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Non solo animali esotici e natura selvaggia. C’è un dipinto, all’asta di Arte Moderna e Contemporanea di Cambi, che non trova eguali nella produzione di Antonio Ligabue: si tratta di Elba, misura 40×41 cm e ritrae una bambina morta all’età di 4 anni. Vi sembra familiare? Compare in una delle prime scene del film Volevo nascondermi (2020), dove quegli occhi grandi – incorniciati da tratti spigolosi e da un taglio di capelli quasi monastico – scrutano silenziosi un impeccabile Elio Germano.
È il 1933. Ligabue è ospite dell’artista e amico Renato Marino Mazzacurati a Villa Malaspina, Gualtieri. È da lui che impara l’uso dei colori a olio ed è proprio Mazzacurati, in principio, l’incaricato a dipingere la figlia del mezzadro dopo la sua tragica scomparsa; ma la storia prenderà una strada differente e alla fine sarà proprio Ligabue a fissare per sempre, a memoria, il volto di Elba sulla sua tela.
Colori freddi, malinconici, la data esplicitata in basso a destra – una vera rarità, per la produzione dell’artista naïf. «Quest’opera ferma, penetrante e analitica non concede nulla al sentimentalismo d’occasione», scriverà la critica d’arte Bianca Tosatti, «ma dimostra una rara capacità di guardare la vita con intensa imparzialità»
![cambi ligabue](https://www.exibart.com/repository/media/2021/07/Banner_germano.jpg)
Tra le voci del suo curriculum espositivo, la partecipazione a La follia del genio alla Fondazione Magnani Rocca, a Parma (2019), e ad una grande mostra tra Bergamo e Montecarlo (2006), grazie al prestito del collezionista Carlo Riva. Oggi il ritratto di Elba torna sotto i riflettori all’asta da Cambi il prossimo 8 luglio, quando sarà presentato con una stima di 50-70mila euro.
Gli altri highlights dell’incanto
Sono oltre 250 le opere che accompagnano Elba nella sfilata sotto il martello di Cambi, a Milano, con una selezione che spazia dal primo Novecento al tempo presente. È il caso di Personnage (1959), un olio su tela di Wifredo Lam offerto con una valutazione di 110.000-130.000 euro, o ancora di Senza titolo (1949) e Deuil de Christine (1958) di Georges Mathieu, in catalogo, rispettivamente, per 12.000-15.000 e 25.000-35.000 euro.
Incontriamo Filippo De Pisis, Alberto Martini, Ugo Celada, Marcello Lo Giudice, Bruno Ceccobelli tra i lavori di Cambi, e poi Progetto di tessuto per scenografia teatrale (1916 ca) di Natalia Goncharova, stimato dagli esperti tra i 12.000 e i 15.000 euro. Una rara carta di William Nelson Copley esposta negli anni ’70 alla Galleria Iolas riporta un pronostico di 10.000-15.000 euro, mentre la serigrafia New New York di Superstudiolo Group, 1969, è valutata tra i 4.000 e i 5.000 euro.
Adami, Castellani, Bonalumi, Crippa, Turcato, Perilli, Pomodoro, Tadini, Del Pezzo, Salvo, Ontani, Paladino, sono loro i protagonisti della vendita di Cambi, e ancora June Hasegawa, Pamela Fraser, Yang Qian. Appuntamento a giovedì 8 luglio, a Milano, con l’incanto di Arte Moderna e Contemporanea.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2021/07/231772-1024x825.jpg)
![](https://www.exibart.com/repository/media/2021/07/240590-1024x779.jpg)
![ligabue cambi](https://www.exibart.com/repository/media/2021/07/240035-1024x733.jpg)