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Gianpiero Fanuli – Riviera
Le immagini si aprono ai ricordi. Richiedono una ripresa, quel ritornare a ritroso con la mente al proprio vissuto. Alla propria storia. Alla propria infanzia. Al sole estivo della riviera. Ai giorni spensierati e felici. Ai respiri di sale. Alle voci di amicizie e di giochi.
Comunicato stampa
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Phos Centro Fotografia Torino è lieto di presentare “Riviera“, una mostra di Gianpiero Fanuli a cura di Maria Ares Chillon / Ares Contemporary.
Le immagini si aprono ai ricordi. Richiedono una ripresa, quel ritornare a ritroso con la mente al proprio vissuto. Alla propria storia. Alla propria infanzia. Al sole estivo della riviera. Ai giorni spensierati e felici. Ai respiri di sale. Alle voci di amicizie e di giochi. Noi siamo il ricordo che ricordiamo. L’invito è nel riportare in presenza, nel riattualizzare un vissuto miscelato a nuove immagini. La ricchezza è nell’immaginazione che si ravviva. Il desiderio è nel risveglio dell’uomo segreto che è in noi.
Al contempo, l’opera di Gianpiero Fanuli propone un vedere in trasparenza. Oltre l’istante. L’intenzione è di toccare, con la sensibilità che gli è propria, quel rapporto dell’uomo con lo spazio che incide sull’identità. L’indagine si concentrasull’abitare. Sul rapporto essenziale dell’uomo con lo spazio, in quel suo trattenersi che è rimanere. L’abitare come modo d’essere dell’uomo nel mondo implica l’idea di un tempo che permane. Il paesaggio non solo accoglie singoli istanti, ma dispiega le modalità dell’esistenza. Il luogo si scopre scenario di una messa in scena che richiama, come nel teatro, il persistere di un’azione compositiva. Ruoli e maschere. Architetture e dialoghi. La Polaroid così realizzata pone degli accenti. Offre delle pause. Fa spazio – dentro l’inesorabile scorrere del tempo. Per non disperdere. Per non lasciar andare. Per poter comprendere. Quest’iconografia mediterranea costringe tutti noi a un ulteriore ascolto.
Marine, porticcioli, piazzette assolate. C’è un’adesione a quella vita che, manifestazione, è racconto e vissuto. La capacità dell’autore, di colui che esce dalle circostanze, è nel rendere astrattala scena indagata. Nel rendere icona uno scampolo di vita rivelata. È nel gioco dell’attesae del recupero che si consuma l’azione del fotografo. Un fare che ammette, nel mondo, il proprio mondo. Inutile, dunque, laricerca di un’assoluta corrispondenza. Di una fredda registrazione. Ogni immagine di Gianpiero Fanuli è, primariamente, contaminazione. È illusione. In questo sta la sua bellezza.
Testo di Giovanni Pelloso
L’ingresso, gratuito e aperto al pubblico, sarà regolato in base alle vigenti normative anti Covid 19.
Le immagini si aprono ai ricordi. Richiedono una ripresa, quel ritornare a ritroso con la mente al proprio vissuto. Alla propria storia. Alla propria infanzia. Al sole estivo della riviera. Ai giorni spensierati e felici. Ai respiri di sale. Alle voci di amicizie e di giochi. Noi siamo il ricordo che ricordiamo. L’invito è nel riportare in presenza, nel riattualizzare un vissuto miscelato a nuove immagini. La ricchezza è nell’immaginazione che si ravviva. Il desiderio è nel risveglio dell’uomo segreto che è in noi.
Al contempo, l’opera di Gianpiero Fanuli propone un vedere in trasparenza. Oltre l’istante. L’intenzione è di toccare, con la sensibilità che gli è propria, quel rapporto dell’uomo con lo spazio che incide sull’identità. L’indagine si concentrasull’abitare. Sul rapporto essenziale dell’uomo con lo spazio, in quel suo trattenersi che è rimanere. L’abitare come modo d’essere dell’uomo nel mondo implica l’idea di un tempo che permane. Il paesaggio non solo accoglie singoli istanti, ma dispiega le modalità dell’esistenza. Il luogo si scopre scenario di una messa in scena che richiama, come nel teatro, il persistere di un’azione compositiva. Ruoli e maschere. Architetture e dialoghi. La Polaroid così realizzata pone degli accenti. Offre delle pause. Fa spazio – dentro l’inesorabile scorrere del tempo. Per non disperdere. Per non lasciar andare. Per poter comprendere. Quest’iconografia mediterranea costringe tutti noi a un ulteriore ascolto.
Marine, porticcioli, piazzette assolate. C’è un’adesione a quella vita che, manifestazione, è racconto e vissuto. La capacità dell’autore, di colui che esce dalle circostanze, è nel rendere astrattala scena indagata. Nel rendere icona uno scampolo di vita rivelata. È nel gioco dell’attesae del recupero che si consuma l’azione del fotografo. Un fare che ammette, nel mondo, il proprio mondo. Inutile, dunque, laricerca di un’assoluta corrispondenza. Di una fredda registrazione. Ogni immagine di Gianpiero Fanuli è, primariamente, contaminazione. È illusione. In questo sta la sua bellezza.
Testo di Giovanni Pelloso
L’ingresso, gratuito e aperto al pubblico, sarà regolato in base alle vigenti normative anti Covid 19.
03
maggio 2021
Gianpiero Fanuli – Riviera
Dal 03 al 31 maggio 2021
fotografia
Location
PHOS TORINO
Torino, Via Giovanni Battista Vico, 1, (Torino)
Torino, Via Giovanni Battista Vico, 1, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-18:30
Vernissage
3 Maggio 2021, Dalle ore 15 alle ore 20
Sito web
Autore
Curatore