherland Harris, che ha constatato l’incredibile somiglianza rispetto ai sette academy drawings di Bernini ad oggi conosciuti. Immaginate la sorpresa. Uno stupore pari a quello del 2001, probabilmente, quando Julien Stock di Sotheby’s riconobbe la mano di Michelangelo in un disegno dell’Addolorata, custodito nel castello di Howard; e qualcosa di simile, a tinte più romanzesche, è accaduto nel 2019, quando un Cristo deriso – confuso per anni per un’anonima icona bizantina – fu riqualificato come un originale, milionario Cimabue.
Ed eccoci quindi al cospetto di un autentico Bernini, che nel 2021 ha già tagliato un traguardo d’asta con la statua Autunno (ve ne parlavamo qui). Stavolta è un disegno a far parlare di lui: «Le sue figure accademiche», spiega il catalogo di Actéon, «sono ispirate alla potenza degli ignudi di Michelangelo. Quei corpi appaiono giganteschi, perché sono quasi raggomitolati nello spazio del foglio e andrebbero ben oltre la cornice imposta se dispiegassero le loro membra. I contorni sono disegnati con numerose linee piccole, sovrapposte e discontinue. Le figure emettono così una potenza contenuta, e il trattamento dei contorni rende la vibrazione della carne».
Il risultato? €1,9 milioni, una cifra che moltiplica per 63 volte la stima minima iniziale (diritti d’asta inclusi). Uno stacco niente male, tra l’altro, rispetto all’ultimo disegno da record, quando il Ritratto di Ottaviano Castelli di Bernini era stato aggiudicato per 233 mila dollari da Sotheby’s New York, nel 2014. «Abbiamo polverizzato quel risultato», dichiara il direttore di Actéon Dominique Le Coënt, «e questo ci rende estremamente felici».